XXX DOMENICA TEMPO ORDINARIO - B - RITO ROMANO Grado della Celebrazione: DOMENICA Colore liturgico: VERDE COMMENTO AL VANGELO di padre Paul Devreux Bartimèo, figlio di Timeo, è una persona eccezionale, che vuole vivere e non si accontenta. E' un cieco che però ci vede bene per quel che riguarda gli affari; in atti riesce a mettersi in un punto molto strategico, dove devono passare i pellegrini che salgono in pellegrinaggio a Gerusalemme, i quali si sentono obbligati a fargli l'elemosina per sentirsi buoni e giusti. Di per se è uno che ha raggiunto una posizione tranquilla, perché non deve faticare molto per vivere. Di positivo ha il fatto che lui sa di essere cieco, e questo non è scontato. Essere cieco fisicamente è brutto, e mi spaventa l'idea che potrebbe capitare anche a me, ma significa anche non vedere la Luce, non vedere Dio, non avere né prospettive né futuro, vivere in un mondo di tenebre; ma può capitare che ci si abitui. Bartimèo no, e quando sente che passa Gesù, si mette a gridare, e questo è il suo secondo punto di forza. Non si vergogna e grida, prega con intensità. E uno che ha ascoltato Gesù, o ne ha sentito parlare, anche perché non è la prima volta che Gesù passa di li. Tra lui e Gesù si frappongono due tipi di persone che chiamerei i diavoli e gli angeli. I diavoli sono quelli che lo rimproverano dicendogli di non disturbare, di stare attento, di non fidarsi, come succede anche oggi a chi desidera incontrare e fare sul serio con il Signore. Possono essere gli amici, i collegi di lavoro. A volte siamo anche noi preti o qualche fedele devoto ma pieno di paure, perché il suo grido disturba la nostra tranquilla sequela. Poi ci sono gli angeli, che sono quelli che gli dicono: "Coraggio, ti chiama". Ma perché Gesù aspetta che gridi, mentre altre volte è lui che prende l'iniziativa di andare incontro ai malati e a guarirli? Gesù vuole formare noi a diventare tramite tra Lui e chi lo cerca. Inoltre vuole essere sicuro che Bartimèo desideri veramente essere guarito. Infatti prima gli domanda che cosa vuole. Se quello si fosse limitato a dirgli che aveva finito le sigarette, gli avrebbe comperato le sigarette e basta. Questa battuta ci può fare sorridere, ma è una tragica realtà che succede tutti i giorni; i fatti tutti quelli che si danno da fare per aiutare, sanno che la cosa più difficile è aiutare chi non vuole esserlo o non ne vede la necessità. Bartimèo è uno che desidera essere aiutato veramente, e Gesù lo vede dal fatto che butta il mantello, cioè tutto quello che ha e balza in piedi per andare da Gesù, e dopo si mette a seguirlo. Gli amici avranno detto che hanno perso Bartimèo, perché se n'è andato appresso a quello là, ma per lui inizia veramente una nuova vita. Il cieco posso essere anche io. Per esempio quando il Signore mi propone di camminare con Lui verso la luce, e io reagisco dicendo che non ho voglia, che sto bene seduto nel mio cantuccio, dove posso vivere di rendita. Anche San Paolo era cieco, convinto di fare la volontà di Dio perseguitando i cristiani. Sapere di essere cieco, non è scontato, ma la conseguenza è che perdiamo delle belle opportunità. Gesù, figlio di Davide, abbi pietà di me e di tutti coloro che preferiscono le tenebre alla luce. LITURGIA DELLA PAROLA Colletta Dio onnipotente ed eterno, accresci in noi la fede, la speranza e la carità, e perché possiamo ottenere ciò che prometti, fa' che amiamo ciò che comandi. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. oppure: Colletta (Anno B) O Dio, Padre buono, che nel tuo Figlio unigenito ci hai dato il sacerdote compassionevole verso i poveri e gli afflitti, ascolta il grido della nostra preghiera e fa' che tutti gli uomini vedano in lui il dono della tua misericordia. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. PRIMA LETTURA - Ger 31,7-9 Riporterò tra le consolazioni il cieco e lo zoppo Dal libro del profeta Geremìa Così dice il Signore: «Innalzate canti di gioia per Giacobbe, esultate per la prima delle nazioni, fate udire la vostra lode e dite: “Il Signore ha salvato il suo popolo, il resto d’Israele”. Ecco, li riconduco dalla terra del settentrione e li raduno dalle estremità della terra; fra loro sono il cieco e lo zoppo, la donna incinta e la partoriente: ritorneranno qui in gran folla. Erano partiti nel pianto, io li riporterò tra le consolazioni; li ricondurrò a fiumi ricchi d’acqua per una strada dritta in cui non