NFD Il Blog
  • HOME
  • FOCUS ON
    • MONDO OGGI
    • CHIESA OGGI
  • CHIESA CATTOLICA
    • FONDAMENTALI >
      • I 10 COMANDAMENTI
      • I 5 PRECETTI GENERALI DELLA CHIESA
      • 54 MODI DI ESSERE MISERICORDIOSI DURANTE IL GIUBILEO
      • 12 MODI PER ESSERE CATTOLICI MIGLIORI
      • GALATEO IN CHIESA
      • REGOLE PER I LETTORI
      • ATTENTI A MESSA
      • CIRCOSTANZE IN CUI BISOGNA EVITARE DI COMUNICARSI
      • DECALOGO DEL CHIRICHETTO
      • 17 SCUSE - SMONTATE - PER NON ANDARE A MESSA
    • RIFLESSIoni DI LUCE >
      • RIMEDITIAMOCI SOPRA >
        • ANNO B 2014-2015
        • ANNO C 2015-2016
        • ANNO A 2016-2017
        • ANNO B 2017 - 2018
        • ANNO C 2018 - 2019
        • ANNO A 2019-2020
        • ANNO B 2020 - 2021
        • ANNO C 2021 - 2022
      • SANTE PAROLE
      • RIFLESSIONI
      • VITA E DETTI DEI PADRI DEL DESERTO
    • UN SACERDOTE RISPONDE
    • ESAME DI COSCIENZA
    • LITURGIA
    • LECTIO BREVIS
    • PREGHIERE
  • NOVELLE MODERNE
  • MEDIA
  • DOWNLOAD
  • LINKS

LA SCOMMESSA DI PASCAL

2/7/2021

0 Commenti

 
''Beato l’uomo che ha trovato la sapienza e il mortale che ha acquistato la prudenza, perché il suo possesso è preferibile a quello dell’argento e il suo provento a quello dell’oro. Essa è più preziosa delle perle e neppure l’oggetto più caro la uguaglia''.
Pro 3, 13-15)


LA SCOMMESSA DI PASCAL
"Se mi comporto come se Dio esistesse e poi Dio non esiste e con la morte finisce tutto, avrò comunque vissuto bene. Se mi comporto come se Dio non esistesse e poi esiste, in cambio di qualche misero eccesso in più per i pochi anni che ho vissuto, mi toccherà l'inferno per l'eternità."

--- Il ragionamento di Pascal è che conviene credere a Dio perché:
• se Dio esiste, si ottiene la salvezza;
• se ci sbagliamo, si è vissuto un'esistenza lieta rispetto alla consapevolezza di finire in polvere. Pascal afferma la superiorità della fede in virtù del fatto che essa è in grado di portarci alla eternità, che è infinitamente superiore ai piaceri effimeri, materiali e finiti di cui è possibile godere sulla terra, e che dunque, concludendosi in dispiacere, non sono considerabili come veri piaceri.

--- Schema sintetico della scommessa
• Dio esiste ed io ci ho creduto: + (mi è convenuto);
• Dio non esiste ed io ci ho creduto: x (non ci ho perso né guadagnato);
• Dio esiste ed io non ci ho creduto: - (ci ho perso);
• Dio non esiste ed io non ci ho creduto: x (non ci ho perso né guadagnato). In definitiva, se non altro, mi conviene credere (un + ed un x contro un - ed un x).

