IMMACOLATA CONCEZIONE DELLA B.V. MARIA - RITO ROMANO II DOMENICA DI AVVENTO Grado della Celebrazione: SOLENNITA' Colore liturgico: BIANCO COMMENTO AL VANGELO di Luca Rubin Che cosa vuol dire Immacolata Concezione? Vuol dire che la Vergine Maria, pur essendo stata concepita dai suoi genitori (sant’Anna e san Gioacchino) così come vengono concepite tutte le creature umane, non è mai stata toccata (preservata) dal peccato originale: la Madonna dunque fu tutta pura, tutta santa, tutta immacolata fin dal primo istante della sua esistenza, fin dal suo concepimento. Perché la Vergine Maria è stata concepita immacolatamente? La risposta sta nel fatto che la Vergine Maria non solo avrebbe dovuto concepire il Verbo incarnato e quindi portare con sé, nel Suo Grembo, il Dio fattosi uomo; ma anche perché avrebbe dovuto dare al Verbo incarnato la natura umana. Il catechismo afferma che Gesù Cristo è vero Dio ma anche vero uomo, nell’unico soggetto che è divino. Si tratta dell’unione ipostatica. Ebbene, non si può pensare che Dio, somma perfezione e somma purezza, possa aver ricevuto la natura umana da una creatura toccata – anche se brevemente – dal peccato e, quindi, in quanto tale, soggetta in qualche modo all’azione del Maligno. L’ angelo Gabriele fu mandato da Dio Il primo passo del grande viaggio. È Dio stesso che si mette in cammino, ha le ali ai piedi, tanto grande è il suo desiderio d'incontrarti, di raccontarti il suo piano, le sue sorprese, semplicemente di stare in tua compagnia. Non vede l'ora di coinvolgerti nella sua vita, e per farlo si mette in cammino; Lui che ti ha creato corre da te, perché desidera completare la sua opera. Vuole tessere con te un capolavoro, e per realizzarlo esce di casa, si scomoda, lascia i cieli e bussa alla tua porta. Sì, Lui sa dove abiti, sa di cosa sono fatti i tuoi giorni e di come sei fatto tu, ebbene: non è intimorito dal tuo carattere, neppure la tua faccia buia del lunedì mattina frena la sua corsa. Bussano alla porta, vai... Rallè grati, piena di grazia: il Signore è con te Un invito, una constatazione e un'affermazione: l'invito (Rallè grati) è la conseguenza dell'affermazione (il Signore è con te), l'affermazione conferma la constatazione (piena di grazia). Come puoi ben vedere, queste prime parole proferite dall'angelo, ci portano subito nell'occhio del ciclone, dove creatura e creatore interagiscono, si incontrano, dialogano, si amano. Se l'angelo se ne fosse andato dopo aver detto queste prime parole, l'annuncio ci sarebbe comunque stato. Maria, piena di grazia, piena di gioia (lo stesso termine in greco ha questi due significati) è invitata a rallegrarsi, cioè continuare a vivere la sua relazione con Dio: l'annuncio dell'angelo conferma ciò che Maria vive da sempre. Dio aumenta sempre la dose di amore e di donazione quando una sua creatura è sua seriamente e non solo a parole. L'affermazione apre le porte a ogni possibilità: se il Signore è con te tu puoi realizzare tutto il bene di cui sei capace, e ancora di più. Dio con te è la garanzia del successo, non perché sarà tutto facile e indolore, questo no, ma perché il suo amore sarà la medicina a ogni fatica, l'abbraccio nella solitudine, la vicinanza nella notte più buia. Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio Altro invito e altra affermazione. Dopo il rallegrati c'è il non temere. Dopo l'iniziale entusiasmo, la festa, le foto, gli auguri, il brindisi, arrivano i giorni della vita ordinaria e quotidiana, i piatti da lavare, la spesa da fare, la fatica delle relazioni umane. Non temere è la mano di Dio che ti protegge, è il suo sguardo che ti custodisce, è la sua spalla che sostiene un po' della tua fatica, è il ristoro che ti offre la preghiera. Rallegrati e non temere sono sinonimi di un medesimo atteggiamento: quello della fiducia incondizionata in Dio, che piova o ci sia il sole io sono del Signore. Questo è l'invito dell'angelo porge a Maria da parte di Dio: sei già tutta di Dio, continua ad esserlo, qualsiasi cosa succeda. Lo chiamerai Gesù Il progetto di Dio non è aria fritta! Lui è sempre molto pratico e concreto, e ciò che fa, la sua volontà, ha sempre un nome e un cognome. Pensa alla delicatezza di Dio, che non impone il nome del bambino (si chiamerà Gesù): il nome diventa l'anello nuziale con cui lo Sposo si unisce per sempre a Maria, Sposa e Madre. Lo chiamerai Gesù: non ci poteva essere modo più delicato per offrire a una donna, a una mamma, la gioia di dare un nome, e quindi un volto, al suo piccolino, che porta ancora in grembo. Spesso perdiamo queste delicatezze del Padre per smarrirci nei labirinti della filosofia e della teologia, buoni anche quelli se usciamo fuori con le tasche piene, ma molto spesso rimangono solo chiacchiere, ipotesi. Lo chiamerai Gesù, oltre a essere l'anello è anche il sigillo di ciò che Dio vuole realizzare attraverso Maria: "Dio salva" è il significato di questo nome santo, e quando Dio salva, la creatura gioisce e non teme. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo. Il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre L'angelo prosegue il suo annuncio, e dopo aver fatto dono del nome, parla del figlio. I termini sono di grande potenza e gloria, tuttavia il primo titolo sarà quello che contraddistinguerà sempre: Figlio. I titoli messianici, altisonanti e nobili, sono solo l'ombra di chi è Gesù. Nel momento più buio e doloroso della sua vita, la grandezza e potenza qui annunciate vengono nascoste dai chiodi, dalle spine, gli insulti e gli sputi sfigurano il volto del Signore. Proprio nel buio della croce e della morte, Gesù esprime con una forza imbattibile la sua figliolanza: "Padre, nelle tue mani affido il mio spirito" (Lc 23,46) "Gesù vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: ”Donna ecco il tuo figlio!" (Gv 19,25) Fino all'ultimo respiro Gesù è Figlio di Dio e figlio di Maria. Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Nulla è impossibile a Dio Ecco l'incontro, l'unione, l'abbraccio tra Dio e Maria! In questo incontro troviamo gli estremi: Dio altissimo che si fa piccolo, la potenza che diviene ombra, Dio che nasce, la creatura che genera il Creatore. Più che incontro è uno scontro, che potrebbe destabilizzare le nostre menti così assetate di ordine e raziocinio; tuttavia, ciò che dona equilibrio a questo incontro così sproporzionato e impari, è proprio l'amore di Dio per Maria, e l'amore di Maria per Dio. Nulla è impossibile a Dio, è la risposta dell'angelo ai tuoi punti interrogativi, ai tuoi 'boh'. La potenza di Dio è fare della tua vita un capolavoro, con materiali poveri e imperfetti. Prima della potenza c'è il nulla, il tuo nulla, da mettere nelle mani di Dio, da affidare, da consegnare, perché non ha senso deprimersi e angustiarsi quando Dio in persona tende le mani e chiede di abbracciare tutto te stesso, e in questo abbraccio ti dona di essere figlio amato e voluto. Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola Nella risposta di Maria troviamo tre elementi (più uno) che scandiscono tre momenti di un cammino verso Dio:
E l’ angelo si allontanò da lei Questa conclusione riporta la stessa musica di un'altra: "Tutto è compiuto" (Gv 19,30). Come Gesù in croce, anche per Maria tutto si compie fin dall'inizio della sua vita con Dio. Sposa, Serva, Madre sono tre situazioni che dipingeranno ogni suo respiro, ogni sussurro della sua anima, e Maria accoglierà l'ultimo grido del Figlio in croce con la stessa incrollabile fede di quando disse: Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola. LITURGIA DELLA PAROLA Si dice il Gloria Colletta O Padre, che nell’Immacolata Concezione della Vergine hai preparato una degna dimora per il tuo Figlio, e in previsione della morte di lui l’hai preservata da ogni macchia di peccato, concedi anche a noi, per sua intercessione, di venire incontro a te in santità e purezza di spirito. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. PRIMA LETTURA - Gen 3,9-15.20 Porrò inimicizia tra la tua stirpe e la stirpe della donna Dal libro della Gènesi [Dopo che l’uomo ebbe mangiato del frutto dell’albero,] il Signore Dio lo chiamò e gli disse: «Dove sei?». Rispose: «Ho udito la tua voce nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto». Riprese: «Chi ti ha fatto sapere che sei nudo? Hai forse mangiato dell’albero di cui ti avevo comandato di non mangiare?». Rispose l’uomo: «La donna che tu mi hai posto accanto mi ha dato dell’albero e io ne ho mangiato». Il Signore Dio disse alla donna: «Che hai fatto?». Rispose la donna: «Il serpente mi ha ingannata e io ho mangiato». Allora il Signore Dio disse al serpente: «Poiché hai fatto questo, maledetto tu fra tutto il bestiame e fra tutti gli animali selvatici! Sul tuo ventre camminerai e polvere mangerai per tutti i giorni della tua vita. Io porrò inimicizia fra te e la donna, fra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno». L’uomo chiamò sua moglie Eva, perché ella fu la madre di tutti i viventi. Parola di Dio SALMO RESPONSORIALE - Sal 97 Rit. Cantate al Signore un canto nuovo, perché ha compiuto meraviglie Cantate al Signore un canto nuovo, perché ha compiuto meraviglie. Gli ha dato vittoria la sua destra e il suo braccio santo. Rit. Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza, agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia. Egli si è ricordato del suo amore, della sua fedeltà alla casa d’Israele. Rit. Tutti i confini della terra hanno veduto la vittoria del nostro Dio. Acclami il Signore tutta la terra, gridate, esultate, cantate inni! Rit. SECONDA LETTURA - Ef 1,3-6.11-12 In Cristo Dio ci ha scelti prima della creazione del mondo Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni Benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli in Cristo. In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo per essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità, predestinandoci a essere per lui figli adottivi mediante Gesù Cristo, secondo il disegno d’amore della sua volontà, a lode dello splendore della sua grazia, di cui ci ha gratificati nel Figlio amato. In lui siamo stati fatti anche eredi, predestinati – secondo il progetto di colui che tutto opera secondo la sua volontà – a essere lode della sua gloria, noi, che già prima abbiamo sperato nel Cristo. Parola di Dio VANGELO - Lc 1,26-38 Ecco concepirai un figlio e lo darai alla luce Dal Vangelo secondo Luca In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te». A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei. Parola del Signore |
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Marzo 2025
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