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La Liturgia di Domenica 29 Dicembre 2024

29/12/2024

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SS. FAMIGLIA DI GESÙ, MARIA E GIUSEPPE - C - RITO ROMANO
Grado della Celebrazione: FESTA
Colore liturgico: BIANCO
COMMENTO AL VANGELO di don Lucio D'abbraccio
​La festa della santa Famiglia di Gesù, Giuseppe e Maria ci offre, quest'anno, notevoli spunti di riflessione. C'è innanzitutto l'affermazione centrale che tutti, genitori e figli, giovani e adulti, siamo figli di Dio. Infatti l'apostolo Giovanni nella prima lettera (II Lettura) scrive: «Carissimi, noi fin d'ora siamo figli di Dio». Siamo realmente suoi figli per un dono grande del suo amore e, per questo, dobbiamo avere fiducia in lui. L'apostolo prosegue dicendo che «qualunque cosa chiediamo, la riceviamo da lui, perché osserviamo i suoi comandamenti e facciamo quel che gli è gradito».
Nei brani biblici che la liturgia della parola ci propone è ricorrente il richiamo al dono: tutto è dono di Dio. Siamo dono gli uni per gli altri e dobbiamo aiutarci a scoprire la volontà di Dio su ciascuno di noi.
In questa domenica siamo di fronte a una famiglia che ha sempre fatto la volontà di Dio. Sorprendente è la risposta di Gesù: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?». L'evangelista Luca annota: «Ma essi non compresero ciò che aveva detto loro» (Vangelo). Spesso i figli sono un mistero per i genitori, che non riescono e non vogliono accettare i disegni misteriosi di Dio. Samuele (I Lettura) rimane a Silo finché non comprende la sua chiamata profetica: «Dopo averlo svezzato, lo portò con sé [...], e lo introdusse nel tempio del Signore a Silo: era ancora un fanciullo»; Gesù torna a Nazaret con i genitori «e stava loro sottomesso», fino a quando giunge l'ora del suo ministero messianico. Nelle famiglie sono necessari i tempi dell'attesa, del silenzio, del rispetto vicendevole per crescere secondo il progetto di Dio.
Il gesto di Anna, madre di Samuele, che presenta al Signore suo figlio dicendo: «Lascio che il Signore lo richieda: per tutti i giorni della sua vita egli è richiesto per il Signore», e il gesto di Gesù che, dodicenne, rimane nel tempio a Gerusalemme, ci ricordano che i primi diritti sulla famiglia e sui suoi membri sono di Dio, e i primi doveri dei componenti il nucleo familiare sono quelli che noi «crediamo nel nome del Figlio suo Gesù Cristo e ci amiamo gli uni gli altri, secondo il precetto che ci ha dato. Chi osserva i suoi comandamenti rimane in Dio e Dio in lui».
La famiglia, dunque, ha per legge essenziale quella dell'amore, del rispetto. Se nella famiglia viene a mancare il rispetto e l'amore non è più famiglia. La famiglia è anche il luogo del dialogo, della preghiera. Oggi, purtroppo, nella famiglia non si parla più vuoi per la televisione, vuoi per l'uso eccessivo del cellulare, vuoi perché non si sta più insieme a tavola. Un tempo nelle famiglie si pregava, oggi sono pochissime le famiglie dove si prega, dove si ringrazia il Signore.
Nella famiglia si deve avere il più grande rispetto per la vita, che è dono di Dio. Anna e Maria esprimono questa riconoscenza e questo rispetto per il dono della vita. Oggi, purtroppo, prevale l'egoismo e le famiglie diventano sempre più ostili alla vita, sempre più indisposte al sacrificio che comporta l'accoglienza e l'educazione alla vita. L'aborto sta diventando una prassi accettata con una leggerezza spaventosa. Se la vita umana non è più sicura neppure nel grembo della mamma, dove sarà sicura la vita degli uomini? Se una mamma può uccidere, a chi si può proibire di uccidere? Anche l'educazione dei figli oggi non è più sentita come missione dei genitori: ai figli si dà benessere, ma sul fronte dell'educazione è spaventoso ciò che succede. Basta guardarsi intorno, leggere o ascoltare le notizie che i media trasmettono. Questo è il vero problema al quale sono collegati tutti gli altri problemi: il problema della violenza, dell'egoismo, dell'arroganza etc. Difendiamo la famiglia se vogliamo salvare il mondo. Santa Madre Teresa di Calcutta nell' ultimo periodo della sua vita esclamò: "Non avrei mai preso la decisione di dedicarmi ai poveri, se non avessi imparato nella mia famiglia ad amare i poveri, a soccorrerli, ad assisterli!".
La famiglia è il primo Libro della vita, è la prima scuola del Vangelo. La famiglia è scuola dove si devono apprendere gli atteggiamenti del dono, della responsabilità, del servizio.
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LITURGIA DELLA PAROLA
Colletta
O Dio, che nella santa Famiglia
ci hai dato un vero modello di vita,
fa’ che nelle nostre famiglie fioriscano
le stesse virtù e lo stesso amore,
perché, riuniti insieme nella tua casa,
possiamo godere la gioia senza fine.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

oppure:
Colletta (Anno C) 
O Dio, nostro creatore e Padre,
tu hai voluto che il tuo Figlio
crescesse in sapienza, età e grazia
nella famiglia di Nazaret;
ravviva in noi la venerazione
per il dono e il mistero della vita,
perché diventiamo partecipi della fecondità del tuo amore.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

PRIMA LETTURA - 1Sam 1,20-22.24-28
Samuele per tutti i giorni della sua vita è richiesto per il Signore

Dal primo libro di Samuèle

Al finir dell’anno Anna concepì e partorì un figlio e lo chiamò Samuèle, «perché – diceva – al Signore l’ho richiesto». Quando poi Elkanà andò con tutta la famiglia a offrire il sacrificio di ogni anno al Signore e a soddisfare il suo voto, Anna non andò, perché disse al marito: «Non verrò, finché il bambino non sia svezzato e io possa condurlo a vedere il volto del Signore; poi resterà là per sempre».
Dopo averlo svezzato, lo portò con sé, con un giovenco di tre anni, un’efa di farina e un otre di vino, e lo introdusse nel tempio del Signore a Silo: era ancora un fanciullo. Immolato il giovenco, presentarono il fanciullo a Eli e lei disse: «Perdona, mio signore. Per la tua vita, mio signore, io sono quella donna che era stata qui presso di te a pregare il Signore. Per questo fanciullo ho pregato e il Signore mi ha concesso la grazia che gli ho richiesto. Anch’io lascio che il Signore lo richieda: per tutti i giorni della sua vita egli è richiesto per il Signore». E si prostrarono là davanti al Signore.

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE - Sal 83
Rit. Beato chi abita nella tua casa, Signore

Quanto sono amabili le tue dimore,
Signore degli eserciti!
L’anima mia anela
e desidera gli atri del Signore.
Il mio cuore e la mia carne
esultano nel Dio vivente. Rit.

Beato chi abita nella tua casa:
senza fine canta le tue lodi.
Beato l’uomo che trova in te il suo rifugio
e ha le tue vie nel suo cuore. Rit.

Signore, Dio degli eserciti, ascolta la mia preghiera,
porgi l’orecchio, Dio di Giacobbe.
Guarda, o Dio, colui che è il nostro scudo,
guarda il volto del tuo consacrato. Rit.

SECONDA LETTURA - 1Gv 3,1-2.21-24
Siamo chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente! 

Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo

Carissimi, vedete quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente! Per questo il mondo non ci conosce: perché non ha conosciuto lui.
Carissimi, noi fin d’ora siamo figli di Dio, ma ciò che saremo non è stato ancora rivelato. Sappiamo però che quando egli si sarà manifestato, noi saremo simili a lui, perché lo vedremo così come egli è.
Carissimi, se il nostro cuore non ci rimprovera nulla, abbiamo fiducia in Dio, e qualunque cosa chiediamo, la riceviamo da lui, perché osserviamo i suoi comandamenti e facciamo quello che gli è gradito.
Questo è il suo comandamento: che crediamo nel nome del Figlio suo Gesù Cristo e ci amiamo gli uni gli altri, secondo il precetto che ci ha dato. Chi osserva i suoi comandamenti rimane in Dio e Dio in lui. In questo conosciamo che egli rimane in noi: dallo Spirito che ci ha dato.