inciamperanno, perché io sono un padre per Israele, Èfraim è il mio primogenito». Parola di Dio SALMO RESPONSORIALE - Sal 125 Rit. Grandi cose ha fatto il Signore per noi Quando il Signore ristabilì la sorte di Sion, ci sembrava di sognare. Allora la nostra bocca si riempì di sorriso, la nostra lingua di gioia. Rit. Allora si diceva tra le genti: «Il Signore ha fatto grandi cose per loro». Grandi cose ha fatto il Signore per noi: eravamo pieni di gioia. Rit. Ristabilisci, Signore, la nostra sorte, come i torrenti del Negheb. Chi semina nelle lacrime mieterà nella gioia. Rit. Nell’andare, se ne va piangendo, portando la semente da gettare, ma nel tornare, viene con gioia, portando i suoi covoni. Rit. SECONDA LETTURA - Eb 5,1-6 Tu sei sacerdote per sempre, secondo l’ordine di Melchìsedek Dalla lettera agli Ebrei Ogni sommo sacerdote è scelto fra gli uomini e per gli uomini viene costituito tale nelle cose che riguardano Dio, per offrire doni e sacrifici per i peccati. Egli è in grado di sentire giusta compassione per quelli che sono nell’ignoranza e nell’errore, essendo anche lui rivestito di debolezza. A causa di questa egli deve offrire sacrifici per i peccati anche per se stesso, come fa per il popolo. Nessuno attribuisce a se stesso questo onore, se non chi è chiamato da Dio, come Aronne. Nello stesso modo Cristo non attribuì a se stesso la gloria di sommo sacerdote, ma colui che gli disse: «Tu sei mio figlio, oggi ti ho generato», gliela conferì come è detto in un altro passo: «Tu sei sacerdote per sempre, secondo l’ordine di Melchìsedek». Parola di Dio VANGELO - Mc 10,46-52 Rabbunì, che io veda di nuovo! Dal Vangelo secondo Marco In quel tempo, mentre Gesù partiva da Gèrico insieme ai suoi discepoli e a molta folla, il figlio di Timèo, Bartimèo, che era cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. Sentendo che era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: «Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!». Molti lo rimproveravano perché tacesse, ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!». Gesù si fermò e disse: «Chiamatelo!». Chiamarono il cieco, dicendogli: «Coraggio! Àlzati, ti chiama!». Egli, gettato via il suo mantello, balzò in piedi e venne da Gesù. Allora Gesù gli disse: «Che cosa vuoi che io faccia per te?». E il cieco gli rispose: «Rabbunì, che io veda di nuovo!». E Gesù gli disse: «Va’, la tua fede ti ha salvato». E subito vide di nuovo e lo seguiva lungo la strada. Parola del Signore |
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OTTOBRE: MESE DEDICATO ALLA RECITA DEL SANTO ROSARIO Ottobre è comunemente chiamato il Mese del Rosario perché il giorno 7 viene celebrata la memoria della Beata Maria Vergine del Rosario. Il Santo Rosario è chiamato “Salterio della beatissima Vergine Maria”. Questo modo di pregare Dio consiste nel lodare la beatissima Vergine ripetendo il saluto angelico 150 volte, quanti sono i salmi del salterio di David, interponendo ad ogni decina il “Padre nostro” con meditazioni illustranti l’intera vita del Signore nostro Gesù Cristo. Sorto all’inizio del secolo XII, il Rosario si è diffuso in tutta la Chiesa arricchito da numerose indulgenze, compagno fedele di tutti i cristiani che vogliono condurre seriamente la loro vita. San Giovanni Paolo II ha pubblicamente dichiarato di preferire la preghiera del Santo Rosario a qualunque altra non liturgica. Egli ha anche felicemente arricchito i Misteri tradizionali con quelli della Luce che culminano con il mistero della istituzione dell'Eucaristia. Quanta luce entra nel cuore e nella vita con questo augusto Sacramento! TU HAI LA CORONA DEL SANTO ROSARIO? LA RECITI IN FAMIGLIA, O CON L’ASSEMBLEA DEI FEDELI, O ALMENO DA SOLO? In questo mese, trova un po’ di tempo, meglio se ogni giorno, per pregare il Rosario. Semina, durante la giornata tante “Ave Maria” dovunque ti trovi. Incarica il tuo “Angelo custode” di raccoglierle per farne una corona d’amore per la Regina del cielo e della terra, una catena di salvezza per le anime infelici e sbandate a causa del peccato, una forza di sostegno per i missionari che dedicano la vita alla predicazione del Vangelo nel mondo. Essi lo fanno anche a nome tuo, perché nessun battezzato si può sottrarre alla missione di “annunciare la buona novella di salvezza”.
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Dicembre 2024
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