XXVIII DOMENICA TEMPO ORDINARIO - B - RITO ROMANO Grado della Celebrazione: DOMENICA Colore liturgico: VERDE COMMENTO AL VANGELO di Luca Rubin «Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?» Anche tu hai posto questa domanda, a te stesso, alla natura, agli eventi, a Dio. Ti sembra assurdo che tutto ciò che vivi debba finire, se è bello, oppure debba solo dar fastidio, se è brutto. Eternità è una parola poco o per nulla usata, ma in ognuno di noi scava lunghi solchi che la desiderano, la invocano, la vogliono. Questa domanda contiene un desiderio ma anche una volontà: che cosa devo fare? In altre parole: sono disposto a fare qualsiasi cosa pur di dissetare questo bisogno di eternità, di infinito. Il desiderio è la strada, la volontà sono i miei passi, l'eternità è la meta. Come puoi constatare a te viene richiesto solamente di metterti in cammino (o se preferisci, di pedalare). Lo sconforto può occupare la tua carreggiata quando ti fermi, quando dimentichi il traguardo e ti chiedi per chi stai camminando e soffrendo. Se non conosci la meta, anche un solo passo perde di senso. Gesù gli disse: «Tu conosci i comandamenti» Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza» Il più classico dei bravi ragazzi, attento, gentile, premuroso, ligio ai suoi doveri, cordiale... I comandamenti sono come il guardrail della strada che percorri. Il tuo desiderio, per quanto forte, ha necessità di avere una guida per non finire in un dirupo, o fuori strada. Questo guardrail non ti costringe, non ti obbliga, anzi, ti libera da tanti guai, ti tutela, e ti assicura il cammino. Ti senti imprigionato, legato, costretto? Pensa alla tua gestazione all'interno del grembo materno. In quei nove mesi di ambiente protetto ti veniva data tutta la protezione e la cura affinché la tua vita potesse venire alla luce. Allo stesso modo i comandamenti non sono una proibizione, ma una lunga gestazione di vita eterna . «Una cosa sola ti manca: va', vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!» Gesù punta in alto, lo sappiamo. Questo suggerimento del Maestro è molto impegnativo: chiede al ragazzo di espropriarsi, e non parla solo di beni mobili o immobili, parla della persona, dei suoi pregi e difetti, di ciò che ha fatto, delle sue risorse interiori: vendi tutto, espropriati, togli la targhetta del tuo nome dalle buone azioni che fai, vivi nella libertà dei figli di Dio, non appropriarti di un dono, ma sii tu stesso il regalo di Dio per il mondo! Ma a queste parole egli si fece scuro in volto e se ne andò rattristato; possedeva infatti molti beni. Ok, sono un bravo ragazzo, mi impegno, osservo i comandamenti, cammino seriamente, non basta? No, non basta, perché se tu fai tutte queste bellissime cose per te stesso, per la tua gloria, "per essere lodato dalla gente" (Mt 6,2), è come se scavalcassi il guardrail per buttarti nel dirupo della vanagloria, della presunzione, del "ma quanto sono bravo". Gesù chiede una marcia in più, la marcia del dono, dell'espropriazione, non perché tu non sia importante e degno di stima, ma perché il soggetto non sei tu, il soggetto non è il tuo ego, non è il tuo fare o non fare: il soggetto è il traguardo, la meta. Vuoi giungere alla meta? Investi tutto te stesso nel cammino, giocati tutto, cammina libero da ogni zavorra, e affida a Dio tutto ciò che sei e che fai, lascia tutto nelle sue mani, e vedrai che non perderà nulla di quanto gli affidi. Gesù disse ai suoi discepoli: «Quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio!». (...) «Impossibile agli uomini, ma non a Dio! Perché tutto è possibile a Dio». Non impossibile, ma difficile. Le ricchezze, lo abbiamo già detto, non sono solo la villa al mare o il gruzzoletto in banca, che male non fanno, le ricchezze sono un abbraccio non dato, un ripiegamento su se stessi, una buona azione ostentata. Tutte queste cose intralciano il cammino, lo rallentano, a volte lo bloccano definitivamente. Questa difficoltà nel giungere alla meta, viene accolta dai discepoli come un'impossibilità, come a dire: "ma allora che ci siamo messi in cammino a fare se è impossibile giungere alla meta?" Questo scoraggiamento ci dice il perché dell'espropriazione e del dono di se stessi: tu non stai camminando per essere inserito nel Guinnes dei Primati o per abbattere tutti i record; tu stai camminando per essere la miglior versione di te stesso, affinché il dono della tua vita sia bello e piacevole per chi lo riceve. Libera la tua strada dall'egoismo, affida alle mani di Dio tutto il tuo bene, e lascia che sia Lui a custodire la tua vita. E a tagliare il traguardo non sarai solo: Lui esulterà con te, gridando: "Vittoria!". LITURGIA DELLA PAROLA Colletta Ci preceda e ci accompagni sempre la tua grazia, o Signore, perché, sorretti dal tuo paterno aiuto, non ci stanchiamo mai di operare il bene. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. oppure: Colletta (Anno B) O Dio, nostro Padre, che conosci i sentimenti e i pensieri del cuore, donaci di amare sopra ogni cosa Gesù Cristo, tuo Figlio, perché, valutando con sapienza i beni di questo mondo, diventiamo liberi e poveri per il tuo regno. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. PRIMA LETTURA - Sap 7,7-11 Al confronto della sapienza stimai un nulla la ricchezza Dal libro della Sapienza Pregai e mi fu elargita la prudenza, implorai e venne in me lo spirito di sapienza. La preferii a scettri e a troni, stimai un nulla la ricchezza al suo confronto, non la paragonai neppure a una gemma inestimabile, perché tutto l’oro al suo confronto è come un po’ di sabbia e come fango sarà valutato di fronte a lei l’argento. L’ho amata più della salute e della bellezza, ho preferito avere lei piuttosto che la luce, perché lo splendore che viene da lei non tramonta. Insieme a lei mi sono venuti tutti i beni; nelle sue mani è una ricchezza incalcolabile. Parola di Dio SALMO RESPONSORIALE - Sal 89 Rit. Saziaci, Signore, con il tuo amore: gioiremo per sempre Insegnaci a contare i nostri giorni e acquisteremo un cuore saggio. Ritorna, Signore: fino a quando? Abbi pietà dei tuoi servi! R. Saziaci al mattino con il tuo amore: esulteremo e gioiremo per tutti i nostri giorni. Rendici la gioia per i giorni in cui ci hai afflitti, per gli anni in cui abbiamo visto il male. R. Si manifesti ai tuoi servi la tua opera e il tuo splendore ai loro figli. Sia su di noi la dolcezza del Signore, nostro Dio: rendi salda per noi l’opera delle nostre mani, l’opera delle nostre mani rendi salda. R. SECONDA LETTURA - Eb 4,12-13 La parola di Dio discerne i sentimenti e i pensieri del cuore Dalla lettera agli Ebrei La parola di Dio è viva, efficace e più tagliente di ogni spada a doppio taglio; essa penetra fino al punto di divisione dell’anima e dello spirito, fino alle giunture e alle midolla, e discerne i sentimenti e i pensieri del cuore. Non vi è creatura che possa nascondersi davanti a Dio, ma tutto è nudo e scoperto agli occhi di colui al quale noi dobbiamo rendere conto. Parola di Dio VANGELO - Mc 10,17-30 Vendi quello che hai e seguimi Dal Vangelo secondo Marco In quel tempo, mentre Gesù andava per la strada, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?». Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. Tu conosci i comandamenti: “Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, non frodare, onora tuo padre e tua madre”». Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza». Allora Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!». Ma a queste parole egli si fece scuro in volto e se ne andò rattristato; possedeva infatti molti beni. Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: «Quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio!». I discepoli erano sconcertati dalle sue parole; ma Gesù riprese e disse loro: «Figli, quanto è difficile entrare nel regno di Dio! È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio». Essi, ancora più stupiti, dicevano tra loro: «E chi può essere salvato?». Ma Gesù, guardandoli in faccia, disse: «Impossibile agli uomini, ma non a Dio! Perché tutto è possibile a Dio». Pietro allora prese a dirgli: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito». Gesù gli rispose: «In verità io vi dico: non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa del Vangelo, che non riceva già ora, in questo tempo, cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà». Parola del Signore oppure: VANGELO Forma breve - Mc 10, 17-27 Vendi quello che hai e seguimi Dal Vangelo secondo Marco In quel tempo, mentre Gesù andava per la strada, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?». Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. Tu conosci i comandamenti: “Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, non frodare, onora tuo padre e tua madre”». Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza». Allora Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!». Ma a queste parole egli si fece scuro in volto e se ne andò rattristato; possedeva infatti molti beni. Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: «Quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio!». I discepoli erano sconcertati dalle sue parole; ma Gesù riprese e disse loro: «Figli, quanto è difficile entrare nel regno di Dio! È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio». Essi, ancora più stupiti, dicevano tra loro: «E chi può essere salvato?». Ma Gesù, guardandoli in faccia, disse: «Impossibile agli uomini, ma non a Dio! Perché tutto è possibile a Dio». Parola del Signore |
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