--- Commenti e interpretazioni
Il ragionamento, sottile, anticipa quella che sarà la teoria dell'utilità in matematica, e se vogliamo, la teoria dei giochi. La scommessa è stata commentata da diversi studiosi, come Voltaire e Diderot, definendola una mostruosità logica, bassa e puerile e cinicamente utilitaria. Calvet e Brunschvicg le hanno attribuito un valore apologetico secondario. Al contrario, i principali e più accreditati commentatori pascaliani (Jacques Chevalier, Valensin, Brunet, Lachelier) gli hanno attribuito un notevole valore apologetico. Essi sostengono infatti che la scommessa è meno bassa e puerile di quanto sembri: come Pascal stesso spiega, lo scommettere sull'esistenza di Dio non significa arrischiarsi in una cosa incerta (come succede in una qualsiasi scommessa), in quanto la posta in palio non è una quantità e una qualità numerabile (e dunque finita), bensì una quantità e una qualità innumerabile e infinita, ossia l'eternità e la beatitudine. Queste rendono la scommessa non già più tale, ma certezza della vittoria, e dunque vittoria stessa. In altre parole, scommettendo sull'infinito si ha la certezza di vincere. Dunque, la scommessa sull'esistenza di Dio, per Pascal, non è una scelta, ma una necessità, tanto più che già lo scommettere in sé è necessario, poiché il non voler scegliere è già una scelta.
​Come egli stesso dice: « [...] Ma qui c'è proprio una vita infinita infinitamente felice da guadagnare, una probabilità di vincita contro un numero finito di probabilità di perdita, e quello che voi mettete in gioco è finito. Questo toglie ogni incertezza; [...] » (Blaise Pascal, "I Pensieri", 233) E inoltre afferma: « [...] E cosí, la nostra offerta possiede una forza infinita, quando c'è da arrischiare il finito in un gioco in cui sono uguali le probabilità di perdita e di guadagno, e c'è un infinito da guadagnare. [...]» (Blaise Pascal, "I Pensieri", 233) Tale sua spiegazione è dunque in linea con l'interpretazione che attribuisce alla scommessa un notevole valore apologetico, in quanto non è un semplice sillogismo - che sarebbe privo di valore intellettuale -, ma è la celebrazione della ragione, che di fronte all'infinito s'arrende sempre secondo ragione. Non sarebbero dunque sostenibili le critiche alla scommessa, sia perché Pascal stesso critica ogni prova metafisica dell'esistenza di Dio (da quella di Sant'Anselmo d'Aosta a quella di Cartesio), tacciandole come inutili di fronte all'incredulità dell'ateo, sia perché critica anche la ragione fine a sé stessa, e dunque i procedimenti logici che non avrebbero alcun valore persuasivo. Secondo alcune critiche la definizione Dio non esiste ed io ho creduto : x è sbagliata, perché non è vero che non ci si perde né si guadagna: difatti si perde in quanto credere in un ipotetico Dio inesistente implica una perdita di tempo, una limitazione su alcune cose e un'influenza morale che non abbiamo se Dio non esiste e io non ci ho creduto. Altri invece ritengono che la critica sopra esposta sia sbagliata in quanto Pascal afferma che i principi cristiani coincidono con i miglior principi umani quindi vivere cristianamente (anche in assenza di Dio) vuol dire vivere nel miglior modo umano possibile. Tuttavia, Pascal non contempla, nel suo "Dio non esiste e io ci ho creduto", la possibilità secondo la quale pur non esistendo Dio esista una vita dopo la morte, della quale le possibilità di vincita o di perdita dipendono da fattori inconoscibili.
Se, ad esempio, esistesse una vita post-mortem in cui venissero premiati coloro che hanno vissuto una vita all'insegna di valori non cristiani, allora si otterrebbe una perdita di valore infinito. In questo caso si avrebbe:
• Dio esiste e io ho creduto: -infinito;
• Dio esiste e io non ho creduto: +infinito;
• Dio non esiste e io non ho creduto: -infinito;
• Dio non esiste e io ho creduto: +infinito.
Il valore della scommessa è quindi vincolato ad una concezione di vita dopo la morte limitata all'ipotesi che Dio esista.