Parola di Dio

VANGELO - Lc 2,41-52
Gesù è ritrovato dai genitori nel tempio in mezzo ai maestri

Dal Vangelo secondo Luca

I genitori di Gesù si recavano ogni anno a Gerusalemme per la festa di Pasqua. Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono secondo la consuetudine della festa. Ma, trascorsi i giorni, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. Credendo che egli fosse nella comitiva, fecero una giornata di viaggio, e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme.
Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai maestri, mentre li ascoltava e li interrogava. E tutti quelli che l’udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte.
Al vederlo restarono stupiti, e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo». Ed egli rispose loro: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?». Ma essi non compresero ciò che aveva detto loro.
Scese dunque con loro e venne a Nàzaret e stava loro sottomesso. Sua madre custodiva tutte queste cose nel suo cuore. E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini.
​
Parola del Signore
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La Liturgia di Mercoledì 25 Dicembre 2024

25/12/2024

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Nella pagina del 24.12,24 trovi la seguente liturgia:
​
+ SANTO NATALE DEL SIGNORE GESÙ
    - 
MESSA VESPERTINA DELLA VIGILIA 
​
Su questa pagina trovi le seguenti liturgie:
​+ SANTO NATALE DEL SIGNORE GESÙ
    - 
MESSA DELLA NOTTE
    - MESSA DEL GIORNO 
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SANTO NATALE DEL SIGNORE GESU' - RITO ROMANO
MESSA DELLA NOTTE
Grado della Celebrazione: SOLENNITA'
Colore liturgico: BIANCO
COMMENTO AL VANGELO de "La Chiesa"
“Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia”.
Soltanto la contemplazione può semplificare la nostra preghiera per arrivare a constatare la profondità della scena e del segno che ci è dato.
Una mangiatoia, un bambino, Maria in contemplazione, Giuseppe meditabondo: “Veramente tu sei un Dio misterioso!”. Il Padre, il solo che conosce il Figlio, ci conceda di riconoscerlo affinché l’amiamo e lo imitiamo.
Nessun apparato esteriore, nessuna considerazione, nel villaggio tutto è indifferente. Solo alcuni pastori, degli emarginati dalla società...
E tutto questo è voluto: “Egli ha scelto la povertà, la nudità.
Ha disprezzato la considerazione degli uomini, quella che proviene dalla ricchezza, dallo splendore, dalla condizione sociale”. Nessun apparato, nessuno splendore esteriore.
Eppure egli è il Verbo che si è fatto carne, la luce rivestita di un corpo. Egli si trova nel mondo che egli stesso continuamente crea, ma vi è nascosto. Perché vuole apparirci solo di nascosto?
Egli fino ad allora era, secondo l’espressione di Nicolas Cabasilas, un re in esilio, uno straniero senza città, ed eccolo che fa ritorno alla sua dimora. Perché la terra, prima di essere la terra degli uomini, è la terra di Dio. E, ritornando, ritrova questa terra creata da lui e per lui.
“Dio si è fatto portatore di carne perché l’uomo possa divenire portatore di Spirito”, dice Atanasio di Alessandria.
“Il suo amore per me ha umiliato la sua grandezza.
Si è fatto simile a me perché io lo accolga.
Si è fatto simile a me perché io lo rivesta” (Cantico di Salomone).
Per capire, io devo ascoltare lui che mi dice:
“Per toccarmi, lasciate i vostri bisturi...
Per vedermi, lasciate i vostri sistemi di televisione...
Per sentire le pulsazioni del divino nel mondo, non
prendete strumenti di precisione...
Per leggere le Scritture, lasciate la critica...
Per gustarmi, lasciate la vostra sensibilità...” (Pierre Mounier).

Ma credete e adorate.

LITURGIA DELLA PAROLA
Kalenda
25 dicembre. Luna Vicesima Quarta.
Trascorsi molti secoli dalla creazione del mondo,
quando in principio Dio creò il cielo e la terra
e plasmò l’uomo a sua immagine;
e molti secoli da quando, dopo il diluvio,
l’Altissimo aveva fatto risplendere tra le nubi l’arcobaleno,
segno di alleanza e di pace;
ventuno secoli dopo che Abramo, nostro padre nella fede,
migrò da Ur dei Caldei;
tredici secoli dopo l’uscita del popolo d’Israele dall’Egitto
sotto la guida di Mosè;
circa mille anni dopo l’unzione regale di Davide;
nella 65ª settimana
secondo la profezia di Daniele;
all’epoca della 194ª Olimpiade;
nell’anno 752 dalla fondazione di Roma;
nel 42° anno dell’impero
di Cesare Ottaviano Augusto,
mentre su tutta la terra regnava la pace,
Gesù Cristo, Dio eterno e Figlio dell’eterno Padre,
volendo santificare il mondo con la sua piissima venuta,
concepito per opera dello Spirito Santo,
trascorsi nove mesi,
nasce in Betlemme di Giuda dalla Vergine Maria,
fatto uomo:
Natale di nostro Signore Gesù Cristo
secondo la carne.

Colletta
O Dio, che hai illuminato questa santissima notte
con lo splendore di Cristo, vera luce del mondo,
concedi a noi, che sulla terra contempliamo i suoi misteri,
di partecipare alla sua gloria nel cielo.
Egli è Dio, e vive e regna con te,
nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

PRIMA LETTURA - Is 9,1-6
Ci è stato dato un figlio

Dal libro del profeta Isaìa

Il popolo che camminava nelle tenebre
ha visto una grande luce;
su coloro che abitavano in terra tenebrosa
una luce rifulse.
Hai moltiplicato la gioia,
hai aumentato la letizia.
Gioiscono davanti a te
come si gioisce quando si miete
e come si esulta quando si divide la preda.
Perché tu hai spezzato il giogo che l’opprimeva,
la sbarra sulle sue spalle,
e il bastone del suo aguzzino,
come nel giorno di Màdian.
Perché ogni calzatura di soldato che marciava rimbombando
e ogni mantello intriso di sangue
saranno bruciati, dati in pasto al fuoco.
Perché un bambino è nato per noi,
ci è stato dato un figlio.
Sulle sue spalle è il potere
e il suo nome sarà:
Consigliere mirabile, Dio potente,
Padre per sempre, Principe della pace.
Grande sarà il suo potere
e la pace non avrà fine
sul trono di Davide e sul suo regno,
che egli viene a consolidare e rafforzare
con il diritto e la giustizia, ora e per sempre.
Questo farà lo zelo del Signore degli eserciti.

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE - Sal 95
Rit. Oggi è nato per noi il Salvatore

Cantate al Signore un canto nuovo,
cantate al Signore, uomini di tutta la terra.
Cantate al Signore, benedite il suo nome. Rit. 

Annunciate di giorno in giorno la sua salvezza.
In mezzo alle genti narrate la sua gloria,
a tutti i popoli dite le sue meraviglie. Rit. 

Gioiscano i cieli, esulti la terra,
risuoni il mare e quanto racchiude;
sia in festa la campagna e quanto contiene,
acclamino tutti gli alberi della foresta. Rit. 

Davanti al Signore che viene:
sì, egli viene a giudicare la terra;
giudicherà il mondo con giustizia
e nella sua fedeltà i popoli. Rit. ​

SECONDA LETTURA - Tt 2,11-14 
È apparsa la grazia di Dio per tutti gli uomini

Dalla lettera di san Paolo Apostolo a Tito

Figlio mio, è apparsa la grazia di Dio, che porta salvezza a tutti gli uomini e ci insegna a rinnegare l’empietà e i desideri mondani e a vivere in questo mondo con sobrietà, con giustizia e con pietà, nell’attesa della beata speranza e della manifestazione della gloria del nostro grande Dio e salvatore Gesù Cristo.
Egli ha dato se stesso per noi, per riscattarci da ogni iniquità e formare per sé un popolo puro che gli appartenga, pieno di zelo per le opere buone.
​
Parola di Dio

VANGELO - Lc 2,1-14
Oggi è nato per voi il Salvatore

Dal Vangelo secondo Luca

In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria città.
Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nàzaret, salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta.
Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio.
C’erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all’aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore, ma l’angelo disse loro: «Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia».
E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Dio e diceva:
«Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama».

