XXi DOMENICA TEMPO ORDINARIO - ANNO B - RITO ROMANO Grado della Celebrazione: DOMENICA Colore liturgico: VERDE COMMENTO AL VANGELO de Il settimanale di Padre Pio Prima di entrare nella Terra Promessa, Giosuè mette gli israeliti di fronte a una scelta: i falsi dèi o il Signore. Giosuè disse a tutto il popolo: «Sceglietevi oggi chi servire [...] quanto a me e alla mia casa, serviremo il Signore» (Gs 24,15). Il popolo rispose che sceglieva la fedeltà a Dio, e disse: «Lontano da noi abbandonare il Signore per servire altri dèi» (Gs 24,16). Il popolo riconobbe tutti i benefici che Dio gli aveva elargito, che lo aveva liberato dalla condizione servile in cui era assoggettato in Egitto, che aveva compiuto grandi segni e prodigi dinanzi ai suoi occhi e lo aveva custodito lungo il non facile cammino dell'esodo. Così venne rinnovata l'Alleanza con Dio e gli israeliti si prepararono ad entrare nella terra che Dio aveva loro promesso. La stessa situazione la ritroviamo nel brano del Vangelo. Gesù mette i suoi discepoli di fronte a una scelta molto precisa: o stare con Lui ed accogliere il suo insegnamento, oppure andare via. Non è possibile una via di mezzo. Il testo dice che molti dei discepoli rimasero scandalizzati dal discorso che Gesù fece loro, il discorso del "Pane di vita": come era possibile che Gesù desse loro la sua Carne da mangiare e il suo Sangue da bere? Gesù non fa nessuno sconto. Al suo posto, molto probabilmente, noi avremo fatto di tutto per trovare una soluzione ambigua che accontentasse tutti. Gesù non fece così e ripropose letteralmente il solito insegnamento senza mitigarlo. Il Vangelo ricorda che «da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui» (Gv 6,66). Da questo episodio impariamo la necessità di essere pienamente fedeli all'insegnamento di Gesù e alla voce della Chiesa, la quale, grazie all'assistenza dello Spirito Santo, insegna infallibilmente le verità di fede e di morale. Non si possono fare riserve e la Chiesa non può sacrificare una parte di verità per un mal inteso "quieto vivere". Gesù, prendendo la parola, disse poi agli Apostoli: «Volete andarvene anche voi?» (Gv 6,67). Egli non fa nulla per trattenerli, non cerca una mediazione. Allora Pietro, a nome di tutti, disse con decisione: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna» (Gv 6,68). Solo l'insegnamento di Gesù sazia la nostra fame e sete di verità, tutto il resto ci lascerà sempre inappagati. In proposito, è molto bello leggere quanto accadde a san Giustino che fu un martire dei primi secoli del Cristianesimo. Egli era un grande filosofo che si era messo sinceramente alla ricerca della verità. Aveva studiato tutte le filosofie, ma di tutte era rimasto deluso. Intuiva che vi era la verità, ma che ancora si nascondeva agli occhi della sua mente. Mentre era nei pressi del mare e pensava alla verità, incontrò un anziano che in seguito mai più rivide. Egli gli parlò di Gesù Cristo, e gli fece capire che la verità da lui tanto cercata si trova nella Sacra Scrittura. Folgorato dalla grazia, san Giustino comprese che il Cristianesimo è l'unica Verità e comprese, come san Pietro, che solo Gesù ha parole di vita eterna. Si fece cristiano e, in seguito, affrontò valorosamente il martirio a Roma, dove nel frattempo si era trasferito. In una sua opera, egli così scrisse: «Il cristianesimo è la sola vera e utile filosofia». Alcuni secoli dopo, sant'Agostino così scriveva: «Ci hai fatti per Te, o Signore, ed è inquieto il nostro cuore finché non riposa in Te». Anch'egli si convertì dopo lunghi anni di ricerca. Anch'egli aveva aderito un po' a tutte le correnti filosofiche in cerca della verità, e anch'egli, come san Giustino, era rimasto profondamente deluso di tutto. Finché non incontrò Gesù, e fu allora che pronunciò la frase poco prima ricordata. Come ben sappiamo, la sua conversione fu dovuta molto alle preghiere e alle lacrime della sua santa madre, santa Monica. Era impossibile – come ebbe a dire a lei lo stesso Vescovo – che il figlio di tante lacrime non si convertisse. Proprio in questi giorni celebreremo la memoria di questi due santi, di santa Monica, il 27 agosto, e di sant'Agostino il 28 agosto. Sant'Agostino divenne poi sacerdote e vescovo, e fu uno dei più grandi teologi della Chiesa. Di questo ringraziò la sua mamma, la quale, per così dire, lo diede alla luce due volte: la prima volta quando nacque; la seconda volta quando scoprì che la verità è Gesù Cristo. Come per sant'Agostino, anche per noi il cuore non avrà pace finché non riposerà nel Signore, perché solo il Signore ha parole di vita eterna. Solo quando noi ci arrenderemo alla verità, rivelata da Gesù Cristo e insegnata infallibilmente dalla Chiesa, vivremo nella pace. LITURGIA DELLA PAROLA Colletta O Dio, che unisci in un solo volere le menti dei fedeli, concedi al tuo popolo di amare ciò che comandi e desiderare ciò che prometti, perché tra le vicende del mondo là siano fissi i nostri cuori dove è la vera gioia. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. oppure: Colletta (Anno B) O Dio, nostra salvezza, che in Cristo, tua parola eterna, riveli la pienezza del tuo amore, guidaci con la luce dello Spirito, perché nessuna parola umana ci allontani da te, unica fonte di verità e di vita. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. PRIMA LETTURA - Gs 24,1-2.15-17.18 Serviremo il Signore, perché egli è il nostro Dio In quei giorni, Giosuè radunò tutte le tribù d’Israele a Sichem e convocò gli anziani d’Israele, i capi, i giudici e gli scribi, ed essi si presentarono davanti a Dio. Giosuè disse a tutto il popolo: «Se sembra male ai vostri occhi servire il Signore, sceglietevi oggi chi servire: se gli dèi che i vostri padri hanno servito oltre il Fiume oppure gli dèi degli Amorrèi, nel cui territorio abitate. Quanto a me e alla mia casa, serviremo il Signore». Il popolo rispose: «Lontano da noi abbandonare il Signore per servire altri dèi! Poiché è il Signore, nostro Dio, che ha fatto salire noi e i padri nostri dalla terra d’Egitto, dalla condizione servile; egli ha compiuto quei grandi segni dinanzi ai nostri occhi e ci ha custodito per tutto il cammino che abbiamo percorso e in mezzo a tutti i popoli fra i quali siamo passati. Perciò anche noi serviremo il Signore, perché egli è il nostro Dio». SALMO RESPONSORIALE - Sal 33 Rit. Gustate e vedete com’è buono il Signore Benedirò il Signore in ogni tempo, sulla mia bocca sempre la sua lode. Io mi glorio nel Signore: i poveri ascoltino e si rallegrino. Rit. Gli occhi del Signore sui giusti, i suoi orecchi al loro grido di aiuto. Il volto del Signore contro i malfattori, per eliminarne dalla terra il ricordo. Rit. Gridano e il Signore li ascolta, li libera da tutte le loro angosce. Il Signore è vicino a chi ha il cuore spezzato, egli salva gli spiriti affranti. Rit. Molti sono i mali del giusto, ma da tutti lo libera il Signore. Custodisce tutte le sue ossa: neppure uno sarà spezzato. Rit. Il male fa morire il malvagio e chi odia il giusto sarà condannato. Il Signore riscatta la vita dei suoi servi; non sarà condannato chi in lui si rifugia. Rit. SECONDA LETTURA - Ef 5,21-32 Questo mistero è grande: lo dico in riferimento a Cristo e alla Chiesa Fratelli, nel timore di Cristo, siate sottomessi gli uni agli altri: le mogli lo siano ai loro mariti, come al Signore; il marito infatti è capo della moglie, così come Cristo è capo della Chiesa, lui che è salvatore del corpo. E come la Chiesa è sottomessa a Cristo, così anche le mogli lo siano ai loro mariti in tutto. E voi, mariti, amate le vostre mogli, come anche Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei, per renderla santa, purificandola con il lavacro dell’acqua mediante la parola, e per presentare a se stesso la Chiesa tutta gloriosa, senza macchia né ruga o alcunché di simile, ma santa e immacolata. Così anche i mariti hanno il dovere di amare le mogli come il proprio corpo: chi ama la propria moglie, ama se stesso. Nessuno infatti ha mai odiato la propria carne, anzi la nutre e la cura, come anche Cristo fa con la Chiesa, poiché siamo membra del suo corpo. Per questo l’uomo lascerà il padre e la madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una sola carne. Questo mistero è grande: io lo dico in riferimento a Cristo e alla Chiesa! VANGELO - Gv 6,60-69 Da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna In quel tempo, molti dei discepoli di Gesù, dopo aver ascoltato, dissero: «Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?». Gesù, sapendo dentro di sé che i suoi discepoli mormoravano riguardo a questo, disse loro: «Questo vi scandalizza? E se vedeste il Figlio dell’uomo salire là dov’era prima? È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che io vi ho detto sono spirito e sono vita. Ma tra voi vi sono alcuni che non credono». Gesù infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito. E diceva: «Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre». Da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui. Disse allora Gesù ai Dodici: «Volete andarvene anche voi?». Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio». |
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