Biografia di Blaise Pascal
-------------------------------
Blaise Pascal (Clermont-Ferrand, 19 giugno 1623 – Parigi, 19 agosto 1662) è stato un matematico, fisico, filosofo francese. Bambino precoce, fu istruito dal padre. I primi lavori di Pascal sono relativi alle scienze naturali e alle scienze applicate. Contribuì in modo significativo alla costruzione di calcolatori meccanici e allo studio dei fluidi. Egli ha chiarito i concetti di pressione e di vuoto per ampliare il lavoro di Torricelli. Pascal scrisse importanti testi sul metodo scientifico. A sedici anni scrisse un trattato di geometria proiettiva e, dal 1654 lavorò con Pierre de Fermat sulla teoria delle probabilità che influenzò fortemente le moderne teorie economiche e le scienze sociali. Dopo un'esperienza mistica seguita ad un incidente in cui aveva rischiato la vita [1], nel 1654, abbandonò matematica e fisica per dedicarsi alle riflessioni religiose e filosofiche. Morì due mesi dopo il suo 39º compleanno, nel 1662, dopo una lunga malattia che lo affliggeva dalla fanciullezza.
Foto
0 Commenti

COSA E' CAMBIATO....

8/12/2020

0 Commenti

 
Di fronte a questo virus, il mondo è ora come era fino a settant'anni fa. Prima degli antibiotici. Prima dei sulfamidici. Quando non c'erano cure. Quando bastava un raffreddore a farti fuori. Esagero, oggi è meglio di allora. Ma vivendo anche solo al tempo dei miei nonni, a quante malattie mancavano i rimedi. Morbi che, se li prendevi, rischiavi davvero grosso.

Eppure, la gente viveva. Certo, la durata media dell'esistenza era decisamente più bassa. Ma godeva lo stesso della sua vita quotidiana. Senza paura, senza troppa paura, perché questo era ciò che accadeva, e non potevi farci niente. Correvi il rischio. Perché il rischio era la vita stessa, la morte una certezza con cui non potevi discutere. Arrivava, ti portava via. Proprio come ora.

Cosa è cambiato da allora? Dalla prospettiva di una vita futura si è passati ad un nulla arido. Al di là di dove il fuoco illumina, al di fuori della grotta in cui ci si è rinchiusi, non ci sono più divinità benevole, ma un vuoto sibilante, un cielo senza stelle. Ci si stringe intorno a quel falò, ed è proibito uscire, aprire la porta, perché potrebbe entrare qualcosa che neanche le fiamme possono respingere. La speranza ora è in una cura, in un vaccino.
​
Ma cosa possono fare una cura, un vaccino, se non, nei casi migliori, prolungare questa attesa del nulla, di ciò che entra quando il fuoco si spegne?

dal blog di Berlicche
0 Commenti

NONOSTANTE

15/10/2020

0 Commenti

 
Quando ero un bambino piccolo, io ero solito pregare tutte le notti per una bicicletta nuova. Quindi capii che il Signore, nella Sua saggezza, non lavora in questo modo. Così semplicemente ne rubai una e Gli chiesi di perdonarmi.
Emo Philips


Ci sono persone che sono davvero convinte che i peccati non contino, o non esistano. Che si possa fare quello che si vuole, basta amare. Che Dio ti perdona sempre, in ogni caso. Che ti ama così come sei, accento sul così come sei.
Queste stesse persone probabilmente si troverebbero in imbarazzo a giustificare frasi di questo tenore:
"Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli. (Mt 25)"
"Vi ho detto che andrete in rovina per i vostri peccati. IO SONO: se non credete questo, andrete in rovina per i vostri peccati. (Gv 8)"
"Voi siete figli del diavolo, che è vostro padre, e volete fare i desideri del padre vostro. Egli è stato omicida fin dal principio e non si è attenuto alla verità, perché non c'è verità in lui. Quando dice il falso, parla di quel che è suo perché è bugiardo e padre della menzogna. (Gv 8)"

No, Dio non ci ama quando siamo pieni di male. Proprio perché ci ama vorrebbe che fossimo come dovremmo essere, e non come siamo. Altrimenti Cristo sarebbe venuto per nulla.
Dio ama noi, ma non può amare il peccato in noi. Il peccato è tutto ciò che non è Dio. Quando ne siamo pieni, cosa resta in noi che possa amare? Se Lo rifiutiamo, se non vogliamo cambiare, se non chiediamo, pentiti, di essere perdonati siamo noi che ci allontaniamo da Lui. Scegliamo un altro padre. E Lui non forza la nostra libertà. Quella libertà che può condurre alla rovina del fuoco eterno. Anche questo è amore.
Dire "Dio mi ama così come sono" è rifiutare la Sua Redenzione, e perdersi. Lui ci ama non così come siamo, ma nonostante ciò che siamo.