Parola del Signore
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SANTO NATALE DEL SIGNORE GESU' - RITO ROMANO
MESSA DEL GIORNO
Grado della Celebrazione: SOLENNITA'
Colore liturgico: BIANCO
COMMENTO AL VANGELO di don Lucio D'abbraccio
«Verbum caro factum est - Il Verbo si fece carne» (cf Gv 1,14). Sì. Dio si è fatto uomo, è venuto ad abitare in mezzo a noi. Dio non è lontano: è vicino, anzi, è l'«Emmanuele», Dio-con-noi. Non è uno sconosciuto: ha un volto, quello di Gesù.

È un messaggio sempre nuovo, sempre sorprendente, perché oltrepassa ogni nostra più audace speranza. Soprattutto perché non è solo un annuncio: è un avvenimento, un accadimento, che testimoni credibili hanno veduto, udito, toccato nella Persona di Gesù di Nazareth! Stando con Lui, osservando i suoi atti e ascoltando le sue parole, hanno riconosciuto in Gesù il Messia; e vedendolo risorto, dopo che era stato crocifisso, hanno avuto la certezza che Lui, vero uomo, era al tempo stesso vero Dio, il Figlio unigenito venuto dal Padre, pieno di grazia e di verità (cf Gv 1,14).

«Il Verbo si fece carne». Di fronte a questa rivelazione, riemerge ancora una volta in noi la domanda: come è possibile? Il Verbo e la carne sono realtà tra loro opposte; come può la Parola eterna e onnipotente diventare un uomo fragile e mortale? Non c'è che una risposta: l'Amore. Chi ama vuole condividere con l'amato, vuole essere unito a lui, e la Sacra Scrittura ci presenta proprio la grande storia dell'amore di Dio per il suo popolo, culminata in Gesù Cristo.

In realtà, Dio non cambia: Egli è fedele a Se stesso. Colui che ha creato il mondo è lo stesso che ha chiamato Abramo e che ha rivelato il proprio Nome a Mosè: Io sono colui che sono... il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe... Dio misericordioso e pietoso, ricco di amore e di fedeltà (cf Es 3,14-15; 34,6). Dio non muta, Egli è Amore da sempre e per sempre. È in Se stesso Comunione, Unità nella Trinità, ed ogni sua opera e parola mira alla comunione. L'incarnazione è il culmine della creazione. Quando nel grembo di Maria, per la volontà del Padre e l'azione dello Spirito Santo, si formò Gesù, Figlio di Dio fatto uomo, il creato raggiunse il suo vertice. Il principio ordinatore dell'universo, il Logos, incominciava ad esistere nel mondo, in un tempo e in uno spazio.

«Il Verbo si fece carne». La luce di questa verità si manifesta a chi la accoglie con fede, perché è un mistero d'amore. Solo quanti si aprono all'amore sono avvolti dalla luce del Natale. Così fu nella notte di Betlemme, e così è anche oggi. L'incarnazione del Figlio di Dio è un avvenimento che è accaduto nella storia, ma nello stesso tempo la oltrepassa. Nella notte del mondo si accende una luce nuova, che si lascia vedere dagli occhi semplici della fede, dal cuore mite e umile di chi attende il Salvatore. Se la verità fosse solo una formula matematica, in un certo senso si imporrebbe da sé. Se invece la Verità è Amore, domanda la fede, il "sì" del nostro cuore.

E che cosa cerca, in effetti, il nostro cuore, se non una Verità che sia Amore? La cerca il bambino, con le sue domande, così disarmanti e stimolanti; la cerca il giovane, bisognoso di trovare il senso profondo della propria vita; la cercano l'uomo e la donna nella loro maturità, per guidare e sostenere l'impegno nella famiglia e nel lavoro; la cerca la persona anziana, per dare compimento all'esistenza terrena.

L'«Emmanuele», Dio-con-noi, è venuto come Re di giustizia e di pace. Il suo Regno - lo sappiamo - non è di questo mondo, eppure è più importante di tutti i regni di questo mondo. È come il lievito dell'umanità: se mancasse, verrebbe meno la forza che manda avanti il vero sviluppo: la spinta a collaborare per il bene comune, al servizio disinteressato del prossimo, alla lotta pacifica per la giustizia. Credere nel Dio che ha voluto condividere la nostra storia è un costante incoraggiamento ad impegnarsi in essa, anche in mezzo alle sue contraddizioni. È motivo di speranza per tutti coloro la cui dignità è offesa e violata, perché Colui che è nato a Betlemme è venuto a liberare l'uomo dalla radice di ogni schiavitù.

«Il Verbo si fece carne», è venuto ad abitare in mezzo a noi, è l'Emmanuele, il Dio che si è fatto a noi vicino. Contempliamo insieme questo grande mistero di amore, lasciamoci illuminare il cuore dalla luce che brilla nella grotta di Betlemme. Amen!

LITURGIA DELLA PAROLA
Colletta
O Dio, che in modo mirabile
ci hai creati a tua immagine e in modo più mirabile
ci hai rinnovati e redenti,
fa’ che possiamo condividere la vita divina del tuo Figlio,
che oggi ha voluto assumere la nostra natura umana.
Egli è Dio, e vive e regna con te,
nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

PRIMA LETTURA - Is 52,7-10
Tutti i confini della terra vedranno la salvezza del nostro Dio

Dal libro del profeta Isaìa

Come sono belli sui monti
i piedi del messaggero che annuncia la pace,
del messaggero di buone notizie che annuncia la salvezza,
che dice a Sion: «Regna il tuo Dio».
Una voce! Le tue sentinelle alzano la voce,
insieme esultano,
poiché vedono con gli occhi
il ritorno del Signore a Sion.
Prorompete insieme in canti di gioia,
rovine di Gerusalemme,
perché il Signore ha consolato il suo popolo,
ha riscattato Gerusalemme.
Il Signore ha snudato il suo santo braccio
davanti a tutte le nazioni;
tutti i confini della terra vedranno
la salvezza del nostro Dio.
​
Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE - Sal 97
Rit. Tutta la terra ha veduto la salvezza del nostro Dio

Cantate al Signore un canto nuovo,
perché ha compiuto meraviglie.
Gli ha dato vittoria la sua destra
e il suo braccio santo. Rit.

Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza,
agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia.
Egli si è ricordato del suo amore,
della sua fedeltà alla casa d’Israele. Rit.

Tutti i confini della terra hanno veduto
la vittoria del nostro Dio.
Acclami il Signore tutta la terra,
gridate, esultate, cantate inni! Rit.

Cantate inni al Signore con la cetra,
con la cetra e al suono di strumenti a corde;
con le trombe e al suono del corno
acclamate davanti al re, il Signore.Rit.

SECONDA LETTURA - Eb 1,1-6 
Dio ha parlato a noi per mezzo del Figlio

Dalla lettera agli Ebrei

Dio, che molte volte e in diversi modi nei tempi antichi aveva parlato ai padri per mezzo dei profeti, ultimamente, in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio, che ha stabilito erede di tutte le cose e mediante il quale ha fatto anche il mondo.
Egli è irradiazione della sua gloria e impronta della sua sostanza, e tutto sostiene con la sua parola potente. Dopo aver compiuto la purificazione dei peccati, sedette alla destra della maestà nell’alto dei cieli, divenuto tanto superiore agli angeli quanto più eccellente del loro è il nome che ha ereditato.
Infatti, a quale degli angeli Dio ha mai detto: «Tu sei mio figlio, oggi ti ho generato»? e ancora: «Io sarò per lui padre ed egli sarà per me figlio»? Quando invece introduce il primogenito nel mondo, dice: «Lo adorino tutti gli angeli di Dio».
​
Parola di Dio

VANGELO - Gv 1,1-18
Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi

Dal Vangelo secondo Giovanni

In principio era il Verbo,
e il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio.
Egli era, in principio, presso Dio:
tutto è stato fatto per mezzo di lui
e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.
In lui era la vita
e la vita era la luce degli uomini;
la luce splende nelle tenebre
e le tenebre non l’hanno vinta.
Venne un uomo mandato da Dio:
il suo nome era Giovanni.
Egli venne come testimone
per dare testimonianza alla luce,
perché tutti credessero per mezzo di lui.
Non era lui la luce,
ma doveva dare testimonianza alla luce.
Veniva nel mondo la luce vera,
quella che illumina ogni uomo.
Era nel mondo
e il mondo è stato fatto per mezzo di lui;
eppure il mondo non lo ha riconosciuto.
Venne fra i suoi,
e i suoi non lo hanno accolto.
A quanti però lo hanno accolto
ha dato potere di diventare figli di Dio:
a quelli che credono nel suo nome,
i quali, non da sangue
né da volere di carne
né da volere di uomo,
ma da Dio sono stati generati.
E il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi;
e noi abbiamo contemplato la sua gloria,
gloria come del Figlio unigenito
che viene dal Padre,
pieno di grazia e di verità.
Giovanni gli dà testimonianza e proclama:
«Era di lui che io dissi:
Colui che viene dopo di me
è avanti a me,
perché era prima di me».
Dalla sua pienezza
noi tutti abbiamo ricevuto:
grazia su grazia.
Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè,
la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.
Dio, nessuno lo ha mai visto:
il Figlio unigenito, che è Dio
ed è nel seno del Padre,
è lui che lo ha rivelato.

