II DOMENICA DI QUARESIMA - ANNO C - RITO ROMANO Grado della Celebrazione: DOMENICA Colore liturgico: VIOLA COMMENTO AL VANGELO di padre Paul Devreux Dopo otto giorni dal primo annuncio della sua Passione, dopo aver sperimentato il rifiuto dei discepoli e aver dovuto sgridare Pietro per rimetterlo al suo posto di discepolo e non di consigliere avversario al suo progetto, dopo probabilmente otto lunghi giorni di malessere e di musi lunghi nella comunità, Gesù prende l'iniziativa di andare a pregare con Pietro e altri due. Salgono sul monte; luogo dell'incontro con Dio. "Mentre pregava, il suo volto cambiò d'aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante." I discepoli lo scoprono diverso, stupendo. Quell'uomo che, parlando della sua passione, vedevano come uno che va verso una sconfitta, un fallimento, lo scoprono luminoso, divino, amabile, come chi vede bellissimo il volto di chi gli vuole bene, di chi sa amare. Il cuore dei discepoli si riapre alla speranza e alla fiducia. Poi vedono Mosè ed Elìa, che rappresentano uno colui che ha scritto la leggem l'altro i profeti, che l'hanno fatta applicare. Parlano con Gesù di cosa? Della Passione. Sentendo questo, si addormentano; non capiscono, rifiutano questo discorso. E' come il sonno del Getsemani. Vedendoli partire, per paura che quel momento bello e tremendo finisca, Pietro prova a fermare il tempo, proponendo di fare tre capanne. Ma ecco un nuovo segno della presenza di Dio, la nube spaventosa, dalla quale viene la voce che dice: "Questi è il Figlio mio, l'eletto; ascoltatelo!" Ascoltate Lui, non più Mosè ed Elia, ma Gesù. Questo è la parola centrale: Ascoltatelo; anche se non capite, soprattutto se non capite, ascoltatelo. Ma malgrado tutto ciò, Gesù rimane solo e i discepoli continuano a tacere; segno d'inimicizia, che non sono d'accordo. Loro vogliono Mosè con la sua legge e Gesù profeta, con dentro il fuoco e l'inimicizia di Elia(*). Infatti qui Pietro non chiama Gesù maestro ma capo; uno al quale bisogna sottomettersi e che comanda. Che elimina i cattivi e che ti fa sentire forte e sicuro di te. Gesù rimane solo, confermato solo dalla chiacchierata avuta con Mosè ed Elia, che gli hanno manifestato la loro solidarietà e simpatia. I discepoli sono divisi tra il sentimento di meraviglia per ciò che hanno visto e la paura per ciò che hanno sentito ribadire da Mosè ed Elia. Ma la voce ha la meglio e decidono di ascoltarlo. E io? E noi? Cosa facciamo? Mi spaventa un Dio che ama cosi? Gratuitamente? Un Dio che da me non vuole nulla, ma che per me vuole tutto? (*) NB: L'inimicizia di Elia può essere intesa come il conflitto e la tensione che il profeta Elia ha dovuto affrontare durante la sua missione. Elia è famoso per aver combattuto contro i profeti di Baal e per aver sfidato i re corrotti di Israele. Ha rappresentato un fervente difensore della fede e della giustizia, spesso trovandosi in situazioni di scontro e inimicizia con coloro che si opponevano alla volontà di Dio. In questo contesto, l'inimicizia di Elia viene usata per descrivere il fuoco e la determinazione che Gesù porta con sé, simile alla passione e alla forza di Elia nel combattere contro il male e l'ingiustizia. È un'immagine di fervore, impegno e volontà di affrontare le avversità. Non si dice il Gloria LITURGIA DELLA PAROLA |
| Colletta O Padre, che ci chiami ad ascoltare il tuo amato Figlio, guidaci con la tua parola, perché purificati interiormente, possiamo godere la visione della tua gloria. