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L’UBBIDIENZA PROCURA BENEDIZIONE

8/10/2019

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“Osserva e ascolta tutte queste cose che ti comando, affinché tu sia felice, e i tuoi figli dopo di te, quando avrai fatto ciò che è bene e giusto agli occhi del Signore tuo Dio”
( Deuteronomio 12:28)

La salvezza non si ottiene con le “opere della Legge”, tuttavia le benedizioni connesse all’ubbidienza non sono negate ai fedeli servitori di Dio. Il Signore ha rimosso ogni maledizione quando si è fatto maledizione per noi, ma nessuna clausola di benedizione è stata abrogata.

Dobbiamo osservare e ascoltare la volontà del Signore, prestando attenzione non a porzioni di rivelazione, ma a “tutte queste cose che ti comando”. Non deve esserci alcun crite“rio selettivo, ma un rispetto imparziale per tutto ciò che Dio ha comandato. Questa è la strada della benedizione per ogni padre e per i suoi figlioli. La benedizione del Signore è sopra i Suoi eletti fino alla terza e quarta generazione. Se camminano in rettitudine, Egli renderà manifesto a tutti gli uomini che i credenti sono una progenie benedetta dal Signore.
​
Nessuna benedizione può venire su noi o sui nostri cari mantenendo una condotta equivoca e disonesta. Le vie della conformità al mondo e della malvagità non possono portare del bene a noi o ai nostri familiari. Andrà bene per noi quando andremo bene dinanzi a Dio. Se l’integrità non ci fa prosperare, tanto meno lo potrà la disonestà. Ciò che dà piacere a Dio darà piacere a noi.
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UN UOMO SENZA PAURA

5/10/2019

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“E Dio disse: Va’ perché io sarò con te”
(Esodo 3:12)


Per certo, se il Signore mandò Mosè in missione, non fu per lasciarlo solo. Visto l’enorme rischio implicato e la grande potenza necessaria, sarebbe stato assurdo mandare un povero ebreo solitario a confrontarsi con il più potente re del mondo e poi abbandonarlo a sé stesso. È impensabile che un Dio sommamente saggio potesse far competere il povero Mosè con Faraone e le enormi forze dell’Egitto. Quindi Egli dice: “Io sarò con te”, per sottolineare che non lo lascerà andare da solo.

Anche nel nostro caso, è valido il medesimo principio. Se sono mandato dal Signore per un incarico particolare, munito di una semplice “fiducia nella Sua potenza e con un occhio sincero rivolto alla Sua gloria, posso essere certo che Egli sarà con me. La missione che mi affida Gli impone di sostenermi. Non è abbastanza? Cos’altro posso desiderare? Se Dio è con me, avrò sicuramente successo, dovrò soltanto badare ad agire in modo degno di questa promessa. Non devo andare timidamente, incautamente, o con un animo presuntuoso. Che persona deve essere colui che ha Dio con sé! In tale compagnia conviene che mi comporti da uomo e, come Mosè, mi presenti dinanzi a Faraone senza alcun timore.
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IL DONO DEL RIPOSO

4/10/2019

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“Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo”
(Matteo 11:28)


Noi che siamo salvati troviamo riposo in Gesù. Chi non è salvato riceverà riposo soltanto se verrà a Lui, perché qui Egli promette di farne dono. Niente può essere più gratuito di un dono; accettiamo con gioia ciò che Egli concede con gioia. Non devi comprarlo, né chiederlo in prestito, ma riceverlo come un regalo.

Ti affatichi sotto la tirannia dell’ambizione, della cupidigia o dell’ansietà: Gesù ti libererà da questa penosa schiavitù e ti darà riposo. Sei “appesantito”, “carico” di peccato, di paura, di rimorso, di timore della morte, bene, se “vieni a Cristo, Egli ti alleggerirà. Egli ha portato il peso schiacciante dei nostri peccati per liberarcene. È diventato il grande liberatore, affinché ogni uomo potesse smettere di piegarsi sotto la pressione dei pesi che non è in grado di portare.