Parola del Signore

oppure:
VANGELO Forma breve - Gv 1,1-5.9-14
Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi

Dal Vangelo secondo Giovanni

In principio era il Verbo,
e il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio.
Egli era, in principio, presso Dio:
tutto è stato fatto per mezzo di lui
e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.
In lui era la vita
e la vita era la luce degli uomini;
la luce splende nelle tenebre
e le tenebre non l’hanno vinta.
Veniva nel mondo la luce vera,
quella che illumina ogni uomo.
Era nel mondo
e il mondo è stato fatto per mezzo di lui;
eppure il mondo non lo ha riconosciuto.
Venne fra i suoi,
e i suoi non lo hanno accolto.
A quanti però lo hanno accolto
ha dato potere di diventare figli di Dio:
a quelli che credono nel suo nome,
i quali, non da sangue
né da volere di carne
né da volere di uomo,
ma da Dio sono stati generati.
E il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi;
e noi abbiamo contemplato la sua gloria,
gloria come del Figlio unigenito
che viene dal Padre,
pieno di grazia e di verità.
​
Parola del Signore
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La Liturgia di Martedì 24 Dicembre 2024

24/12/2024

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a sera
​SANTO NATALE DEL SIGNORE GESU' - RITO ROMANO

MESSA VESPERTINA NELLA VIGILIA 
Grado della Celebrazione: SOLENNITA'
Colore liturgico: BIANCO
COMMENTO AL VANGELO di don Lucio D'abbraccio
Cristo è nato per noi! Gloria a Dio nell'alto dei cieli e pace in terra agli uomini che Egli ama. A tutti giunga l'eco dell'annuncio di Betlemme, che la Chiesa Cattolica fa risuonare in tutti i continenti, al di là di ogni confine di nazionalità, di lingua e di cultura. Il Figlio di Maria Vergine è nato per tutti, è il Salvatore di tutti.

Così lo invoca un'antica antifona liturgica: «O Emmanuele, nostro re e legislatore, speranza e salvezza dei popoli: vieni a salvarci, o Signore nostro Dio». Veni ad salvandum nos! Vieni a salvarci! Questo è il grido dell'uomo di ogni tempo, che sente di non farcela da solo a superare difficoltà e pericoli. Ha bisogno di mettere la sua mano in una mano più grande e più forte, una mano che dall'alto si tenda verso di lui. Questa mano è Cristo, nato a Betlemme dalla Vergine Maria. Lui è la mano che Dio ha teso all'umanità, per farla uscire dalle sabbie mobili del peccato e metterla in piedi sulla roccia, la salda roccia della sua Verità e del suo Amore (cf Sal 40,3).

Sì, questo significa il nome di quel Bambino, il nome che, per volere di Dio, gli hanno dato Maria e Giuseppe: si chiama Gesù, che significa «Salvatore» (cf Mt 1,21; Lc 1,31). Egli è stato inviato da Dio Padre per salvarci soprattutto dal male profondo, radicato nell'uomo e nella storia: quel male che è la separazione da Dio, l'orgoglio presuntuoso di fare da sé, di mettersi in concorrenza con Dio e sostituirsi a Lui, di decidere che cosa è bene e che cosa è male, di essere il padrone della vita e della morte (cf Gen 3,1-7). Questo è il grande male, il grande peccato, da cui noi uomini non possiamo salvarci se non affidandoci all'aiuto di Dio, se non gridando a Lui: "Veni ad salvandum nos! - Vieni a salvarci!".

Il fatto stesso di elevare al Cielo questa invocazione, ci pone già nella giusta condizione, ci mette nella verità di noi stessi: noi infatti siamo coloro che hanno gridato a Dio e sono stati salvati. Dio è il Salvatore, noi quelli che si trovano nel pericolo. Lui è il medico, noi i malati. Riconoscerlo, è il primo passo verso la salvezza, verso l'uscita dal labirinto in cui noi stessi ci chiudiamo con il nostro orgoglio. Alzare gli occhi al Cielo, protendere le mani e invocare aiuto è la via di uscita, a patto che ci sia Qualcuno che ascolta, e che può venire in nostro soccorso.

Gesù Cristo è la prova che Dio ha ascoltato il nostro grido. Non solo! Dio nutre per noi un amore così forte, da non poter rimanere in Se stesso, da uscire da Se stesso e venire in noi, condividendo fino in fondo la nostra condizione (cf Es 3,7-12). La risposta che Dio ha dato in Gesù al grido dell'uomo supera infinitamente la nostra attesa, giungendo ad una solidarietà tale che non può essere soltanto umana, ma divina. Solo il Dio che è amore e l'amore che è Dio poteva scegliere di salvarci attraverso questa via, che è certamente la più lunga, ma è quella che rispetta la verità sua e nostra: la via della riconciliazione, del dialogo, della collaborazione.

Perciò, rivolgiamoci al Bambino di Betlemme, al Figlio della Vergine Maria, e diciamo: "Vieni a salvarci!". Lo ripetiamo in unione spirituale con tante persone che vivono situazioni particolarmente difficili, e facendoci voce di chi non ha voce.

Il Signore soccorra l'umanità ferita dai tanti conflitti, che ancora oggi insanguinano il Pianeta. Egli, che è il Principe della Pace, doni pace e stabilità alla Terra che ha scelto per venire nel mondo.

Rivolgiamo lo sguardo alla Grotta di Betlemme: il Bambino che contempliamo è la nostra salvezza! Lui ha portato al mondo un messaggio universale di riconciliazione e di pace. Apriamogli il nostro cuore, accogliamolo nella nostra vita. Ripetiamogli con fiducia e speranza: "Veni ad salvandum nos!". Amen!
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 LITURGIA DELLA PAROLA
Colletta
O Padre, che ci allieti ogni anno
con l’attesa della nostra redenzione,
concedi che possiamo guardare senza timore,
quando verrà come giudice, il tuo unigenito Figlio
che accogliamo in festa come redentore.
Egli è Dio, e vive e regna con te,
nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

PRIMA LETTURA - Is 62,1-5
Il Signore troverà in te la sua delizia
​
Dal libro del profeta Isaìa

Per amore di Sion non tacerò,
per amore di Gerusalemme non mi concederò riposo,
finché non sorga come aurora la sua giustizia
e la sua salvezza non risplenda come lampada.
Allora le genti vedranno la tua giustizia,
tutti i re la tua gloria;
sarai chiamata con un nome nuovo,
che la bocca del Signore indicherà.
Sarai una magnifica corona nella mano del Signore,
un diadema regale nella palma del tuo Dio.
Nessuno ti chiamerà più Abbandonata,
né la tua terra sarà più detta Devastata,
ma sarai chiamata Mia Gioia
e la tua terra Sposata,
perché il Signore troverà in te la sua delizia
e la tua terra avrà uno sposo.
Sì, come un giovane sposa una vergine,
così ti sposeranno i tuoi figli;
come gioisce lo sposo per la sposa,
così il tuo Dio gioirà per te.
​
Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE - Sal 88
Rit. Canterò per sempre l’amore del Signore

«Ho stretto un’alleanza con il mio eletto,
ho giurato a Davide, mio servo.
Stabilirò per sempre la tua discendenza,
di generazione in generazione edificherò il tuo trono». Rit. 