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. oppure: Colletta (Anno C) O Padre, che hai fatto risplendere la tua gloria sul volto del tuo Figlio in preghiera, donaci un cuore docile alla sua parola perché possiamo seguirlo sulla via della croce ed essere trasfigurati a immagine del suo corpo glorioso. Egli è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. PRIMA LETTURA - Gen 15,5-12.17-18 Dio stipula l’alleanza con Abram fedele Dal libro della Gènesi In quei giorni, Dio condusse fuori Abram e gli disse: «Guarda in cielo e conta le stelle, se riesci a contarle» e soggiunse: «Tale sarà la tua discendenza». Egli credette al Signore, che glielo accreditò come giustizia. E gli disse: «Io sono il Signore, che ti ho fatto uscire da Ur dei Caldei per darti in possesso questa terra». Rispose: «Signore Dio, come potrò sapere che ne avrò il possesso?». Gli disse: «Prendimi una giovenca di tre anni, una capra di tre anni, un ariete di tre anni, una tortora e un colombo». Andò a prendere tutti questi animali, li divise in due e collocò ogni metà di fronte all’altra; non divise però gli uccelli. Gli uccelli rapaci calarono su quei cadaveri, ma Abram li scacciò. Mentre il sole stava per tramontare, un torpore cadde su Abram, ed ecco terrore e grande oscurità lo assalirono. Quando, tramontato il sole, si era fatto buio fitto, ecco un braciere fumante e una fiaccola ardente passare in mezzo agli animali divisi. In quel giorno il Signore concluse quest’alleanza con Abram: «Alla tua discendenza io do questa terra, dal fiume d’Egitto al grande fiume, il fiume Eufrate». Parola di Dio SALMO RESPONSORIALE - Sal 26 Rit. Il Signore è mia luce e mia salvezza Il Signore è mia luce e mia salvezza: di chi avrò timore? Il Signore è difesa della mia vita: di chi avrò paura? Rit. Ascolta, Signore, la mia voce. Io grido: abbi pietà di me, rispondimi! Il mio cuore ripete il tuo invito: «Cercate il mio volto!». Il tuo volto, Signore, io cerco. Rit. Non nascondermi il tuo volto, non respingere con ira il tuo servo. Sei tu il mio aiuto, non lasciarmi, non abbandonarmi, Dio della mia salvezza. Rit. Sono certo di contemplare la bontà del Signore nella terra dei viventi. Spera nel Signore, sii forte, si rinsaldi il tuo cuore e spera nel Signore. Rit. SECONDA LETTURA - Fil 3,17- 4,1 Cristo ci trasfigurerà nel suo corpo glorioso Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippési Fratelli, fatevi insieme miei imitatori e guardate quelli che si comportano secondo l’esempio che avete in noi. Perché molti – ve l’ho già detto più volte e ora, con le lacrime agli occhi, ve lo ripeto – si comportano da nemici della croce di Cristo. La loro sorte finale sarà la perdizione, il ventre è il loro dio. Si vantano di ciò di cui dovrebbero vergognarsi e non pensano che alle cose della terra. La nostra cittadinanza infatti è nei cieli e di là aspettiamo come salvatore il Signore Gesù Cristo, il quale trasfigurerà il nostro misero corpo per conformarlo al suo corpo glorioso, in virtù del potere che egli ha di sottomettere a sé tutte le cose. Perciò, fratelli miei carissimi e tanto desiderati, mia gioia e mia corona, rimanete in questo modo saldi nel Signore, carissimi! Parola di Dio oppure SECONDA LETTURA Forma breve - Fil 3,20 – 4,1 Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippési Fratelli, la nostra cittadinanza è nei cieli e di là aspettiamo come salvatore il Signore Gesù Cristo, il quale trasfigurerà il nostro misero corpo per conformarlo al suo corpo glorioso, in virtù del potere che egli ha di sottomettere a sé tutte le cose. Perciò, fratelli miei carissimi e tanto desiderati, mia gioia e mia corona, rimanete in questo modo saldi nel Signore, carissimi! Parola di Dio VANGELO - Lc 9,28-36 Mentre Gesù pregava, il suo volto cambiò d'aspetto Dal Vangelo secondo Luca In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. Mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosè ed Elìa, apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme. Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; ma, quando si svegliarono, videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui. Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elìa». Egli non sapeva quello che diceva. Mentre parlava così, venne una nube e li coprì con la sua ombra. All’entrare nella nube, ebbero paura. E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!». Appena la voce cessò, restò Gesù solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto. Parola del Signore |