​
dal blog di Berlicche
0 Commenti

GESU' COME ME LO IMMAGINO

7/10/2020

0 Commenti

 
Foto
Qualche settimana fa, la Chiesa d'Islanda - la chiesa protestante nazionale, per intenderci - ha pensato bene di pubblicizzare la sua scuola domenicale con l'immagine che trovate in fondo.
In essa si può vedere un Gesù con barba, vestitino corto e tette danzare gaio davanti ad un arcobaleno.
​Come forse potrete immaginare, non tutti l'hanno presa benissimo.
Petur Georg Markan, addetto stampa per la Chiesa d'Islanda, ha affermato che è positivo che Gesù Cristo appaia in forme differenti e che la Chiesa celebri la diversità. Markan ha aggiunto "Stiamo cercando di abbracciare la società come essa è. Noi abbiamo ogni genere di persone e dobbiamo addestrarci a parlare di come Gesù sia di "ogni genere" in questo contesto. Specialmente perché è davvero importante che tutti e ciascuno vedano se stessi in Gesù e che non ci sia troppa stagnazione. Questo è il messaggio essenziale. Così è okay, è okay che Gesù abbia barba e seni."
Non so se abbiate colto il punto. Stanno cercando di fare assomigliare Gesù alle persone, invece di fare in modo che le persone imitino Gesù. Io raffiguro me stesso come Cristo, posso quasi fare finta di essere lui. Un Cristo immaginario che saltella in un panorama immaginario. In questa maniera è tutto bello comodo: non c'è bisogno di cambiare, non c'è bisogno di redenzione, qualunque cosa si sia e si faccia si sta al caldo.
Talmente al caldo che sembrerà di bruciare.

RIFLESSIONE by Berlicche

0 Commenti

PER UN UOMO...

10/9/2019

0 Commenti

 
Per un uomo a piedi scalzi, la felicità è un paio di scarpe.
Per un uomo che indossa scarpe vecchie, la felicità è un paio di scarpe nuove.
Per un uomo che ha scarpe nuove, la felicità è un paio di scarpe più belle. E di certo l’uomo che non ha piedi, sarebbe felicissimo di camminare scalzo.
Misura la felicità con quello che hai, non con quello che ti manca.
​

Michael Josephsonfoto
Foto
0 Commenti

DIO RISPETTA...

29/8/2019

0 Commenti

 
"...Dio rispetta l'umana libertà, è vero, e tollera i cattivi per dare ad essi il tempo di far penitenza, ma pone un limite alla malvagità, e quando l'anima fa appello a Lui con viva fede, Egli insorge, la difende e la conduce anche con miracoli alla vittoria, come con miracoli condusse il suo popolo alla terra promessa attraverso il deserto e tra le più ardue lotte.

La sapienza della vita sta dunque tutta nel confidare in Dio con viva fede, e nell'amarlo sopra tutte le cose.


Satana cerca scoraggiarci con l'ingrandire ai nostri occhi i pericoli che ci minacciano, e mostrandoci chiuse le vie di scampo, ci fa sembrare tutto perduto per farci disperare.

Egli cerca d’influire nelle nostre cose, per turbare l’ordine della Provvidenza o per farcelo apparire illogico e tiranno.

Anche nelle piccole cose, specialmente quando noi ci agitiamo, interviene come un maligno che si diletta a far cattiverie e dispetti.

Complica certi malanni e cerca di confondere i medici in modo da dare al male il carattere della spietatezza; cerca d’influire su quelli che ci fanno del male in modo da renderli più maligni, per poi farci agitare contro la divina Provvidenza; fa apparire come una fresca e deliziosa spensieratezza la vita del mondo e come un’oppressione quella dello spirito; è pronto sempre ad intervenire ad ogni nostra preghiera, per complicare le incresciose situazioni proprio quando preghiamo, a fine di screditare la nostra elevazione a Dio, e nello stesso tempo ci illude con qualche effimera prosperità quando non preghiamo per convincerci che è più prosperato chi conduce una vita materiale e spensierata.