Beato il popolo che ti sa acclamare:
camminerà, Signore, alla luce del tuo volto;
esulta tutto il giorno nel tuo nome,
si esalta nella tua giustizia. Rit. 

«Egli mi invocherà: “Tu sei mio padre,
mio Dio e roccia della mia salvezza”.
Gli conserverò sempre il mio amore,
la mia alleanza gli sarà fedele». Rit. ​

SECONDA LETTURA - At 13,16-17.22-25
Testimonianza di Paolo a Cristo, figlio di Davide

Dagli Atti degli Apostoli

Paolo, [giunto ad Antiòchia di Pisìdia, nella sinagoga,] si alzò e, fatto cenno con la mano, disse:
«Uomini d’Israele e voi timorati di Dio, ascoltate. Il Dio di questo popolo d’Israele scelse i nostri padri e rialzò il popolo durante il suo esilio in terra d’Egitto, e con braccio potente li condusse via di là.
Poi suscitò per loro Davide come re, al quale rese questa testimonianza: “Ho trovato Davide, figlio di Iesse, uomo secondo il mio cuore; egli adempirà tutti i miei voleri”.
Dalla discendenza di lui, secondo la promessa, Dio inviò, come salvatore per Israele, Gesù. Giovanni aveva preparato la sua venuta predicando un battesimo di conversione a tutto il popolo d’Israele.
Diceva Giovanni sul finire della sua missione: “Io non sono quello che voi pensate! Ma ecco, viene dopo di me uno, al quale io non sono degno di slacciare i sandali”».

Parola di Dio

VANGELO - Mt 1,1-25 
Genealogia di Gesù Cristo, figlio di Davide

Dal Vangelo secondo Matteo

Genealogia di Gesù Cristo figlio di Davide, figlio di Abramo.
Abramo generò Isacco, Isacco generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuda e i suoi fratelli, Giuda generò Fares e Zara da Tamar, Fares generò Esrom, Esrom generò Aram, Aram generò Aminadàb, Aminadàb generò Naassòn, Naassòn generò Salmon, Salmon generò Booz da Racab, Booz generò Obed da Rut, Obed generò Iesse, Iesse generò il re Davide.
Davide generò Salomone da quella che era stata la moglie di Urìa, Salomone generò Roboamo, Roboamo generò Abìa, Abìa generò Asaf, Asaf generò Giòsafat, Giòsafat generò Ioram, Ioram generò Ozìa, Ozìa generò Ioatàm, Ioatàm generò Àcaz, Àcaz generò Ezechìa, Ezechìa generò Manasse, Manasse generò Amos, Amos generò Giosìa, Giosìa generò Ieconìa e i suoi fratelli, al tempo della deportazione in Babilonia.
Dopo la deportazione in Babilonia, Ieconìa generò Salatièl, Salatièl generò Zorobabele, Zorobabele generò Abiùd, Abiùd generò Eliachìm, Eliachìm generò Azor, Azor generò Sadoc, Sadoc generò Achim, Achim generò Eliùd, Eliùd generò Eleàzar, Eleàzar generò Mattan, Mattan generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù, chiamato Cristo.
In tal modo, tutte le generazioni da Abramo a Davide sono quattordici, da Davide fino alla deportazione in Babilonia quattordici, dalla deportazione in Babilonia a Cristo quattordici.
Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto.
Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».
Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele», che significa «Dio con noi».
Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa; senza che egli la conoscesse, ella diede alla luce un figlio ed egli lo chiamò Gesù.

Parola del Signore

oppure: 
VANGELO Forma breve - Mt 1,18-25
Maria darà alla luce un figlio, e tu lo chiamerai Gesù

Dal Vangelo secondo Matteo
Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto.
Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».
Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele», che significa «Dio con noi».
Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa; senza che egli la conoscesse, ella diede alla luce un figlio ed egli lo chiamò Gesù.
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Parola del Signore
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La Liturgia di Domenica 22 Dicembre 2024

22/12/2024

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IV DOMENICA DI AVVENTO - ANNO C - RITO ROMANO
Grado della Celebrazione: DOMENICA
Colore liturgico: VIOLA
COMMENTO AL VANGELO di ​padre Paul Devreux
In quei giorni,
cioè subito dopo l'annuncio dell'angelo.
​
Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda.
In questa prima frase abbiamo già tre simboli importanti. Maria si alza. Questo è il primo frutto della venuta del Signore, che è una buona notizia: Maria, e con lei tutti noi, ci possiamo alzare, grazie alla venuta del Signore, uscendo da qualsiasi situazione di prostrazione.

Secondo: andò in fretta. Segno di gioia, come chi a fretta di comunicare una bella notizia, e non può trattenerla per se.

Terzo: va verso i monti, in una città di Giuda. Praticamente sale verso il Signore, và verso la Terra di Davide, vicino al Tempio.

Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta.
Per lei Elisabetta è più importante del padrone di casa, perché? Perché è la persona di cui gli ha parlato l'angelo, ed è l'unica che, avendo ricevuto anche lei un dono straordinario dal Signore, è l'unica che può capirla, crederle e quindi fare festa con lei.

Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo.
Giovanni Battista sussulta, è contento, emozionato. Elisabetta sente quest'emozione del figlio che porta in grembo e capisce che Maria le ha portato qualcosa di molto importante, e che è importante anche per suo figlio.

Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo.
Bellissima questa scena di Elisabetta che capisce tutto. Carisma riconosce carisma. Di nuovo ribadisce che il bambino sussulta di gioia nel suo grembo e capisce che Maria è la nuova arca dell'alleanza, il tabernacolo! perché portatrice di nostro Signore.

Sarebbe bello se ognuno di noi, guardando ai fratelli, soprattutto dopo la santa comunione, ma anche sempre, potesse vedere nell'altro quello che Elisabetta a visto in Maria, perché cosi è.

E beata colei che ha creduto nell'adempimento di ciò che il Signore le ha detto».
Beati anche noi se crediamo nell'adempimento di questa promessa: Il Signore è sempre con noi e noi siamo tempio del suo Santo Spirito.
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LITURGIA DELLA PAROLA
Non si dice il Gloria.

Colletta
Infondi nel nostro spirito la tua grazia, o Padre:
tu, che all’annuncio dell’angelo
ci hai rivelato l’incarnazione di Cristo tuo Figlio,
per la sua passione e la sua croce
guidaci alla gloria della risurrezione.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

oppure:
Colletta (Anno C)   
O Dio, che per attuare il tuo disegno di amore
hai scelto l’umile figlia di Sion,
dona alla Chiesa di aderire pienamente al tuo volere,
perché, imitando l’obbedienza del tuo Figlio,
si offra a te in perenne cantico di lode.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

PRIMA LETTURA - Mi 5,1-4
Da te uscirà per me colui che deve essere il dominatore in Israele

Dal libro del profeta Michèa

Così dice il Signore:
«E tu, Betlemme di Èfrata,
così piccola per essere fra i villaggi di Giuda,
da te uscirà per me
colui che deve essere il dominatore in Israele;
le sue origini sono dall’antichità,
dai giorni più remoti.
Perciò Dio li metterà in potere altrui,
fino a quando partorirà colei che deve partorire;
e il resto dei tuoi fratelli ritornerà ai figli d’Israele.
Egli si leverà e pascerà con la forza del Signore,
con la maestà del nome del Signore, suo Dio.
Abiteranno sicuri, perché egli allora sarà grande
fino agli estremi confini della terra.
Egli stesso sarà la pace!».

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE - Sal 79
Rit. Signore, fa’ splendere il tuo volto e noi saremo salvi

Tu, pastore d'Israele, ascolta,
seduto sui cherubini, risplendi.
Risveglia la tua potenza
e vieni a salvarci. R.
 
Dio degli eserciti, ritorna!
Guarda dal cielo e vedi
e visita questa vigna,
proteggi quello che la tua destra ha piantato,
il figlio dell'uomo che per te hai reso forte. R.
 
Sia la tua mano sull'uomo della tua destra,
sul figlio dell'uomo che per te hai reso forte.
Da te mai più ci allontaneremo,
facci rivivere e noi invocheremo il tuo nome. R.

