Dal Vangelo secondo Luca 23, 35-43
In quel tempo, [dopo che ebbero crocifisso Gesù] il popolo stava a vedere; i capi invece deridevano Gesù dicendo: «Ha salvato altri! Salvi se stesso, se è lui il Cristo di Dio, l’eletto». Anche i soldati lo deridevano, gli si accostavano per porgergli dell’aceto e dicevano: «Se tu sei il
re dei Giudei, salva te stesso». Sopra di lui c’era anche una scritta: «Costui è il re dei Giudei». Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!». L’altro invece lo rimproverava dicendo: «Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male». E disse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». Gli rispose: «In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso».
Dal trattato Sulla croce e sul ladrone di Giovanni Crisostomo (7, 34, PG 49.443-404)
Nessuno costrinse il ladrone, nessuno lo forzò, ma lui stesso disse all’altro: «Neanche tu hai timore di Dio e sei dannato alla stessa pena? Noi giustamente, perché riceviamo il giusto per le nostre azioni, ma lui non ha fatto nulla di male» (Lc 23, 40-41). E poi dice: «Ricordati di me, nel tuo Regno» (Lc 23, 42). Non ha osato dire: «Ricordati di me, nel tuo Regno» prima di aver deposto attraverso la confessione il fardello dei suoi peccati. Vedi, cristiano, qual è il potere del riconoscimento del proprio peccato? Ha confessato di essere peccatore e ha aperto il paradiso; ha confessato e ha trovato il coraggio di chiedere il paradiso dopo tutti i suoi latrocini. Vedi quanti beni ci procura la croce? Pensi al Regno? Che cosa vedi che gli sia simile? Vedi i chiodi e la croce, ma proprio questa croce, dice la Scrittura, è simbolo del Regno. Per questo, quando vedo Gesù crocifisso, lo proclamo re. È proprio di un re morire per i suoi sudditi. Egli stesso ha detto: «Il buon pastore dà la sua vita per le pecore» (Gv 10, 11). Anche un buon re dà la sua vita per i suoi sudditi. Io lo proclamo re perché ha dato la sua vita. «Ricordati di me, nel tuo Regno». Vedi come la croce è simbolo del Regno? Desideri un’altra prova? Il Signore non ha lasciato la sua croce sulla terra, ma l’ha presa e portata con sé in cielo. Come lo sappiamo? Perché l’avrà con sé quando ritornerà nella sua gloria. Impara quanto è degna di venerazione la croce che egli ha chiamato sua gloria. [...] «Quando il Figlio dell’uomo verrà, il sole si oscurerà e la luna perderà il suo splendore» (Mt 24, 29). Il suo splendore sarà tale da oscurare anche gli astri più luminosi. «Allora anche le stelle cadranno, allora apparirà nel cielo il segno del Figlio dell’uomo» (Mt 24, 29-30). Vedi quant’è potente il segno della croce! [...] Quando un re entra in una città, i soldati lo precedono portando sulle loro spalle gli stendardi e annunciando il suo arrivo. Così quando il Signore discenderà dai cieli, lo precederà una schiera di angeli portando sulle loro spalle il segno della croce e annunciando la venuta del nostro re.