Gesù concede riposo. È proprio così. Vuoi fare la prova? Vuoi farla subito? Vai a Gesù rinunciando a ogni altra speranza, pensando a Lui, accettando la testimonianza di Dio a Suo riguardo, e ponendo tutta la fiducia in Lui. Se andrai a Cristo in questo modo, il riposo che ti darà sarà profondo, certo e duraturo. Egli offre un riposo del tutto soprannaturale, e lo assicura oggi stesso a quanto vanno a Lui con fede.
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LA RICOMPENSA DIVINA

3/10/2019

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“Chi annaffia sarà egli pure annaffiato”
( Proverbi 11:25)

Se considero attentamente gli altri, Dio considererà me e in qualche modo mi ricompenserà. Se avrò considerazione dei poveri, il Signore avrà considerazione per me. Se ho cura dei bimbi, il Signore mi tratterà come Suo figlio. Se alimento il Suo gregge, Egli alimenterà me. Se annaffio il Suo orto, Egli renderà l’anima mia come un giardino ben annaffiato. Questa è la promessa del Signore; che diventi parte della nostra esperienza per adempiere la condizione richiesta e poi attenderne la realizzazione.

Posso avere tanta cura di me stesso fino al punto di diventare morboso; posso controllare “i miei sentimenti al punto di divenire insensibile; e posso lamentarmi delle mie debolezze fino al punto di essere tanto debole da lamentarmi sempre. È molto più vantaggioso per me essere altruista e per amore del mio Signore Gesù cominciare a prendere cura delle anime che sono intorno a me. Il mio deposito spirituale contiene poca acqua; nessuna nuova pioggia viene a riempirlo, che farò? Toglierò il tappo e permetterò al contenuto di fuoriuscire per annaffiare le piante aride intorno a me. Sorpresa! il mio deposito sembra riempirsi mentre l’acqua scorre via.
È scaturita una sorgente segreta. Mentre tutto sembrava stagnante, la sorgente fresca si era apparentemente prosciugata, ma ora, mentre il contenuto del mio deposito scorre per annaffiare altri, il Signore provvede per me. Alleluia!
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CRESCERE SEMPRE

2/10/2019

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“Tu vedrai cose maggiori di queste”
(Giovanni 1:50)


È una promessa rivolta a un credente ancora “fanciullo”, il quale era pronto ad accettare Gesù come Figlio di Dio, come Re d’Israele, soltanto sulla base di un argomento convincente.

Quanti vogliono vedere vedono; se, invece, chiudiamo i nostri occhi diventiamo così tristi e ciechi. Abbiamo già visto abbastanza. Il Signore ci ha mostrato cose grandi e ineffabili, per le quali lodiamo il Suo nome; ma esistono ancora verità più grandi nella Sua Parola, esperienze più profonde, altezze di comunione più elevate, opere nel servizio più grandi, provviste di potenza, d’amore e di sapienza “maggiori. Tutte queste promesse possono essere ancora “viste” se siamo disposti a credere al nostro Signore e Salvatore. La facoltà di inventare false dottrine è distruttiva, ma la capacità di discernere la verità è una benedizione. Il cielo sarà aperto su noi, la via verso l’alto sarà più chiara e la manifestazione della potenza di Dio sarà ancora maggiore. Teniamo gli occhi aperti sugli obiettivi spirituali e attendiamoci di vedere sempre di più.