SECONDA LETTURA - Eb 10,5-10
Ecco, io vengo per fare, o Dio, la tua volontà

Dalla lettera agli Ebrei

Fratelli, entrando nel mondo, Cristo dice:
«Tu non hai voluto né sacrificio né offerta,
un corpo invece mi hai preparato.
Non hai gradito
né olocausti né sacrifici per il peccato.
Allora ho detto: “Ecco, io vengo
– poiché di me sta scritto nel rotolo del libro –
per fare, o Dio, la tua volontà”».
Dopo aver detto: «Tu non hai voluto e non hai gradito né sacrifici né offerte, né olocausti né sacrifici per il peccato», cose che vengono offerte secondo la Legge, soggiunge: «Ecco, io vengo per fare la tua volontà». Così egli abolisce il primo sacrificio per costituire quello nuovo. Mediante quella volontà siamo stati santificati per mezzo dell’offerta del corpo di Gesù Cristo, una volta per sempre.

Parola di Dio

VANGELO - Lc 1,39-45
A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me?

Dal Vangelo secondo Luca

In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda.
Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».

Parola del Signore
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La Liturgia di Domenica 15 Dicembre 2024

15/12/2024

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III DOMENICA DI AVVENTO - ANNO C - RITO ROMANO
DOMENICA GAUDETE
Grado della Celebrazione: DOMENICA
Colore liturgico: VIOLA O ROSACEO
COMMENTO AL VANGELO di Luca Rubin
Che cosa dobbiamo fare? 

Giovanni sta predicando e annunciando il Cristo nella regione del Giordano, e come conseguenza la gente gli pone questa domanda. La stessa domanda viene posta dai pubblicani (ossia esosi esattori delle imposte), e dai soldati. Tre gruppi di persone pongono la stessa domanda, e Giovanni dà tre risposte diverse: alle folle (e quindi a tutti), suggerisce l'atteggiamento della condivisione, ai pubblicani la giustizia e ai soldati la correttezza. Più semplicemente Giovanni risponde: siate la versione migliore di voi stessi, non di un altro. Vivi bene ciò che sei chiamato ad essere, non devi compiere strani riti o fare chissà cosa: sii te stesso, vivi bene la tua vita. Chi pone questa domanda? Chi ha ascoltato la buona notizia del vangelo e desidera rispondere concretamente (non chiedono cosa dobbiamo credere, ma FARE).

La concretezza dell'incarnazione è la scelta di Dio non solo per incontrare l'uomo, per essergli vicino: l'incarnazione è l'essenza stessa di Dio, la sua modalità, la sua anima. Proprio per questo Dio è Creatore (plasma, si sporca le mani, crea), e Salvatore (si incarna, piange, gioisce, soffre, muore). La fede in Cristo ha bisogno di carne e ossa, non di idee, di filosofie, ma di muscoli e tendini che lavorano in sintonia col cuore e la testa, per rendere il mondo un luogo più bello e più buono.

Io vi battezzo con acqua. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. 

Abbiamo necessità dell'acqua, per lavarci, per bere, per pulire, e abbiamo necessità del fuoco, per scaldare, bruciare, purificare, plasmare, sciogliere. Dio che è Creatore sa bene come gestire la materia, e sa che alla dolcezza dell'acqua c'è bisogno della forza del fuoco. Questi due battesimi non sono in contrapposizione, ma si completano. La proprietà pulente dell'acqua è completata dalla potenza del calore del fuoco, dall'azione trasformante dello Spirito.

Il fare non è solo nostro: il fare è il lavoro di Dio che si affatica e si stanca, proprio come noi. Ecco perché desidera l'incontro con te: per riposarsi, per stare in famiglia, per dirti che gli sei mancato, per raccontarsi e per ascoltarti.
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LITURGIA DELLA PAROLA
Non si dice il Gloria.

Colletta
Guarda, o Padre, il tuo popolo,
che attende con fede il Natale del Signore,
e fa’ che giunga a celebrare con rinnovata esultanza
il grande mistero della salvezza.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

oppure:
Colletta (Anno C)   
O Dio, fonte di vita e di gioia,
rinnovaci con la potenza del tuo Spirito,
perché, affrettandoci sulla via dei tuoi comandamenti,
portiamo a tutti gli uomini
il lieto annuncio del Salvatore,
Gesù Cristo tuo Figlio.
Egli è Dio, e vive e regna con te,
nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

PRIMA LETTURA - Sof 3,14-18
Il Signore esulterà per te con grida di gioia

Dal libro del profeta Sofonìa

Rallègrati, figlia di Sion,
grida di gioia, Israele,
esulta e acclama con tutto il cuore,
figlia di Gerusalemme!
Il Signore ha revocato la tua condanna,
ha disperso il tuo nemico.
Re d’Israele è il Signore in mezzo a te,
tu non temerai più alcuna sventura.
In quel giorno si dirà a Gerusalemme:
«Non temere, Sion, non lasciarti cadere le braccia!
Il Signore, tuo Dio, in mezzo a te
è un salvatore potente.
Gioirà per te,
ti rinnoverà con il suo amore,
esulterà per te con grida di gioia».
​
Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE - Is 12
Rit. Canta ed esulta, perché grande in mezzo a te è il Santo d’Israele

Ecco, Dio è la mia salvezza;
io avrò fiducia, non avrò timore,
perché mia forza e mio canto è il Signore;
egli è stato la mia salvezza. R.
 
Attingerete acqua con gioia
alle sorgenti della salvezza.
Rendete grazie al Signore e invocate il suo nome,
proclamate fra i popoli le sue opere,
fate ricordare che il suo nome è sublime. R.
 
Cantate inni al Signore, perché ha fatto cose eccelse,
le conosca tutta la terra.
Canta ed esulta, tu che abiti in Sion,
perché grande in mezzo a te è il Santo d'Israele. R.

SECONDA LETTURA - Fil 4,4-7
Il Signore è vicino! 

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippési

Fratelli, siate sempre lieti nel Signore, ve lo ripeto: siate lieti. La vostra amabilità sia nota a tutti. Il Signore è vicino!
Non angustiatevi per nulla, ma in ogni circostanza fate presenti a Dio le vostre richieste con preghiere, suppliche e ringraziamenti.
E la pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e le vostre menti in Cristo Gesù.
​
Parola di Dio

VANGELO - Lc 3,10-18
E noi che cosa dobbiamo fare? 

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, le folle interrogavano Giovanni, dicendo: «Che cosa dobbiamo fare?». Rispondeva loro: «Chi ha due tuniche, ne dia a chi non ne ha, e chi ha da mangiare, faccia altrettanto».
Vennero anche dei pubblicani a farsi battezzare e gli chiesero: «Maestro, che cosa dobbiamo fare?». Ed egli disse loro: «Non esigete nulla di più di quanto vi è stato fissato».
Lo interrogavano anche alcuni soldati: «E noi, che cosa dobbiamo fare?». Rispose loro: «Non maltrattate e non estorcete niente a nessuno; accontentatevi delle vostre paghe».
Poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Tiene in mano la pala per pulire la sua aia e per raccogliere il frumento nel suo granaio; ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile».
Con molte altre esortazioni Giovanni evangelizzava il popolo.
​
Parola del Signore
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La Liturgia di Domenica 8 Dicembre 2024

8/12/2024

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IMMACOLATA CONCEZIONE DELLA B.V. MARIA - RITO ROMANO
II DOMENICA DI AVVENTO
Grado della Celebrazione: SOLENNITA'
Colore liturgico: BIANCO
 COMMENTO AL VANGELO di ​Luca Rubin
Che cosa vuol dire Immacolata Concezione?
Vuol dire che la Vergine Maria, pur essendo stata concepita dai suoi genitori (sant’Anna e san Gioacchino) così come vengono concepite tutte le creature umane, non è mai stata toccata (preservata) dal peccato originale: l
a Madonna dunque fu tutta pura, tutta santa, tutta immacolata fin dal primo istante della sua esistenza, fin dal suo concepimento.

Perché la Vergine Maria è stata concepita immacolatamente?  
La risposta sta nel fatto che la Vergine Maria non solo avrebbe dovuto concepire il Verbo incarnato e quindi portare con sé, nel Suo Grembo, il Dio fattosi uomo; ma anche perché avrebbe dovuto dare al Verbo incarnato la natura umana.

