BATTESIMO DEL SIGNORE - ANNO C - RITO ROMANO Grado della Celebrazione: FESTA Colore liturgico: BIANCO COMMENTO AL VANGELO di don Lucio D'abbraccio L'evangelista Luca scrive che Gesù va al Giordano per farsi battezzare da Giovanni. Il Battesimo di Gesù, però, è un avvenimento completamente diverso dal nostro Battesimo. Giovanni il Battezzatore chiama tutti a un deciso cambiamento di vita; egli pratica un battesimo di conversione per la remissione dei peccati, un'immersione nelle acque del Giordano. La parola "battesimo", infatti, è un termine greco che significa "immersione". Attirati dalla sua predicazione, anche i pubblicani, cioè i peccatori pubblici, vengono da lui per farsi battezzare. In questa fila di peccatori, che si recano dal Battista confessando i propri peccati, c'è Gesù. Egli si mescola agli altri. Il Signore non aveva bisogno di essere battezzato. Gesù non va al Giordano per ricevere il perdono dei peccati, che non ha e non può avere, ma per farci capire quanto Dio sia vicino a noi peccatori. Il suo mettersi in fila con l'umanità peccatrice, significa che la salvezza appartiene a tutti perché lui, Agnello di Dio, prende su di sé i nostri peccati. Il gesto del Signore è anche profetico: l'immersione, infatti, prefigura la sua morte mentre l'emersione annuncia la sua risurrezione. Dopo il Battesimo, nel momento in cui il Signore Gesù risale da quell' acqua carica dei peccati dell'umanità, avviene la manifestazione di Dio. L'evangelista annota: «mentre tutto il popolo veniva battezzato e Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: "Tu sei il Figlio mio, l'amato: in te ho posto il mio compiacimento"» (Vangelo). Notiamo che Luca presenta tre avvenimenti straordinari: il cielo si apre, scende lo Spirito Santo in forma di colomba e viene una voce dal cielo. È questa l'investitura ufficiale, pubblica di Gesù come Messia. La sua missione, che viene direttamente da Dio, è quella di rivelare il vero volto del Padre, ossia la sua misericordia per i peccatori! Era difficile pensare che Dio amasse i peccatori ma, perché non vi fossero dubbi in proposito, Gesù ce lo ha mostrato come primo gesto della sua vita pubblica. Infatti troveremo sempre il Signore, durante la sua missione e predicazione, fino alla morte, sempre in mezzo ai peccatori, capace di portare tra loro l'amore e la misericordia del Padre. Lo Spirito che scende visibilmente su Gesù significa che Egli guiderà il Messia nei suoi gesti e nelle sue scelte secondo il progetto del Padre, il quale, da parte sua, conferma il suo amore totale per il Figlio amato e il suo compiacimento per l'obbedienza di Gesù, che inizia la missione pubblica. Infine, il cielo che si apre indica che con Gesù riprende, e non si chiude più, il dialogo della salvezza tra Dio e l'umanità. Questa festa, che conclude il tempo di natale, ci aiuta a ripensare al nostro Battesimo. Che cosa è per noi il Battesimo? Siamo disposti a narrare l'amore misericordioso di Dio? Purtroppo ci sono tanti battezzati, ma pochi cristiani. Che cosa significa? Significa che viviamo un cristianesimo esteriore contraddetto dalla vita di ogni giorno. Anche se siamo adulti siamo ancora piccoli nella fede. Cerchiamo di diventare più cristiani e impegniamoci crescere nella fede! Nell' Angelus del 7 gennaio 2018 Papa Francesco ha detto: «La festa del Battesimo di Gesù invita ogni cristiano a fare memoria del proprio Battesimo. Io non posso farvi la domanda se voi ricordate il giorno del vostro Battesimo, perché eravate bambini, come me. Ma vi faccio un'altra domanda: voi sapete la data del vostro Battesimo? Conoscete in quale giorno siete stati battezzati? Ognuno ci pensi. Quella data dobbiamo sempre averla nella memoria, perché è una data di festa, è la data della nostra santificazione iniziale, è la data nella quale il Padre ci ha dato lo Spirito Santo che ci spinge a camminare, è la data del grande perdono. Non dimenticatevi. Invochiamo la materna protezione di Maria Santissima, perché tutti i cristiani possano comprendere sempre più il dono del Battesimo e si impegnino a viverlo con coerenza, testimoniando l'amore del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo». LITURGIA DELLA PAROLA Colletta Dio onnipotente ed eterno, che dopo il battesimo nel fiume Giordano proclamasti il Cristo tuo amato Figlio mentre discendeva su di lui lo Spirito Santo, concedi ai tuoi figli di adozione, rinati dall’acqua e dallo Spirito, di vivere sempre nel tuo amore. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. oppure: Colletta O Padre, il tuo Figlio unigenito si è manifestato nella nostra carne mortale: concedi a noi, che lo abbiamo conosciuto come vero uomo, di essere interiormente rinnovati a sua immagine. Egli è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. oppure: Colletta Padre santo, che nel battesimo del tuo amato Figlio hai manifestato la tua bontà per gli uomini, concedi a coloro che sono stati rigenerati nell’acqua e nello Spirito di vivere con pietà e giustizia in questo mondo per ricevere in eredità la vita eterna. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. PRIMA LETTURA - Is 40,1-5.9-11 Si rivelerà la gloria del Signore e tutti gli uomini la vedranno Dal libro del profeta Isaìa «Consolate, consolate il mio popolo – dice il vostro Dio. Parlate al cuore di Gerusalemme e gridatele che la sua tribolazione è compiuta la sua colpa è scontata, perché ha ricevuto dalla mano del Signore il doppio per tutti i suoi peccati». Una voce grida: «Nel deserto preparate la via al Signore, spianate nella steppa la strada per il nostro Dio. Ogni valle sia innalzata, ogni monte e ogni colle siano abbassati; il terreno accidentato si trasformi in piano e quello scosceso in vallata. Allora si rivelerà la gloria del Signore e tutti gli uomini insieme la vedranno, perché la bocca del Signore ha parlato». Sali su un alto monte, tu che annunci liete notizie a Sion! Alza la tua voce con forza, tu che annunci liete notizie a Gerusalemme. Alza la voce, non temere; annuncia alle città di Giuda: «Ecco il vostro Dio! Ecco, il Signore Dio viene con potenza, il suo braccio esercita il dominio. Ecco, egli ha con sé il premio e la sua ricompensa lo precede. Come un pastore egli fa pascolare il gregge e con il suo braccio lo raduna; porta gli agnellini sul petto e conduce dolcemente le pecore madri». Parola di Dio SALMO RESPONSORIALE - Sal 103 Rit. Benedici il Signore, anima mia Sei tanto grande, Signore, mio Dio! Sei rivestito di maestà e di splendore, avvolto di luce come di un manto, tu che distendi i cieli come una tenda. Rit. Costruisci sulle acque le tue alte dimore, fai delle nubi il tuo carro, cammini sulle ali del vento, fai dei venti i tuoi messaggeri e dei fulmini i tuoi ministri. Rit. Quante sono le tue opere, Signore! Le hai fatte tutte con saggezza; la terra è piena delle tue creature. Ecco il mare spazioso e vasto: là rettili e pesci senza numero, animali piccoli e grandi. Rit. Tutti da te aspettano che tu dia loro cibo a tempo opportuno. Tu lo provvedi, essi lo raccolgono; apri la tua mano, si saziano di beni. Rit. Nascondi il tuo volto: li assale il terrore; togli loro il respiro: muoiono, e ritornano nella loro polvere. Mandi il tuo spirito, sono creati, e rinnovi la faccia della terra. Rit. SECONDA LETTURA - Tt 2,11-14;3,4-7 Il Signore ci ha salvato con un’acqua che rigenera e rinnova nello Spirito Santo Dalla lettera di san Paolo apostolo a Tito Figlio mio, è apparsa la grazia di Dio, che porta salvezza a tutti gli uomini e ci insegna a rinnegare l’empietà e i desideri mondani e a vivere in questo mondo con sobrietà, con giustizia e con pietà, nell’attesa della beata speranza e della manifestazione della gloria del nostro grande Dio e salvatore Gesù Cristo. Egli ha dato se stesso per noi, per riscattarci da ogni iniquità e formare per sé un popolo puro che gli appartenga, pieno di zelo per