Crediamo che piuttosto di ridurre il nostro sviluppo saremo sempre interessati alla crescita, per vedere cose grandi e ancora più grandi, finché contempleremo il nostro grande Dio e non perderemo mai più l’eterna visione della Sua maestà.
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DIO ASCOLTA SEMPRE

1/10/2019

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“Il Signore ha ascoltato la mia supplica, il Signore accoglie la mia preghiera”
(Salmo 6:9)


L’esperienza qui registrata è anche la mia. Posso confermare che Dio è fedele. Egli ha risposto molte volte in modo meraviglioso alle preghiere dei Suoi servitori. Dio ora sta ascoltando la mia supplica, senza distogliere da me il Suo orecchio. Sia benedetto il Suo santo nome!
E allora? Voglio far mia la promessa su cui si fonda la fiducia del salmista. Devo afferrarla con la mano della fede: “Il Signore accoglie la mia preghiera”. Egli l’accetterà, vi porrà mente e la accorderà nei modi e tempi che la Sua amorevole sapienza giudicherà più opportuni.

“Io porto la mia misera preghiera fino al gran Re, ed Egli mi accorda udienza e accetta misericordiosamente la mia supplica. I miei nemici non mi ascolteranno, ma il Signore non ignorerà la mia voce. Essi mettono in ridicolo le mie preghiere, ma il Signore è sensibile alle mie lacrime. Egli riceve la mia preghiera nel Suo orecchio e nel Suo cuore.

Quale accoglienza per un misero peccatore! Noi riceviamo Gesù, e quindi il Signore riceve noi e le nostre preghiere grazie al Suo Figliuolo. Sia benedetto quel caro nome che fa accedere le nostre preghiere persino attraverso le porte d’oro. Signore, insegnami a pregare, poiché Tu ascolti le mie preghiere.
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APRIRE LA BOCCA

30/9/2019

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“Apri la tua bocca, e io la riempirò”
(Salmo 81:10)


Che meraviglioso incoraggiamento a pregare! La logica umana ci porterebbe a chiedere piccole cose, perché i nostri meriti sono molto piccoli, ma il Signore desidera che chiediamo grandi benedizioni. La preghiera dovrebbe essere qualcosa di semplice come aprire la bocca; dovrebbe essere un’espressione naturale, non forzata. L’uomo che si infervora spalanca la sua bocca, e il nostro testo ci esorta a essere ferventi nelle nostre supplicazioni.

Possiamo farci coraggio dinanzi a Dio e chiedergli grandi benedizioni. Leggiamo l’intero versetto: “Io sono il Signore , il Dio tuo, che ti fece risalire dal paese d’Egitto; “apri la tua bocca, e io la riempirò”. Il Signore ci ha dato tanto, tuttavia ci invita a chiedere ancora di più, e ad aspettarci cose sempre maggiori.
​

Vediamo come gli uccelletti nei nidi sembrano tutta bocca quando la madre viene per cibarli. Sia lo stesso anche per noi. Apriamo tutte le porte alla grazia. Impregniamoci di essa come una spugna assorbe l’acqua in cui viene posta. Dio è pronto a riempirci se siamo disposti a essere riempiti. I nostri bisogni ci facciano spalancare la bocca; le nostre debolezze ci facciano aprire la bocca e ansimare come un fanciullo che grida.
La bocca allargata sarà riempita dal Signore. Sia così anche per noi, Signore, a cominciare da questo giorno.
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SENZA PAURA DELL’UOMO

28/9/2019

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“Tutti i popoli della terra vedranno che tu porti il nome del Signore e ti temeranno”
( Deuteronomio 28:10)

Quindi noi non abbiamo alcuna ragione per aver paura di loro . Ciò dimostrerebbe uno spirito meschino, e sarebbe un segno di incredulità e non certo di fede. Il Signore può renderci così simili a Lui che gli uomini saranno costretti a notare che portiamo il Suo nome e che apparteniamo al Dio santo. Signore, fa’ che possiamo ottenere questa grazia che attendi di largire!