Il catechismo afferma che Gesù Cristo è vero Dio ma anche vero uomo, nell’unico soggetto che è divino. Si tratta dell’unione ipostatica. Ebbene, non si può pensare che Dio, somma perfezione e somma purezza, possa aver ricevuto la natura umana da una creatura toccata – anche se brevemente – dal peccato e, quindi, in quanto tale, soggetta in qualche modo all’azione del Maligno.

L’ angelo Gabriele fu mandato da Dio

Il primo passo del grande viaggio. È Dio stesso che si mette in cammino, ha le ali ai piedi, tanto grande è il suo desiderio d'incontrarti, di raccontarti il suo piano, le sue sorprese, semplicemente di stare in tua compagnia. Non vede l'ora di coinvolgerti nella sua vita, e per farlo si mette in cammino; Lui che ti ha creato corre da te, perché desidera completare la sua opera. Vuole tessere con te un capolavoro, e per realizzarlo esce di casa, si scomoda, lascia i cieli e bussa alla tua porta. Sì, Lui sa dove abiti, sa di cosa sono fatti i tuoi giorni e di come sei fatto tu, ebbene: non è intimorito dal tuo carattere, neppure la tua faccia buia del lunedì mattina frena la sua corsa. Bussano alla porta, vai...

Rallè grati, piena di grazia: il Signore è con te

Un invito, una constatazione e un'affermazione: l'invito (Rallè grati) è la conseguenza dell'affermazione (il Signore è con te), l'affermazione conferma la constatazione (piena di grazia). Come puoi ben vedere, queste prime parole proferite dall'angelo, ci portano subito nell'occhio del ciclone, dove creatura e creatore interagiscono, si incontrano, dialogano, si amano. Se l'angelo se ne fosse andato dopo aver detto queste prime parole, l'annuncio ci sarebbe comunque stato. Maria, piena di grazia, piena di gioia (lo stesso termine in greco ha questi due significati) è invitata a rallegrarsi, cioè continuare a vivere la sua relazione con Dio: l'annuncio dell'angelo conferma ciò che Maria vive da sempre. Dio aumenta sempre la dose di amore e di donazione quando una sua creatura è sua seriamente e non solo a parole. L'affermazione apre le porte a ogni possibilità: se il Signore è con te tu puoi realizzare tutto il bene di cui sei capace, e ancora di più. Dio con te è la garanzia del successo, non perché sarà tutto facile e indolore, questo no, ma perché il suo amore sarà la medicina a ogni fatica, l'abbraccio nella solitudine, la vicinanza nella notte più buia.

Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio

Altro invito e altra affermazione. Dopo il rallegrati c'è il non temere. Dopo l'iniziale entusiasmo, la festa, le foto, gli auguri, il brindisi, arrivano i giorni della vita ordinaria e quotidiana, i piatti da lavare, la spesa da fare, la fatica delle relazioni umane. Non temere è la mano di Dio che ti protegge, è il suo sguardo che ti custodisce, è la sua spalla che sostiene un po' della tua fatica, è il ristoro che ti offre la preghiera. Rallegrati e non temere sono sinonimi di un medesimo atteggiamento: quello della fiducia incondizionata in Dio, che piova o ci sia il sole io sono del Signore. Questo è l'invito dell'angelo porge a Maria da parte di Dio: sei già tutta di Dio, continua ad esserlo, qualsiasi cosa succeda.

Lo chiamerai Gesù

Il progetto di Dio non è aria fritta! Lui è sempre molto pratico e concreto, e ciò che fa, la sua volontà, ha sempre un nome e un cognome. Pensa alla delicatezza di Dio, che non impone il nome del bambino (si chiamerà Gesù): il nome diventa l'anello nuziale con cui lo Sposo si unisce per sempre a Maria, Sposa e Madre. Lo chiamerai Gesù: non ci poteva essere modo più delicato per offrire a una donna, a una mamma, la gioia di dare un nome, e quindi un volto, al suo piccolino, che porta ancora in grembo. Spesso perdiamo queste delicatezze del Padre per smarrirci nei labirinti della filosofia e della teologia, buoni anche quelli se usciamo fuori con le tasche piene, ma molto spesso rimangono solo chiacchiere, ipotesi. Lo chiamerai Gesù, oltre a essere l'anello è anche il sigillo di ciò che Dio vuole realizzare attraverso Maria: "Dio salva" è il significato di questo nome santo, e quando Dio salva, la creatura gioisce e non teme.

Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo. Il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre

L'angelo prosegue il suo annuncio, e dopo aver fatto dono del nome, parla del figlio. I termini sono di grande potenza e gloria, tuttavia il primo titolo sarà quello che contraddistinguerà sempre: Figlio. I titoli messianici, altisonanti e nobili, sono solo l'ombra di chi è Gesù. Nel momento più buio e doloroso della sua vita, la grandezza e potenza qui annunciate vengono nascoste dai chiodi, dalle spine, gli insulti e gli sputi sfigurano il volto del Signore. Proprio nel buio della croce e della morte, Gesù esprime con una forza imbattibile la sua figliolanza: "Padre, nelle tue mani affido il mio spirito" (Lc 23,46) "Gesù vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: ”Donna ecco il tuo figlio!" (Gv 19,25) Fino all'ultimo respiro Gesù è Figlio di Dio e figlio di Maria.

Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Nulla è impossibile a Dio

Ecco l'incontro, l'unione, l'abbraccio tra Dio e Maria! In questo incontro troviamo gli estremi: Dio altissimo che si fa piccolo, la potenza che diviene ombra, Dio che nasce, la creatura che genera il Creatore. Più che incontro è uno scontro, che potrebbe destabilizzare le nostre menti così assetate di ordine e raziocinio; tuttavia, ciò che dona equilibrio a questo incontro così sproporzionato e impari, è proprio l'amore di Dio per Maria, e l'amore di Maria per Dio. Nulla è impossibile a Dio, è la risposta dell'angelo ai tuoi punti interrogativi, ai tuoi 'boh'. La potenza di Dio è fare della tua vita un capolavoro, con materiali poveri e imperfetti. Prima della potenza c'è il nulla, il tuo nulla, da mettere nelle mani di Dio, da affidare, da consegnare, perché non ha senso deprimersi e angustiarsi quando Dio in persona tende le mani e chiede di abbracciare tutto te stesso, e in questo abbraccio ti dona di essere figlio amato e voluto.

Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola

Nella risposta di Maria troviamo tre elementi (più uno) che scandiscono tre momenti di un cammino verso Dio:
  • Eccomi: la sua disponibilità, il suo sì pieno e incondizionato a Dio. Eccomi, sono qui, pronta a compiere il tuo sogno, il tuo progetto d'amore.
  • Ecco la serva: un altro incontro-scontro tra la creatura e il Creatore. Maria ha piena coscienza di se stessa e sa di avere a che fare con Dio, e in questa consapevolezza si offre totalmente, non come regina, ma come serva, che sa fare quanto le viene chiesto e sparire nel silenzio.
  • Ecco la serva del Signore: Il sì di Maria e il suo servizio sono a beneficio di Dio stesso, il Signore, e nel volto di Dio Maria conosce se stessa.
  • ​Avvenga per me secondo la tua parola. Per me: l'incarnazione ha avuto inizio, Maria è serva e madre del Signore e quel "per me" così concreto e pratico è il ritornello di tutta una vita offerta e sofferta per amore.