L’arte satanica è più sottile e insidiosa di quello che possiamo supporre, perché il demonio si cela sempre sotto una forma a noi familiare, in modo da non destare i nostri sospetti, e il più che può si serve delle leggi e dei fenomeni naturali per insidiarci.

La sua malignità è terribile perché egli è malizia assoluta, senza temperamento di sensibilità di cuore e di compassione, come avviene sempre anche nel più maligno degli uomini; ama dunque fare il male e si diletta nel vedere le creature agitate e impacciate nelle sue insidie; per questo niente più lo sconcerta quanto la pazienza, la carità, l’umiltà e la mansuetudine.

Interviene anche nelle manifestazioni della nostra attività per screditare Dio; cerca con arte seduttrice di rendere più attraente quello che è peccaminoso; fa apparire come eccellenti le scienze umane e come spregevoli quelle soprannaturali; circonda di prestigio ciò che è terreno e fa apparire come trascurabile ciò che appartiene al Cielo.

Non è a caso, per esempio, che certe immagini sacre riescano pessime e che la più ordinaria immagine profana abbia una maggiore attrattiva.

Satana cerca d’influire in tutto, lavora più di quello che noi supponiamo per screditare presso di noi Dio e quello che appartiene a Dio; così, per esempio, negli stessi giornali cerca d’influire per dare più attrattiva alle riproduzioni delle figure pagane che a quelle cristiane.

Satana, come un dispettoso terribile, cerca di molestarci nel lavoro, per screditare occultamente la divina Provvidenza, e soprattutto cerca di agitarci, perché non c’è una cosa che tanto lo avvicini a noi quanto l’agitazione; egli non può penetrare in noi che per i centri nervosi, ed è chiaro che quando i nervi sono in maggiore agitazione gli è più facile influenzarli, perché nella maggiore tensione, i nervi non sono dominati dalla nostra volontà, sono senza controllo, sono come casa incustodita, dove più facilmente penetra il ladro.
Satana lavora terribilmente, e Dio glielo permette come glielo permise per il santo Giobbe, per i suoi altissimi fini d’amore, e perché la terra è l’ambiente delle attività di satana.

Non è credibile come satana lavori nel mondo, là dove ha libero il varco, là dove non trova la croce e Maria Santissima che lo arretrino; tanti incendi, naufragi, scoppi, sventure, disastri, sono dovuti a lui; egli può agitare le tempeste, può sconvolgere le forze naturali, può turbare le relazioni tra i popoli, può ubriacare gli uomini perversi e spingerli ad inaudite violenze.

Le anime pie sono come Giobbe nella raffica infernale, e non vincono che con la pazienza, la dolcezza e la calma, non vincono che attaccandosi alla croce ed ai mezzi soprannaturali, non vincono che vivendo della Chiesa Cattolica e nella Chiesa Cattolica, dove satana non può entrare mai da padrone, e dove sta timoroso per le continue sconfitte che riceve.

Per questo, satana tenta di scompaginare la stessa Chiesa, cerca di avvilirne le membra con il peccato, cerca di dividerla dall’unità della fede con le eresie. (...)

Eppure se abbiamo fede in Dio, anche il mare cederà ai nostri passi, anche la pietra arida darà acque abbondanti, anche la potenza degli uomini sarà vinta.

Crediamo in Dio veramente, crediamo nella sua potenza e nel suo amore e riposiamo nella sue braccia come figli che tutto sperano dalla sua bontà."
​
(Sac. Dolindo Ruotolo - Servo di Dio )
Foto
0 Commenti

LA VERA DOMANDA

27/8/2019

0 Commenti

 
«E l’altra questione che si pone sempre è: "Ma possiamo noi imporre ad un bambino quale religione vuole vivere o no? Non dobbiamo lasciare a quel bambino la scelta?".

