Immobile nel letto, estenuata dall’agonia, la nonna appare ormai del tutto estranea al mondo che la circonda: credo sia questo il motivo per cui i familiari si sono finalmente decisi a chiamarmi. “Lei capisce -fa la figlia con poco tatto- aspettavamo che perdesse la conoscenza per non spaventarla con la presenza del prete”. Quando comincio a dire le preghiere, lei insiste: “Da ieri non reagisce più, non riconosce neppure noi figli”. Mi avvicino all’orecchio della nonna e comincio a recitare il Padre Nostro: lei muove le labbra…A questo punto insisto per restare solo con lei: usciti tutti, apre gli occhi e con un filo di voce fa: “Era ora che arrivasse! Temevo che mi avrebbero lasciato morire senza prete e sacramenti: per questo ho deciso di non parlare più ai miei, perché non era possibile che facessero pagare a me le conseguenze delle loro paure”. Si confessa, recita le preghiere, riceve la comunione e l’unzione degli infermi e poi ai familiari presenti fa: ”Spero che abbiate capito ciò di cui ha bisogno chi, come me, sta per incontrare al Signore”.
- don Davide -