E l’ angelo si allontanò da lei

Questa conclusione riporta la stessa musica di un'altra: "Tutto è compiuto" (Gv 19,30). Come Gesù in croce, anche per Maria tutto si compie fin dall'inizio della sua vita con Dio. Sposa, Serva, Madre sono tre situazioni che dipingeranno ogni suo respiro, ogni sussurro della sua anima, e Maria accoglierà l'ultimo grido del Figlio in croce con la stessa incrollabile fede di quando disse: Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola.
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​​LITURGIA DELLA PAROLA
Si dice il Gloria

Colletta
O Padre, che nell’Immacolata Concezione della Vergine
hai preparato una degna dimora per il tuo Figlio,
e in previsione della morte di lui
l’hai preservata da ogni macchia di peccato,
concedi anche a noi, per sua intercessione,
di venire incontro a te in santità e purezza di spirito.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

PRIMA LETTURA - Gen 3,9-15.20
Porrò inimicizia tra la tua stirpe e la stirpe della donna

Dal libro della Gènesi

[Dopo che l’uomo ebbe mangiato del frutto dell’albero,] il Signore Dio lo chiamò e gli disse: «Dove sei?». Rispose: «Ho udito la tua voce nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto». Riprese: «Chi ti ha fatto sapere che sei nudo? Hai forse mangiato dell’albero di cui ti avevo comandato di non mangiare?». Rispose l’uomo: «La donna che tu mi hai posto accanto mi ha dato dell’albero e io ne ho mangiato». Il Signore Dio disse alla donna: «Che hai fatto?». Rispose la donna: «Il serpente mi ha ingannata e io ho mangiato».
Allora il Signore Dio disse al serpente:
«Poiché hai fatto questo,
maledetto tu fra tutto il bestiame
e fra tutti gli animali selvatici!
Sul tuo ventre camminerai
e polvere mangerai
per tutti i giorni della tua vita.
Io porrò inimicizia fra te e la donna,
fra la tua stirpe e la sua stirpe:
questa ti schiaccerà la testa
e tu le insidierai il calcagno».
L’uomo chiamò sua moglie Eva, perché ella fu la madre di tutti i viventi.

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE - Sal 97
Rit. Cantate al Signore un canto nuovo, perché ha compiuto meraviglie

Cantate al Signore un canto nuovo,
perché ha compiuto meraviglie.
Gli ha dato vittoria la sua destra
e il suo braccio santo. Rit. 

Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza,
agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia.
Egli si è ricordato del suo amore,
della sua fedeltà alla casa d’Israele. Rit. 

Tutti i confini della terra hanno veduto
la vittoria del nostro Dio.
Acclami il Signore tutta la terra,
gridate, esultate, cantate inni! Rit. ​

SECONDA LETTURA - Ef 1,3-6.11-12
In Cristo Dio ci ha scelti prima della creazione del mondo

Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni

Benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo,
che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli in Cristo.
In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo
per essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità,
predestinandoci a essere per lui figli adottivi
mediante Gesù Cristo,
secondo il disegno d’amore della sua volontà,
a lode dello splendore della sua grazia,
di cui ci ha gratificati nel Figlio amato.
In lui siamo stati fatti anche eredi,
predestinati – secondo il progetto di colui
che tutto opera secondo la sua volontà –
a essere lode della sua gloria,
noi, che già prima abbiamo sperato nel Cristo.
​
Parola di Dio

VANGELO - Lc 1,26-38
Ecco concepirai un figlio e lo darai alla luce

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te».
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».
Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.
​
Parola del Signore
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La Liturgia di Domenica 1 Dicembre 2024

1/12/2024

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I DOMENICA DI AVVENTO - ANNO C - RITO ROMANO
INIZIO NUOVO ANNO LITURGICO
Grado della Celebrazione: DOMENICA
Colore liturgico: VIOLA
COMMENTO AL VANGELO di padre Paul Devreux 
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: Siamo entrati nel tempo di avvento; tempo della venuta del Signore in mezzo a noi.

Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l'attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte. Qualche anno fa eravamo sconvolti per il debito pubblico, poi per la crisi economica, poi per l'arrivo di un virus, ora per le guerre vicine. C'è sempre qualcosa di sconvolgente.

Allora vedranno il Figlio dell'uomo venire su una nube con grande potenza e gloria. Il Signore è sempre pronto a venire nella nostra vita, a maggior ragione viene se siamo in difficoltà. Chiamiamolo, mettiamoci in comunione con lui e accogliamolo.

Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina. La nostra corporeità rivela ciò che stiamo vivendo. Una persona che sta male, tende a guardare per terra e ad essere piegata anche fisicamente. Quando stiamo così, chiediamo al Signore la forza di risollevarci, di alzare lo sguardo, di aprire le braccia, per guardare a lui e manifestare fisicamente la speranza in un aiuto e una liberazione. La venuta del Signore spesso è come una freccia che colpisce al cuore, come un raggio di luce nelle tenebre. Se sto ripiegato su me stesso e con gli occhi chiusi, difficilmente riesco a vederlo. Aiutaci Signore a scrutare la tua venuta nella notte.

State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all'improvviso; come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra. State attenti a voi stessi! Mi stupisce questa esortazione. Io sono abituato a pensare che devo stare attento agli altri. Eppure tante volte ho visto che il nemico è dentro di me. Gli altri hanno solo la capacità di rivelarmi la mia incapacità di amare, di perdonare, di accogliere, di stare tranquillo e di fidarmi di Dio; il nemico è dentro di me. Ma cos'è quel giorno? Forse il giorno della mia morte? Ricordiamoci che tra le tante cose che posso fare oggi, potrei anche morire. Ed è bene pensarci, perché così vivo meglio e a pieno la mia giornata, facendo solo cose importanti. Oppure quel giorno è oggi, e devo fare in modo che niente e nessuno possa impedirmi di accogliere la sua venuta, che è come un laccio che mi stringe a lui. Signore aiutaci a non essere distratti e appesantiti dai nostri affanni, per poter cogliere la tua venuta.
​
Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere, e di comparire davanti al Figlio dell'uomo». Signore grazie per questa prospettiva alternativa a tutti i mali di questo mondo e grandiosa. "Solo in Dio riposa l'anima mia". Vieni Signore Gesù.
Buon Avvento.
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LITURGIA DELLA PAROLA
Non si dice il Gloria

Colletta
O Dio, nostro Padre,
suscita in noi la volontà
di andare incontro con le buone opere al tuo Cristo che viene,
perché egli ci chiami accanto a sé nella gloria
a possedere il regno dei cieli.
​Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

oppure:
Colletta (Anno C)   
Padre santo,
che mantieni nei secoli le tue promesse,
rialza il capo dell’umanità oppressa dal male
e apri i nostri cuori alla speranza,
perché attendiamo vigilanti la venuta gloriosa di Cristo,
giudice e salvatore.
Egli è Dio, e vive e regna con te,
nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

PRIMA LETTURA - Ger 33,14-16
Farò germogliare per Davide un germoglio giusto
​

Dal libro del profeta Geremìa

Ecco, verranno giorni - oràcolo del Signore - nei quali io realizzerò le promesse di bene che ho fatto alla casa d’Israele e alla casa di Giuda.
In quei giorni e in quel tempo farò germogliare per Davide un germoglio giusto, che eserciterà il giudizio e la giustizia sulla terra.
In quei giorni Giuda sarà salvato e Gerusalemme vivrà tranquilla, e sarà chiamata: Signore-nostra-giustizia.
​
Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE - Sal 24
Rit. A te, Signore, innalzo l’anima mia, in te confido

Fammi conoscere, Signore, le tue vie,
insegnami i tuoi sentieri.
Guidami nella tua fedeltà e istruiscimi,
perché sei tu il Dio della mia salvezza. Rit.

Buono e retto è il Signore,
indica ai peccatori la via giusta;
guida i poveri secondo giustizia,
insegna ai poveri la sua via. Rit.

Tutti i sentieri del Signore sono amore e fedeltà
per chi custodisce la sua alleanza e i suoi precetti.
Il Signore si confida con chi lo teme:
gli fa conoscere la sua alleanza. Rit.

SECONDA LETTURA - 1Ts 3,12-4,2
Il Signore renda saldi i vostri cuori al momento della venuta di Cristo

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicési

Fratelli, il Signore vi faccia crescere e sovrabbondare nell’amore fra voi e verso tutti, come sovrabbonda il nostro per voi, per rendere saldi i vostri cuori e irreprensibili nella santità, davanti a Dio e Padre nostro, alla venuta del Signore nostro Gesù con tutti i suoi santi.
Per il resto, fratelli, vi preghiamo e supplichiamo nel Signore Gesù affinché, come avete imparato da noi il modo di comportarvi e di piacere a Dio – e così già vi comportate –, possiate progredire ancora di più. Voi conoscete quali regole di vita vi abbiamo dato da parte del Signore Gesù.
​
Parola di Dio

VANGELO Lc 21,25-28.34-36
La vostra liberazione è vicina

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte.
Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande potenza e gloria.
Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina.
State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all’improvviso; come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra. Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere, e di comparire davanti al Figlio dell’uomo».
​
Parola del Signore
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