La realtà è diversa. La vita stessa ci viene data senza che noi possiamo scegliere se vogliamo vivere o no.

E, in realtà, la vera domanda è: "È giusto donare vita in questo mondo senza avere avuto il consenso: vuoi vivere o no? Si può realmente anticipare la vita, dare la vita senza che il soggetto abbia avuto la possibilità di decidere?". Io direi: è possibile ed è giusto soltanto se, con la vita, possiamo dare anche la garanzia che la vita, con tutti i problemi del mondo, sia buona, che sia bene vivere, che ci sia una garanzia che questa vita sia buona, sia protetta da Dio e che sia un vero dono.

Quindi, il Battesimo dei bambini non è contro la libertà. È proprio necessario dare questo, per giustificare anche il dono – altrimenti discutibile – della vita. Solo la vita che è nelle mani di Dio, nelle mani di Cristo, immersa nel nome del Dio trinitario, è certamente un bene che si può dare senza scrupoli»

(Benedetto XVI)
Foto
0 Commenti

IMBELLETTATI

9/11/2018

0 Commenti

 
C'è differenza tra bellezza ed essere imbellettati.
Quando ci si imbelletta? Quando non si è abbastanza belli. Vale a dire, brutti.

Non per niente il trucco si chiama così. Perché ti inganna, cerca di farti credere quello che non è. Intendiamoci, può essere anche fatto molto bene: ma è una maschera sulla realtà.
Puoi usare creme, fondotinta, correttori, parti finte, quello che vuoi. E' tutto fatto però per l'occhio. La realtà profonda non cambia. L'unica che conta davvero, se non vivi d'apparenza.

Non solo gli uomini possono essere imbellettati, anche le idee. Puoi chiamare l'omicidio diritto, la depravazione scelta, l'inganno opinione. Come possono essere ingannati i sensi, così anche il buon senso.

Ma se vuoi vivere la realtà e non una finzione, se vuoi migliorare e non solo sembrare migliore, la scelta deve essere differente.
Mandi un cattivo odore? Puoi metterti addosso un profumo che lo mascheri.
O puoi lavarti.
Foto
0 Commenti

IL TROPPO……E LA PERDITA DEL LIMITE

12/9/2018

0 Commenti

 
Riflessione di don Davide Rota

Nel testo medievale “Speculum asceticum” attribuito a S. Bernardo e ripreso da S. Giovanni XXIII si raccomanda ai monaci: “Noli credere omnia quae audis; noli judicare omnia quae vides; noli facere omnia quae potes; noli dare omnia quae habes; noli dicere omnia quae scis” ossia “Non credere a tutto ciò che senti; non giudicare tutto ciò che vedi; non fare tutto quello che puoi; non dare tutto ciò che hai; non dire tutto ciò che sai”. 

Non si tratta solo di un invito alla prudenza (che non a caso è la 1.a fra le 4 virtù cardinali –prudenza, giustizia, fortezza, temperanza- in quanto virtù cardine della vita buona), ma anche di un perentorio richiamo alla necessità di mettersi dei limiti e di assegnarli a se stessi prima che agli altri…Un messaggio in controtendenza rispetto al verbo imperante: il “No-limit” è non solo una nota pubblicità, ma anche lo slogan di una corrente di pensiero (il famoso «Il est interdit d’interdire!» del maggio ’68 alla Sorbona), di uno stile educativo (“Nadie educa a nadie” cioè nessuno educa nessuno. Ognuno educa se stesso…del pedagogista Paulo Freire), di un modo di pensare: guai a mettere limiti, a tarpare le ali. Il nostro è un tempo in cui la trasgressione, l’andare oltre è diventato segno di creatività e vitalità così che il motto latino “Non plus ultra” sulle colonne d’Ercole, è diventato “Plus ultra” e bisogna ammettere che ha permesso all’uomo di raggiungere mete impensabili o addirittura impossibili prima. Ma –perché c’è sempre un ma per tutto- il limite anzi i limiti rimangono e non si possono negare: il limite dell’esistenza “Gli anni della vita dell’uomo sono settanta, ottanta per i più robusti, ma…passano presto e noi ci dileguiamo” Sal 89. I limiti della legge: “non uccidere, non rubare…”. Il limite che l’altro è per me: “la mia libertà finisce dove inizia la tua” e così via.

