Poi, per non ricadere nella solitudine, pregai: Signore, istruiscimi: dammi un segno del tuo amore. Ma il blocco di granito, gocciolante pioggia lucente, rimaneva immobile, impenetrabile. Signore, gli dissi, scorgendo un corvo nero sopra un albero vicino, io mi rendo conto che il silenzio si addice alla tua maestà. Tuttavia dammi un segno del tuo amore! Quando avrò terminato la mia preghiera, ordina a quel corvo di volare via. Allora io non sarò più solo al mondo, saprò che esisti anche tu accanto a me. Osservavo il corvo; ma esso rimaneva immobile. Allora ma prostrai davanti alla roccia e pregai così: Signore, tu hai certamente ragione. Non si addice alla tua maestà la sottomissione alle mie consegne. Poi tornai indietro, nel silenzio di Dio; ma alla mia disperazione subentrò una serenità inattesa.
Per la prima volta avevo capito che la grandezza della preghiera consiste in questo, nel rimanere senza risposta e nel non essere un vile commercio. Avevo capito che l’amore inizia là, dove non si attende più alcun dono in cambio.
(A. Saint Exupery)