XXXII DOMENICA TEMPO ORDINARIO - B - RITO ROMANO Grado della Celebrazione: DOMENICA Colore liturgico: VERDE COMMENTO AL VANGELO di Luca Rubin Guardatevi dagli scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze, avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti. Divorano le case delle vedove e pregano a lungo per farsi vedere. Essi riceveranno una condanna più severa». La pagina del vangelo in questione inizia con un segnale di pericolo lanciato da Gesù: "guardatevi", cioè state in guardia da chi fa di una bella facciata il suo fine, per coprire tutti i misfatti a danno della povera gente che ahimè si è fidata. Questo "guardatevi" ben si unisce a "per farsi vedere": guardare e vedere sono sì due verbi che hanno a che fare con la vista, ma con intensità diverse: il guardare implica una volontà determinata rispetto al solo vedere. Gli scribi desiderano essere visti, cioè considerati, lodati, stimati, ma non guardati, perché si scoprirebbero, presto o tardi, i loro altarini. Seduto di fronte al tesoro, osservava come la folla vi gettava monete. Tanti ricchi ne gettavano molte. Ma, venuta una vedova povera, vi gettò due monetine, che fanno un soldo. Gesù guarda, osserva senza essere visto. A Lui non interessa essere visto, ma guardare, accogliere con lo sguardo: "fissatolo lo amò" (Mc 10,21): il guardare di Gesù è un atto di amore, Gesù ti guarda con benevolenza, il suo sguardo ti avvolge a 360 gradi, accogliendo di te il bello e il meno bello, e se gli occhi sono lo specchio dell'anima, tu sei la persona che Gesù desidera, ama, vuole. Gesù guarda, osserva la folla che getta monete nel tesoro del Tempio: per facilitare la nostra comprensione possiamo immaginare il tesoro come la cassetta delle offerte presente nelle nostre chiese. Gesù nota la diversa entità di quanto viene donato, ma non si ferma all'economia: Gesù come sempre cerca la persona, e il suo cuore. Nota che i ricchi gettano molte monete, per loro è facile donare e fare bella figura... Tuttavia Gesù guarda anche quella povera vedova che dona un "quadrante", (dice il testo greco), la più piccola moneta di rame dell'epoca romana, ed equivale a 60 centesimi di € (stima grossolana, non me ne vogliano gli economisti). Si mette le mani in tasca e dà tutto quello che ha, senza riserve né calcoli. Immaginiamo come brillano gli occhi di Gesù, come il suo cuore si commuove davanti a questo gesto semplice e solenne al medesimo tempo. Una vedova all'epoca dei fatti non aveva entrate, non aveva garanzie, non godeva diritti. Eppure questa donna intrepida in quel tesoro oltre alle monetine getta tutta se stessa, la sua vita, il suo futuro, la sua stessa sussistenza Questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. Tutti infatti hanno gettato parte del loro superfluo. Lei invece, nella sua miseria, vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere». Gesù è talmente colpito dal gesto generoso e totale di questa donna, che chiama i suoi discepoli e ne approfitta per una lezione estemporanea. Quelle monetine così piccole e insignificanti, costituiscono il vero tesoro, tanto da occupare il pensiero del Signore, tanto da diventare pagina di vangelo. Le tue miserie, le tue insufficienze, le tue lacune, chiamale come vuoi, sono l'inchiostro perfetto per scrivere l'azione di Dio nella tua vita. Gesù ti guarda con amore, e con amore ti dice: non ti vergognare della tua pochezza! Anche Lui, Gesù, in croce era nudo e solo, abbandonato da tutti, sanguinante e nella morte più totale. Anche Lui come la vedova ha saputo donare tutto, anche il tradimento, il rinnegamento dei suoi amici, il dolore della madre che là sotto stava ritta, in piedi, anche l'abbandono del Padre. Quella povera vedova è l'immagine di Gesù, che sa buttarsi via per amore, che sa morire come il chicco di grano, che se muore, produce molto frutto. (Gv 12,24). Quella povera vedova è Francesco d'Assisi, che si spoglia di tante ricchezze a favore del tesoro più grande, scegliendo per se stesso e per i suoi compagni, la povertà del Signore Gesù. Quella povera vedova sei tu, quando ti fidi non delle tue risorse, ma di quello sguardo che è il vero tesoro, e che riscatta tutta la tua vita dalla dispersione e dalla disperazione. LITURGIA DELLA PAROLA Colletta Dio onnipotente e misericordioso, allontana ogni ostacolo nel nostro cammino verso di te, perché, nella serenità del corpo e dello spirito, possiamo dedicarci liberamente al tuo servizio. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. oppure: Colletta (Anno B) O Padre, che soccorri l'orfano e la vedova e sostieni la speranza di chi confida nel tuo amore, fa' che sappiamo donare tutto quello che abbiamo, sull'esempio di Cristo che ha offerto la sua vita per noi. Egli è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. PRIMA LETTURA - 1Re 17,10-16 La vedova fece con la sua farina una piccola focaccia e la portò a Elia Dal primo libro dei Re In quei giorni, il profeta Elia si alzò e andò a Sarèpta. Arrivato alla porta della città, ecco una vedova che raccoglieva legna. La chiamò e le disse: «Prendimi un po’ d’acqua in un vaso, perché io possa bere». Mentre quella andava a prenderla, le gridò: «Per favore, prendimi anche un pezzo di pane». Quella rispose: «Per la vita del Signore, tuo Dio, non ho nulla di cotto, ma solo un pugno di farina nella giara e un po’ d’olio nell’orcio; ora raccolgo due pezzi di legna, dopo andrò a prepararla per me e per mio figlio: la mangeremo e poi moriremo». Elia le disse: «Non temere; va’ a fare come hai detto. Prima però prepara una piccola focaccia per me e portamela; quindi ne preparerai per te e per tuo figlio, poiché così dice il Signore, Dio d’Israele: “La farina della giara non si esaurirà e l’orcio dell’olio non diminuirà fino al giorno in cui il Signore manderà la pioggia sulla faccia della terra”». Quella andò e fece come aveva detto Elia; poi mangiarono lei, lui e la casa di lei per diversi giorni. La farina della giara non venne meno e l’orcio dell’olio non diminuì, secondo la parola che il Signore aveva pronunciato per mezzo di Elia. Parola di Dio SALMO RESPONSORIALE - Sal 145 Rit. Loda il Signore, anima mia Il Signore rimane fedele per sempre rende giustizia agli oppressi, dà il pane agli affamati. Il Signore libera i prigionieri. Rit. Il Signore ridona la vista ai ciechi, il Signore rialza chi è caduto, il Signore ama i giusti, il Signore protegge i forestieri. Rit. Egli sostiene l’orfano e la vedova, ma sconvolge le vie dei malvagi. Il Signore regna per sempre, il tuo Dio, o Sion, di generazione in generazione. Rit. SECONDA LETTURA - Eb 9,24-28 Cristo si è offerto una volta per tutte per togliere i peccati di molti Dalla lettera agli Ebrei Cristo non è entrato in un santuario fatto da mani d’uomo, figura di quello vero, ma nel cielo stesso, per comparire ora al cospetto di Dio in nostro favore. E non deve offrire se stesso più volte, come il sommo sacerdote che entra nel santuario ogni anno con sangue altrui: in questo caso egli, fin dalla fondazione del mondo, avrebbe dovuto soffrire molte volte. Invece ora, una volta sola, nella pienezza dei tempi, egli è apparso per annullare il peccato mediante il sacrificio di se stesso. E come per gli uomini è stabilito che muoiano una sola volta, dopo di che viene il giudizio, così Cristo, dopo essersi offerto una sola volta per togliere il peccato di molti, apparirà una seconda volta, senza alcuna relazione con il peccato, a coloro che l’aspettano per la loro salvezza. Parola di Dio VANGELO - Mc 12,38-44 Questa vedova, nella sua povertà, ha dato tutto quello che aveva Dal Vangelo secondo Marco In quel tempo, Gesù [nel tempio] diceva alla folla nel suo insegnamento: «Guardatevi dagli scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze, avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti. Divorano le case delle vedove e pregano a lungo per farsi vedere. Essi riceveranno una condanna più severa». Seduto di fronte al tesoro, osservava come la folla vi gettava monete. Tanti ricchi ne gettavano molte. Ma, venuta una vedova povera, vi gettò due monetine, che fanno un soldo. Allora, chiamati a sé i suoi discepoli, disse loro: «In verità io vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. Tutti infatti hanno gettato parte del loro superfluo. Lei invece, nella sua miseria, vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere». Parola del Signore oppure: VANGELO Forma breve - Mc 12, 41-44 Questa vedova, nella sua povertà, ha dato tutto quello che aveva Dal Vangelo secondo Marco In quel tempo, Gesù, seduto di fronte al tesoro [nel tempio], osservava come la folla vi gettava monete. Tanti ricchi ne gettavano molte. Ma, venuta una vedova povera, vi gettò due monetine, che fanno un soldo. Allora, chiamati a sé i suoi discepoli, disse loro: «In verità io vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. Tutti infatti hanno gettato parte del loro superfluo. Lei invece, nella sua miseria, vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere». Parola del Signore |
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