Ce lo richiama S. Paolo nella 1a lettera Corinzi 7,25ss: “Fratelli: il tempo si è fatto breve; d’ora innanzi, quelli che hanno moglie, vivano come se non l’avessero; quelli che piangono, come se non piangessero; quelli che gioiscono, come se non gioissero; quelli che comprano, come se non possedessero; quelli che usano i beni del mondo, come se non li usassero: passa infatti la figura di questo mondo!”. 

Cosa vuol dire?

Tutti riconosciamo che i limiti sono necessari per impedire all’egoismo di dominare e all’amore di spegnersi, al bene di essere sconfitto e al male di dilagare, all’audacia di trasformarsi in temerarietà e al coraggio di creare rischio. Ma sia S. Bernardo, sia S. Paolo dicono qualcosa di meno scontato e non facile da capire: in pratica dicono che anche il bene deve avere limiti, anche la fiducia e in un certo senso persino l’amore. Deve averli non in sé, ma in noi. C’è infatti in ognuno di noi un’insopprimibile tendenza al “troppo” che minaccia la verità, integrità e completezza anche delle realtà più belle e buone e rischia di comprometterle.

A differenza di noi, Dio non è mai troppo: Egli è Tutto. Invece il “troppo” stroppia, come afferma la sapienza popolare cioè dà l’idea di qualcosa in eccesso, che non serve, è dannoso. Gli antichi dicevano che “est modus in rebus”, c’è una misura in tutte le cose, anche nel bene. E questa misura (cioè il limite) è dovuta al fatto che siamo uomini, creature, mortali e lo rimaniamo anche da cristiani redenti e salvati da Dio. “Non fare tutto ciò che puoi e non dare tutto ciò che hai” perché?

Ma è evidente: per non impedire a Dio di fare la sua parte! Infatti l’uomo d’oggi è così impegnato a voler migliorare, cambiare, salvare il mondo e gli altri uomini che rischia di fare tutto lui da solo. Ne consegue che di fatto chiede a Dio di farsi da parte e non interferire e siccome Dio è un Signore, si mette da parte e non interferisce. A questa volontaria rinuncia al troppo, la chiesa ha dato un nome preciso: umiltà che viene da “humus” =terra che è poi ciò di cui siamo fatti. Alcuni esempi: cosa significa mettere limiti alla fiducia? Ammettere che anche la persona più buona (io pure) può sbagliare, tradire e non scandalizzarsi delle debolezze altrui. Cosa significa mettere limiti all’amore? Non che devo amare di meno, ma accettare che la persona che io amo possa stancarsi di me e non ricorrere a tutti i mezzi, anche a quelli illeciti per riconquistarlo. Cosa significa limitarsi nell’amare il prossimo? Amare con tutto il cuore, ma senza piegare la libertà dell’altro alla mia volontà. Cosa significa il limite nella preghiera? Lasciare che Dio sia Dio e accettarne il mistero. Capita a volte che un’istituzione benefica sia disposta a mettere in atto di tutto, pur di garantirsi la sopravvivenza…Ma ricordiamo che al mondo tutto, sia il bene e sia il male, nasce, cresce, si consolida, ma alla lunga decade e infine muore. E non dimenticare che se io voglio che la mia opera viva per se stessa e non per Dio, forse la farò sopravvivere, ma di certo ne provocherò la rovina.

link
​http://patronatosanvincenzo.it/blog/il-troppo-e-la-perdita-del-limite-riflessione-di-don-davide-rota/
0 Commenti

QUEL CHE RESTA...

