
“Ci eravamo illusi che tutto l’orrore del mondo fosse già accaduto e che il peggio fosse alle spalle…” ho letto in un libro.
I bambini chiusi in casa per l’emergenza coronavirus disegnano l’arcobaleno e sotto scrivono “Andrà tutto bene”: lo possono fare perché il virus li risparmia, il passato non lo conoscono e la loro vita è tutta al futuro.
Ma come è possibile che adulti e anziani la pensino come i bambini e credano che l’orrore del mondo sia ormai alle spalle?
Il 3° millennio è iniziato da soli 20 anni e l’elenco degli orrori è già impressionante:
- 2001 attentato Torri gemelle.
- 2004: tsunami sud est asiatico: 250.000 morti.
- 2005: l’uragano Katrina mette in ginocchio gli Usa.
- 2008 ciclone Nargis (Birmania) 100.000 morti.
- 2008: Usa la crisi dei mutui subprime diventa la più grave crisi finanziaria mondiale dal 1929.
- 2010: terremoto di Haiti 225.000 morti.
- 2011: il Corno d’Africa è colpito dalla peggiore carestia degli ultimi 60 anni.
- 2015: Terremoto in Nepal: 3.500.000 di sfollati e 15.000 morti.
Solo in Italia come dimenticare i terremoti di Abruzzo, Emilia, Umbria-Marche ecc.? Per non parlare delle guerre (Afghanistan, Iraq, Libia, Yemen, Siria ecc) e degli orrori del terrorismo fondamentalista islamico con gli spaventosi attentati dell’Isis e del califfato di Al Bagdadi?
E ancora: come se le grandi migrazioni dei popoli e i disastri dovuti ai mutamenti climatici in atto non bastassero, ecco arrivare il coronavirus che completa l’opera mettendo il mondo in ginocchio.
Cosa deve accaderci ancora per capire che le conquiste del progresso e i livelli di civiltà che pensavamo garantiti e a cui pensavamo di avere diritto (inalienabili!), sono come la nostra vita e cioè precari e fragili e possono di colpo svanire come è dolorosamente avvenuto a 5000 bergamaschi in un solo mese?
Al di là delle spiegazioni dotte dei “so tutto io” che imperversano di questi tempi, è successo che dopo duemila anni di storia cristiana la gente si è stufata e ha smesso di far riferimento alla Parola di Dio, ma siccome a qualcosa bisogna pur credere, si è rivolta agli imbonitori politici, economici, scientifici, agli intellettuali e alla portentosa fabbrica di illusioni che è il mondo dei media e dello spettacolo, perché loro sì garantivano che ormai nulla avrebbe potuto impedire l’avanzata trionfale dell’umanità verso il futuro più radioso dove ogni sogno e desiderio sarebbe diventato realtà.
L’occidente opulento e post-cristiano dopo aver proceduto a liquidare i 10 comandamenti e le beatitudini e a sostituirli con i diritti umani, ha accusato la Chiesa di essere nemica (invidiosa!) della nostra felicità solo perché ci ricordava che il mondo, per progredito che sia, non sarà mai un Eden, ma continuerà a essere una valle di lacrime; che il cammino dell’uomo nella storia assomiglia più a una Via Crucis che non a una marcia trionfale o alla maratona di New York.
E soprattutto ci ricordava che il Signore Gesù non ha mai promesso a nessuno che “andrà tutto bene”, ma che, comunque vadano le cose, egli sarebbe stato con noi sempre, fino alla fine del mondo.
- 𝑑𝑜𝑛 𝐷𝑎𝑣𝑖𝑑𝑒 Rota -
Patronato San Vincenzo - Bergamo
I bambini chiusi in casa per l’emergenza coronavirus disegnano l’arcobaleno e sotto scrivono “Andrà tutto bene”: lo possono fare perché il virus li risparmia, il passato non lo conoscono e la loro vita è tutta al futuro.
Ma come è possibile che adulti e anziani la pensino come i bambini e credano che l’orrore del mondo sia ormai alle spalle?
Il 3° millennio è iniziato da soli 20 anni e l’elenco degli orrori è già impressionante:
- 2001 attentato Torri gemelle.
- 2004: tsunami sud est asiatico: 250.000 morti.
- 2005: l’uragano Katrina mette in ginocchio gli Usa.
- 2008 ciclone Nargis (Birmania) 100.000 morti.
- 2008: Usa la crisi dei mutui subprime diventa la più grave crisi finanziaria mondiale dal 1929.
- 2010: terremoto di Haiti 225.000 morti.
- 2011: il Corno d’Africa è colpito dalla peggiore carestia degli ultimi 60 anni.
- 2015: Terremoto in Nepal: 3.500.000 di sfollati e 15.000 morti.
Solo in Italia come dimenticare i terremoti di Abruzzo, Emilia, Umbria-Marche ecc.? Per non parlare delle guerre (Afghanistan, Iraq, Libia, Yemen, Siria ecc) e degli orrori del terrorismo fondamentalista islamico con gli spaventosi attentati dell’Isis e del califfato di Al Bagdadi?
E ancora: come se le grandi migrazioni dei popoli e i disastri dovuti ai mutamenti climatici in atto non bastassero, ecco arrivare il coronavirus che completa l’opera mettendo il mondo in ginocchio.
Cosa deve accaderci ancora per capire che le conquiste del progresso e i livelli di civiltà che pensavamo garantiti e a cui pensavamo di avere diritto (inalienabili!), sono come la nostra vita e cioè precari e fragili e possono di colpo svanire come è dolorosamente avvenuto a 5000 bergamaschi in un solo mese?
Al di là delle spiegazioni dotte dei “so tutto io” che imperversano di questi tempi, è successo che dopo duemila anni di storia cristiana la gente si è stufata e ha smesso di far riferimento alla Parola di Dio, ma siccome a qualcosa bisogna pur credere, si è rivolta agli imbonitori politici, economici, scientifici, agli intellettuali e alla portentosa fabbrica di illusioni che è il mondo dei media e dello spettacolo, perché loro sì garantivano che ormai nulla avrebbe potuto impedire l’avanzata trionfale dell’umanità verso il futuro più radioso dove ogni sogno e desiderio sarebbe diventato realtà.
L’occidente opulento e post-cristiano dopo aver proceduto a liquidare i 10 comandamenti e le beatitudini e a sostituirli con i diritti umani, ha accusato la Chiesa di essere nemica (invidiosa!) della nostra felicità solo perché ci ricordava che il mondo, per progredito che sia, non sarà mai un Eden, ma continuerà a essere una valle di lacrime; che il cammino dell’uomo nella storia assomiglia più a una Via Crucis che non a una marcia trionfale o alla maratona di New York.
E soprattutto ci ricordava che il Signore Gesù non ha mai promesso a nessuno che “andrà tutto bene”, ma che, comunque vadano le cose, egli sarebbe stato con noi sempre, fino alla fine del mondo.
- 𝑑𝑜𝑛 𝐷𝑎𝑣𝑖𝑑𝑒 Rota -
Patronato San Vincenzo - Bergamo