I malvagi temono i veri credenti, possiamo esserne sicuri. Li odiano, ma anche li temono. Aman tremava a motivo di Mardocheo, persino quando progettava la sua distruzione. Il loro “odio sorge spesso dalla paura, anche se sono troppo orgogliosi per ammetterlo. Procacciamo i sentieri della verità e della giustizia senza il benché minimo timore. La paura non è per noi, ma per quelli che fanno il male e lottano contro il Signore degli eserciti.
Se portiamo veramente su noi il nome del Signore, siamo al sicuro; poiché, come nell’antichità, un Romano doveva soltanto dire Romanus Sum , sono un romano, per rivendicare la protezione di tutte le legioni dell’impero; così ogni uomo di Dio ha l’onnipotenza come sua guardia, e Dio svuoterebbe il cielo di angeli piuttosto che lasciare un santo senza difesa.

Sii più coraggioso di un leone di fronte a ciò che è giusto, poiché Dio è con te.
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PREOCCUPARSI DEI POVERI

27/9/2019

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“Il Signore lo sosterrà quando sarà a letto, ammalato”
( Salmo 41:3)


Ricordiamo che questa è una promessa fatta all’uomo che si dà pensiero del povero. Sei tra questi? Allora prendi per te il versetto di oggi.

Vediamo come nell’ora della malattia il Dio del povero benedirà l’uomo che si cura del povero! Le braccia divine sosterranno la sua anima come mani amichevoli e morbidi cuscini sostengono il corpo del malato. Quanta tenerezza e compassione esprime questa immagine; quanto avvicina il nostro Dio alle nostre infermità e malattie! Chi ha mai sentito dire qualcosa di simile dell’antico Giove pagano, o degli dèi dell’India o della Cina! Questo è il lin“guaggio peculiare del Dio d’Israele; è Lui che si degna di assistere e prodigarsi nelle cure degli uomini che Lo temono. Se Dio colpisce con una mano, con l’altra sostiene. È comunque un’esperienza beata essere toccati nel fisico quando si cade tra le braccia del Signore! La grazia è il corroborante migliore; l’amore divino è lo stimolante più sicuro per il paziente infermo; essa rende l’anima forte come un gigante; persino quando si è ridotti allo stremo. Non c’è medico pari al Signore, non c’è tonico efficace quanto le Sue promesse, non c’è calmante che regga il confronto con il Suo amore.

Se sei venuto meno nel tuo dovere verso i poveri, considera cosa stai perdendo e diventa subito loro amico e soccorritore.
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COLTIVIAMO LA RETTITUDINE

25/9/2019

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“Il sacrificio degli empi è in abominio al Signore , ma la preghiera degli uomini retti gli è gradita”
(Proverbi 15:8)


Il testo ha il valore di una promessa poiché enuncia una realtà attuale, che rimarrà immutabile in ogni tempo. Dio prova grande piacere nelle preghiere degli uomini retti. 

Secondo un’altra versione, le loro invocazioni sono definite il “Suo diletto”. La nostra prima preoccupazione deve essere quella di essere retti. Di non piegarci né da un lato, né dall’altro, continuiamo a procedere rettamente: non “distorti” dalla politica, né prostrati per piegarci al male, manteniamoci integri in modo che la nostra dirittura sia perfetta. Se cominciamo a tentennare e a modificarci, saremo abbandonati alle nostre scelte. Se ci incamminiamo su vie contorte, scopriremo di non poter più pregare, e se pretendiamo di farlo scopriremo che le nostre preghiere troveranno il cielo serrato.

Agiamo in modo retto così da seguire la volontà rivelata di Dio? Allora preghiamo molto e preghiamo con fede. Se la nostra preghiera è grata al Signore, non Lo limitiamo in quello che può recargli soddisfazione. Egli non tiene in considerazione la grammatica, la metafisica o le varie teorie concernenti la preghiera, in tutti questi aspetti gli uomini spesso non fanno che svilirla. Egli, invece, come Padre, prende piacere nella pronuncia incerta dei propri bimbi, il balbettio dei figli e delle figlie appena nate.
Non dovremmo allora anche noi dilettarci nella preghiera se il Signore vi trova diletto? Notifichiamo le nostre richieste al trono della Grazia. Il Signore ci fornisce infinite occasioni per pregare e dovremmo ringraziarlo per questo.
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