4/7/2018

0 Commenti

 
Foto
QUEL CHE RESTA...
di Berlicche

Qualche tempo addietro sono circolate, sul web, le immagini di un uomo che ha trovato la morte a Pompei. La Pompei di quasi duemila anni fa, travolta dall’eruzione catastrofica del Vesuvio. Quest’uomo è stato centrato in pieno da un enorme frammento di pietra, che l’ha schiacciato. Chissà chi era, chissà quali erano i suoi progetti, le sue aspirazioni. Certo non finire ucciso da un vulcano; e non poteva certo pensare che i dettagli della sua morte cruenta avrebbero, un giorno di venti secoli dopo, fatto il giro del mondo.

Non so se avete mai visto i calchi lasciati dai corpi di quei poveretti che la cenere ardente ha ricoperto. La definizione dei particolari è impressionante. Sembrano nostri vicini, addormentati per un istante, invece sono separati da noi da un immenso golfo di anni.

Avevano i loro problemi, lo sappiamo: la corruzione, la violenza, le tasse, chissà che altro. Non l’aborto: a quei tempi si potevano gettare via anche i bambini appena nati, figurarsi quelli ancora da nascere. Sessualità? C’erano gli schiavi; e l’imperatore stesso, Nerone, una decina di anni prima si era sposato con un paio di suoi amichetti. Che in città il mercato del sesso fosse fiorente lo sappiamo per certo, dato il numero di bordelli che sono stati ritrovati. A giudicare dagli affreschi la pornografia non è certo una invenzione contemporanea.

Qualcuno potrebbe dire che per questo, allora, erano felici? Orgogliosi di quello che erano? Forse. C’è gente che si augura che il progresso proceda fino a ritornare a quei tempi antichi. Ci marcia sopra.

Eppure, di quegli antichi pompeiani, oltre ai calchi dei loro resti, ai graffiti sui muri, cosa ci resta? Cosa resta del loro orgoglio?

Le letture della messa domenicale questa settimana ci dicono, con il libro della Sapienza, che

Dio non ha creato la morte
e non gode per la rovina dei viventi.
Egli infatti ha creato tutte le cose perché esistano;
le creature del mondo sono portatrici di salvezza,
in esse non c'è veleno di morte,
né il regno dei morti è sulla terra.
La giustizia infatti è immortale.
Sì, Dio ha creato l'uomo per l'incorruttibilità,
lo ha fatto immagine della propria natura.
Ma per l'invidia del diavolo la morte è entrata nel mondo
e ne fanno esperienza coloro che le appartengono.

Mi ha sempre colpito quel “coloro che le appartengono”. C’è un vivere che è appartenere alla morte, perché proprio verso la morte è rivolto. E’ una scelta: forse non puoi scegliere come sei, ma certo puoi scegliere se rimanere nella morte o tentare di uscirne. Se perseguire ciò che è corruttibile e quindi corrotto, oppure la salvezza dal male. Se insegui ciò che muore, fai esperienza della morte. Le appartieni, ancora prima che essa giunga per te. E giunge.

Perché, con tutto l’orgoglio che puoi avere, non sai se domani un vulcano ti scaglierà un macigno di una tonnellata sulla testa. E cosa ti sarà servito vivere?
0 Commenti
<<Precedente

    Feed RSS

    Archivi

    Luglio 2021
    Dicembre 2020
    Ottobre 2020
    Settembre 2019
    Agosto 2019
    Novembre 2018
    Settembre 2018
    Luglio 2018
    Gennaio 2018
    Dicembre 2017
    Agosto 2017
    Giugno 2017
    Maggio 2017
    Aprile 2017
    Marzo 2017
    Novembre 2016
    Ottobre 2016
    Settembre 2016
    Agosto 2016
    Luglio 2016
    Giugno 2016
    Aprile 2016
    Marzo 2016
    Febbraio 2016
    Ottobre 2015
    Settembre 2015
    Agosto 2015
    Luglio 2015
    Giugno 2015
    Maggio 2015
    Aprile 2015
    Marzo 2015
    Gennaio 2015
    Dicembre 2014
    Novembre 2014
    Ottobre 2014
    Settembre 2014
    Agosto 2014
    Luglio 2014
    Giugno 2014
    Maggio 2014
    Aprile 2014
    Marzo 2014
    Febbraio 2014

Foto