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Io non credo in nessun Dio, non ci ho mai creduto, atea in una famiglia di atei; credo solo nella scienza, nell'evoluzione

14/3/2014

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Io non credo in nessun Dio, non ci ho mai creduto, atea in una famiglia di atei; credo solo nella scienza, nell'evoluzione


Quesito

Caro Padre Angelo,
Io non credo in nessun Dio, non ci ho mai creduto, atea in una famiglia di atei. Ci ho provato a credere in Dio ma credo solo nella scienza, nell'evoluzione, nel fatto che dopo morti saremo concime. Non sono quindi battezzata e non vado in Chiesa perché sarebbe ipocrita farlo.
Mi chiedo: per voi cattolici, io andrò all'inferno? Non ho mai peccato, nel senso morale del termine. Mi considero una brava persona, con i miei difetti, ovvio, ma aiuto il prossimo, voglio bene alla mia famiglia, sono fedele, lavoro e studio e cerco di portare allegria alle persone che non ce l'hanno. Solo che faccio tutto questo in nome dell'essere umano, e non di Dio.
Se Dio esistesse, mi invierebbe all'inferno solo perché ho scelto di non credere in lui? 

Risposta del sacerdote

Carissima,
1. in un primo tempo volevo risponderti così: perché ti poni queste domande se non credi?
Non è tempo perso?
Dovrei stare al tuo gioco perché tu possa ritorcere la risposta contro quelli che credono?

2. Ma poi mi son detto: anche se per lei la risposta fosse inutile, non sarebbe inutile invece per i nostri visitatori.

3. Mi dici che credi alla scienza.
Ma la teologia non è una scienza?
La filosofia non è una scienza?
Solo ciò che dice due più due fa quattro è scienza?
Solo la matematica, e cioè astrarre da tutte le altre caratteristiche della realtà per esaminare solo l’aspetto quantitativo è scienza?
Non lo anche è anche un altro modo di astrarre dalla realtà materiale qual è quello del ragionamento secondo la logica?

4. Ma ancora:
è compito della scienza come la intendi tu rivelare il senso della vita?
Non ti accorgi che appena ti poni la domanda sul senso della vita, esci dall’ambito della scienza? Non è questo l’oggetto della scienza.
Lo stesso discorso è quello che verte sull’esistenza di Dio, sul significato della morte, sul post mortem.
La scienza, come la intendi tu, non ha questo oggetto.

5. Nello stesso tempo: vedi come senti l’esigenza di andare al di là dell’ambito prettamente scientifico e di cercare altri ambiti di sapere, che avendo una loro rigorosità logica, un loro metodo, sono veramente scienze, come osservava Aristotele (quarto secolo avanti Cristo) quando parlava di etica e di metafisica.
Puoi dire che la Metafisica di Aristotele o le sue due Etiche sono un parlare al vento? Un vaneggiamento?

6. Mi dici che credi solo alla scienza e all’evoluzione.
Alla scienza e all’evoluzione ci credo anch’io.
Ma è compito della scienza e dell’evoluzione come la intendi tu dire che il tuo futuro sarà quello di essere concime?
Intanto che grande dignità ti svela la tua scienza quando ti dice: diventerai concime!
È tutto questo il senso del tuo vivere, del tuo combattere, del tuo andare a scuola, di stringere amicizie, di generare? Per diventare concime!
Ecco il grande obiettivo! Che gloria!

7. Ma non ti accorgi che intanto dici: “noi diventeremo concime”. E cioè che introduci sempre un soggetto soggiacente: “noi”?
Aveva ragione Pascal a dire che l’uomo è l’unico animale che pensa alla morte e dà sepoltura ai suoi simili.

8. Mi dici che hai provato a credere in Dio?
Quale Dio?
Quello costruito dalla tua mente?
Sei sicura che sia Dio?
Il Concilio Vaticano II parlando degli atei dice: “Altri si creano una tale rappresentazione di Dio che, respingendolo, rifiutano un Dio che non è affatto quello del Vangelo” (Gaudium et spes, 19).

9. Un ateo, cresciuto in una famiglia atea, che non aveva mai provato (come dici tu) a credere in Dio e che non aveva mai messo piede in Chiesa, non battezzato  (il grande giornalista André Frossard) a metà degli anni ’70 del secolo scorso ha scritto un libro intitolato così: “Dio esiste, io l’ho incontrato”.
Di fatto l’ha incontrato non perché se l’è inventato o immaginato, ma perché gli è venuto incontro e la sua luce l’ha abbagliato.

10. Non vado oltre, altrimenti i visitatori vedendo troppo lunga la risposta la tralascerebbero per tempi migliori!
Mi limito a dire: ma che domanda è “Dio invia all’inferno uno che non crede?”,
Mi viene da dire: che concetto ti sei fatto di Dio?
Il minimo che si possa dire: non è il Dio cristiano.
Con questo non voglio dire che l’inferno non esista.
Esiste, perché tanti di fatto lo scelgono.
Ma l’inferno non è una creazione di Dio!
Se lo preparano direttamente o indirettamente con le loro scelte e con i loro fatti gli uomini.
Questa è la risposta cristiana.

11. Intanto mi permetto di ricordare quale sia la dignità dell’uomo rivelata da altre scienze, che non sono quelle matematiche.
Il Concilio Vaticano II la esprime così: “L'aspetto più sublime della dignità dell'uomo consiste nella sua vocazione alla comunione con Dio. Fin dal suo nascere l'uomo è invitato al dialogo con Dio” (GS 19). 
Questa è la speranza che Dio stesso ci ha rivelato: esistere per sempre, vivere eternamente in comunione con Lui, sorgente di ogni bene e di ogni essere.
Dio non ci chiama a diventare concime, ma a prendere possesso di tutto.
Questa esperienza i credenti la vivono già di qua in maniera iniziale e imperfetta. 
Ma la vivono. Hanno un senso di pienezza, soprattutto quando sono in grazia di Dio e vivono la comunione con Lui.

12. Ecco, quanto dico a te e soprattutto ai nostri visitatori, anche se manca la risposta alla prima domanda che mi hai fatto.
Per questo mi permetto di dare due indicazioni scritturistiche: Rm 1,20-21 ed Eb 11,6.

Ti auguro ogni bene, soprattutto di non diventare semplicemente concime.
Gli uomini, tutti noi, abbiamo bisogno di altro da te!
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