MESE DEDICATO AGLI ANGELI
CHI SONO GLI ANGELI
Gli Angeli sono puri spiriti creati da Dio per formare la sua corte celeste ed essere gli esecutori dei suoi ordini. Una parte di essi prevaricò, ribellandosi a Dio e diventarono demoni. Dio affidò agli Angeli buoni la custodia della Chiesa, delle nazioni, della città. Anche ogni anima ha il suo Angelo Custode. Le Milizie celesti ricorrono Cristo come loro Re e Maria Santissima come loro Regina, felici di essere gli esecutori solleciti e fedeli dei loro ordini e di prodigarsi nella difesa e nel soccorso dei loro servi e devoti. Nostri doveri verso di essi.
Dobbiamo venerare tutti gli Angeli come nostri fratelli maggiori e come nostri futuri compagni in Cielo: imitare la loro obbedienza, purezza e amor di Dio. In particolare dobbiamo esser devoti dell'Angelo Custode: di colui alle cui cure la bontà di Dio ci ha affidati. A Lui dobbiamo rispetto per la sua presenza, amore e gratitudine per la sua benevolenza, confidenza, per la cura sapiente, potente, paziente e amorosa che ha di noi.
INVOCAZIONE AGLI ANGELI CUSTODI
Assisteteci, Angeli custodi, soccorso nel bisogno, conforto nella disperazione, luce nelle tenebre, protettori nei pericoli, ispiratori di buoni pensieri, intercessori presso Dio, scudi che respingono il nemico malvagio, compagni fedeli, amici verissimi, prudenti consiglieri, specchi d’umiltà e purezza. Assisteteci, Angeli delle nostre famiglie, Angeli dei nostri figli, Angelo della nostra parrocchia, Angelo della nostra città, Angelo del nostro paese, Angeli della Chiesa, Angeli dell’universo. Amen.
XXiI DOMENICA TEMPO ORDINARIO - ANNO B - RITO ROMANO Grado della Celebrazione: DOMENICA Colore liturgico: VERDE COMMENTO AL VANGELO di don Saverio Viola Il virus dell'ipocrisia Con questa domenica ritorniamo alla lettura del vangelo di Marco con un brano che oserei dire d'impatto con il tema eucaristico delle domeniche precedenti. Infatti, il rapporto tra "pane e vita" si misura con il comportamento integro della persona che si nutre di quel "pane vivo disceso dal cielo". Se non si ha una omogeneità di comportamento tra quello che mangiamo, cioè l'adesione di noi stessi a una Persona condividendone parole e azioni, allora si è colpiti dal virus dell'ipocrisia. Quante volte Gesù nei Vangeli rimprovera i Farisei di ipocrisia e non solo loro. Quante volte mette in allarme il fedele dal non lasciarsi trascinare dal così fan tutti, ma di essere testimoni autentici della verità. Quante volte invita ad andare contro corrente, cioè ad insaporire le mentalità scialbe dei vari secoli con il sale della fede e della coerenza di vita. Infine, quante volte comando di lottare per la verità affinché si viva da veri figli di Dio nella libertà. Eppure, ancora oggi più che mai il virus dell'ipocrisia colpisce la nostra vita. Ciò accade quando ai vari inviti del Signore sostituiamo i nostri desideri, i nostri gusti, le nostre convenienze, le nostre ragioni. Nella nostra società del tutto e subito o meglio del tutto possibile per soddisfare i vari piaceri della vita, rischiamo di seguire, a volte senza rendercene conto, i comportanti contrari alla nostra fede. Se esaminiamo la nostra vita ci accorgiamo che tante usanze e tradizioni sono frutto del solo agire dell'uomo e non hanno niente di Dio. Oppure, come tante piccole devozioni sono solo delle esteriorità che non corrispondono alla verità del nostro cuore. L'esempio classico: se vivi nell'inimicizia verso una persona, è inutile che ti rechi in Chiesa ed accendi una candela alla Madonna raccomandando te e i tuoi cari o i tuoi defunti; quel lume non è segno di amore autentico ma pura esteriorità e frutto di un comportamento meccanizzato. Il Signore ci invita prima a riconciliarci tra di noi, vivere l'amore per il prossimo, e poi offrire candele e altro. Nella nostra vita di fede l'interiorità deve sfociare nell'esteriorità e non il contrario. Gesù infatti richiama la morale del cuore, quella che attinge all'intenzione e che garantisce idee chiare e pulite e comportamenti autentici senza falsità. La volontà di Dio più la si conosce e più ci si accorge che è semplice e di "facile" adempimento: amare Dio e il prossimo. Il virus dell'ipocrisia fa si ché questa semplice volontà sia incrostata da sotterfugi che ne impediscono la piena realizzazione. Quando il comandamento del Signore è accolto nella sua purezza e osservato nella semplicità della vita senza tanti perché e ma, allora diventa motivo di piena realizzazione di se stessi agli occhi di Dio e del prossimo. Signore, il vaccino per sconfiggere il virus dell'ipocrisia sei Tu. Aiutaci a conformare la nostra vita alla tua. Aiutaci a saper riempire il nostro cuore di te per evitare ogni dissonanza di vita tra quello che realmente siamo e ciò che dimostriamo di essere. Amen. LITURGIA DELLA PAROLA Colletta Dio onnipotente, unica fonte di ogni dono perfetto, infondi nei nostri cuori l'amore per il tuo nome, accresci la nostra dedizione a te, fa' maturare ogni germe di bene e custodiscilo con vigile cura. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. oppure: Colletta (Anno B) O Padre, che sei vicino al tuo popolo ogni volta che ti invoca, fa' che la tua parola seminata in noi purifichi i nostri cuori e giovi alla salvezza del mondo. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. PRIMA LETTURA - Dt 4,1-2.6-8 Non aggiungerete nulla a ciò che io vi comando … osserverete i comandi del Signore Mosè parlò al popolo dicendo: «Ora, Israele, ascolta le leggi e le norme che io vi insegno, affinché le mettiate in pratica, perché viviate ed entriate in possesso della terra che il Signore, Dio dei vostri padri, sta per darvi. Non aggiungerete nulla a ciò che io vi comando e non ne toglierete nulla; ma osserverete i comandi del Signore, vostro Dio, che io vi prescrivo. Le osserverete dunque, e le metterete in pratica, perché quella sarà la vostra saggezza e la vostra intelligenza agli occhi dei popoli, i quali, udendo parlare di tutte queste leggi, diranno: “Questa grande nazione è il solo popolo saggio e intelligente”. Infatti quale grande nazione ha gli dèi così vicini a sé, come il Signore, nostro Dio, è vicino a noi ogni volta che lo invochiamo? E quale grande nazione ha leggi e norme giuste come è tutta questa legislazione che io oggi vi do?» SALMO RESPONSORIALE - Sal 14 Rit. Chi teme il Signore abiterà nella sua tenda Colui che cammina senza colpa, pratica la giustizia e dice la verità che ha nel cuore, non sparge calunnie con la sua lingua. Rit. Non fa danno al suo prossimo e non lancia insulti al suo vicino. Ai suoi occhi è spregevole il malvagio, ma onora chi teme il Signore. Rit. Non presta il suo denaro a usura e non accetta doni contro l’innocente. Colui che agisce in questo modo resterà saldo per sempre. Rit. SECONDA LETTURA - Giac 1,17-18.21-22.27 Siate di quelli che mettono in pratica la Parola Fratelli miei carissimi, ogni buon regalo e ogni dono perfetto vengono dall’alto e discendono dal Padre, creatore della luce: presso di lui non c’è variazione né ombra di cambiamento. Per sua volontà egli ci ha generati per mezzo della parola di verità, per essere una primizia delle sue creature. Accogliete con docilità la Parola che è stata piantata in voi e può portarvi alla salvezza. Siate di quelli che mettono in pratica la Parola, e non ascoltatori soltanto, illudendo voi stessi. Religione pura e senza macchia davanti a Dio Padre è questa: visitare gli orfani e le vedove nelle sofferenze e non lasciarsi contaminare da questo mondo. VANGELO - Mc 7,1-8.14-15.21-23 Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini In quel tempo, si riunirono attorno a Gesù i farisei e alcuni degli scribi, venuti da Gerusalemme. Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani impure, cioè non lavate – i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavati accuratamente le mani, attenendosi alla tradizione degli antichi e, tornando dal mercato, non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, di stoviglie, di oggetti di rame e di letti –, quei farisei e scribi lo interrogarono: «Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani impure?». Ed egli rispose loro: «Bene ha profetato Isaìa di voi, ipocriti, come sta scritto: “Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me. Invano mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini”. Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini». Chiamata di nuovo la folla, diceva loro: «Ascoltatemi tutti e comprendete bene! Non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le cose che escono dall’uomo a renderlo impuro». E diceva [ai suoi discepoli]: «Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi di male: impurità, furti, omicidi, adultèri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive vengono fuori dall’interno e rendono impuro l’uomo». |