le opere buone. Ma quando apparvero la bontà di Dio, salvatore nostro, e il suo amore per gli uomini, egli ci ha salvati, non per opere giuste da noi compiute, ma per la sua misericordia, con un’acqua che rigenera e rinnova nello Spirito Santo, che Dio ha effuso su di noi in abbondanza per mezzo di Gesù Cristo, salvatore nostro, affinché, giustificati per la sua grazia, diventassimo, nella speranza, eredi della vita eterna. Parola di Dio VANGELO - Lc 3,15-16.21-22 Mentre Gesù, ricevuto il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì Dal Vangelo secondo Luca In quel tempo, poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco». Ed ecco, mentre tutto il popolo veniva battezzato e Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento». Parola del Signore |
Oggi termina il TEMPO DI NATALE Domani inizia il TEMPO ORDINARIO Inizia il Tempo Ordinario dell’anno liturgico. Esso è diviso in due periodi: - dal giorno seguente la celebrazione della festa del Battesimo di Gesù fino al Mercoledì delle ceneri; - dal giorno dopo la Pentecoste fino ai primi vespri dell'Avvento. Il Tempo Ordinario rappresenta il pellegrinaggio del cristiano verso la meta finale. Questo ci aiuta ad assimilare e meditare i misteri della vita di Gesù attraverso la lettura progressiva e quasi continua che ogni domenica si fa della sua Parola. È per questo che i vangeli del tempo ordinario riprendono volta per volta ciascuno degli Scritti Sinottici per meditare la vita di Cristo e il suo messaggio, alla luce di ciascuno degli evangelisti e nella loro propria prospettiva. Nello scorrere della vita di ogni giorno il cristiano è invitato a verificare la sua esistenza sulla parola di Dio. Nella prima parte del Tempo Ordinario ogni battezzato è chiamato a rispondere all'invito del Signore Gesù "Vieni e segui me!"; nella seconda parte e a scoprire che cosa vuole Dio da lui. A ben vedere il tempo per annum è il tempo per eccellenza della sequela e del discepolato, sulle orme di Gesù verso il compimento della storia. Il Tempo Ordinario è così definito non nel senso che si tratti di un tempo di scarsa importanza, ma inteso come il tempo in cui si ricorda la missione ordinaria del Signore, esclusi i grandi misteri come l’Incarnazione del Figlio di Dio preceduto dall’Avvento, il Mistero pasquale, preceduto dal tempo forte della Quaresima. Il Tempo Ordinario ha una sua personalità propria, una specifica valenza liturgica, riferita sempre – come del resto gli altri periodi dell’Anno liturgico – al mistero di Cristo e alla vita della Chiesa. Il Tempo Ordinario non è segnato da grandi feste, ma scorre regolare, ritmato soltanto dalla festa settimanale della Domenica come celebrazione della Pasqua settimanale. La domenica, infatti, «festa primordiale» dei cristiani (SC 106), nasce il mattino del giorno della risurrezione, il primo giorno dopo il sabato e occupa un suo ruolo fondamentale durante tutto l’anno liturgico. In questo giorno la Chiesa celebra la fonte della sua vita e la meta del suo cammino e il Prefazio X per le domeniche del tempo ordinario canta: «Oggi la tua famiglia, riunita nell’ascolto della tua Parola e nella comunione dell’unico pane spezzato fa memoria del Signore risorto nell’attesa della domenica senza tramonto, quando l’umanità intera entrerà nel tuo riposo». Il ciclo domenicale ordinario rappresenta, pertanto, la più antica celebrazione della Pasqua del Signore ed è anteriore alla formazione dei cicli e “Avvento-Natale-Epifania” e “Quaresima-Pasqua-Pentecoste” . Sacrosanctum Concilium al numero 106 afferma che il giorno del Signore «è il fondamento e il nucleo di tutto l’anno liturgico». Il Tempo Ordinario è un periodo di attesa e di speranza; da qui la scelta del colore liturgico verde. Fra le diverse domeniche si pongono alcune grandi festività: il mistero della Trinità, ... quello dell'Eucaristia – il Corpus Domini - , quello dell'amore del Cuore di Gesù. Importanti anche le grandi feste dei santi: san Giovanni Battista, santi Pietro e Paolo, gli arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele e, soprattutto, la Vergine Maria nelle sue grandi solennità. Questo tempo liturgico sfocia nella celebrazione della Chiesa trionfante nella festività di Tutti i Santi, della Chiesa militante nella festa della Dedicazione, e si prega per la Chiesa sofferente (i fedeli defunti); si celebra quindi Cristo Re che conclude il Tempo Ordinario. Il Tempo Ordinario richiama l’attenzione al quotidiano, alla ferialità, alla vita; aiuta ad entrare nei meandri di ogni esperienza personale e familiare, sociale ed ecclesiale del credente. Nulla può restare fuori dalla grazia trasformante di Cristo: affetti e doti, beni e scelte, lavoro e festa, gioie e fatiche, malattia e morte. Tutto ne viene segnato profondamente. L’adesione al Risorto abbisogna di un percorso costante e progressivo per arrivare a rivestirsi di Lui. Questo tempo è quello “ordinario”: occorrono tempo lunghi e varie mediazioni per accoglierlo come regola di vita e criterio di giudizio, forza d’azione e certezza di futuro, speranza beata. Sintetizza molto sapientemente il testo delle Norme generali per l'ordinamento dell'anno liturgico e del calendario al numero 43: «Oltre i tempi che hanno proprie caratteristiche, ci sono trentatré o trentaquattro settimane durante il corso dell'anno, le quali sono destinate non a celebrare un particolare aspetto del mistero di Cristo, ma nelle quali tale mistero viene piuttosto venerato nella sua globalità, specialmente nelle domeniche. Questo periodo si chiama Tempo Ordinario». Il Tempo “durante l’anno” è il tempo in cui la vita nello Spirito è destinata ad approfondirsi, a concretizzarsi, al fine di condurre i cristiani ad una esistenza matura e consapevole. E’ il tempo della assimilazione dei doni dello Spirito e della crescita da essi provocata. Questo nuovo tempo liturgico riserverà per ciascuno alcuni aiuti per procedere nel cammino di una vita cristiana degna di questo nome: - La Parola quotidiana sarà luce al nostro cammino. - La “frazione del pane” e il memoriale del sacrificio della Croce è dono e offerta permanente del Signore alla sua Chiesa. L’Eucarestia è il pane degli angeli, l’alimento dei figli di Dio. Sant’Ignazio d’Antiochia, i martiri di Abitene dicevano che senza la domenica non potevano vivere. - La Domenica è il giorno dell’incontro settimanale con il Signore risorto. Giorno che ritma l’anno liturgico e ci richiama con forza a un rapporto equilibrato tra lavoro e riposo; giorno in cui salvaguardare in mezzo a tutto il nostro “fare” uno spazio di gratuità per celebrare l’amore di Dio che ci salva. - L’aiuto e il sostegno della misericordia di Dio nel sacramento della Riconciliazione è conforto pregno d’amore che consente di ricominciare nuovamente ogni giorno senza il penso dei peccati. - La preghiera offre l’opportunità di respirare e di vivere come credenti la relazione con Gesù amico. - La comunità di fede, soprattutto la comunità parrocchiale è un punto di riferimento necessario nelle intemperie della solitudine. Ovviamente il Tempo Ordinario ha quale fulcro e il suo senso dalla celebrazione del dies domini, la domenica, che lo scandisce e che rinnova ogni settimana la Pasqua del Signore. La domenica è vista come primo giorno e come Pasqua settimanale. Il Tempo Ordinario si presenta come un tempo di crescita e di maturazione, un tempo in cui il mistero di Cristo è chiamato a penetrare progressivamente nella storia fino alla ricapitolazione di tutto in Cristo. Questo culmine è rappresentato dalla solennità di Cristo Re dell’universo verso il quale tutta la storia è protesa. Assumere il mistero di Cristo nel Tempo Ordinario significa prendere sul serio l’essere discepoli, ascoltare e seguire il Maestro nel vissuto quotidiano, non per mettere fra parentesi la vita ordinaria ma per sottolinearla come momento salvifico. |