NFD Il Blog
  • HOME
  • FOCUS ON
    • MONDO OGGI
    • CHIESA OGGI
  • CHIESA CATTOLICA
    • FONDAMENTALI >
      • I 10 COMANDAMENTI
      • I 5 PRECETTI GENERALI DELLA CHIESA
      • 54 MODI DI ESSERE MISERICORDIOSI DURANTE IL GIUBILEO
      • 12 MODI PER ESSERE CATTOLICI MIGLIORI
      • GALATEO IN CHIESA
      • REGOLE PER I LETTORI
      • ATTENTI A MESSA
      • CIRCOSTANZE IN CUI BISOGNA EVITARE DI COMUNICARSI
      • DECALOGO DEL CHIRICHETTO
      • 17 SCUSE - SMONTATE - PER NON ANDARE A MESSA
    • RIFLESSIoni DI LUCE >
      • RIMEDITIAMOCI SOPRA >
        • ANNO B 2014-2015
        • ANNO C 2015-2016
        • ANNO A 2016-2017
        • ANNO B 2017 - 2018
        • ANNO C 2018 - 2019
        • ANNO A 2019-2020
        • ANNO B 2020 - 2021
        • ANNO C 2021 - 2022
      • SANTE PAROLE
      • RIFLESSIONI
      • VITA E DETTI DEI PADRI DEL DESERTO
    • UN SACERDOTE RISPONDE
    • ESAME DI COSCIENZA
    • LITURGIA
    • LECTIO BREVIS
    • PREGHIERE
  • NOVELLE MODERNE
  • MEDIA
  • DOWNLOAD
  • LINKS

MATTARELLA, SCUSE PATETICHE PER NON ANDARE AL VOTO

5/2/2021

0 Commenti

 
Nell'annunciare la convocazione di Draghi al Quirinale, il presidente della Repubblica Mattarella ha voluto giustificare il fatto di non ricorrere alle urne: in tempo di crisi non ci possiamo permettere dei vuoti di governo e  le elezioni aumentano i contagiati dal virus. Affermazione quest'ultima palesemente propagandistica, senza nessun riscontro oggettivo nella realtà.

Che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella non avesse alcuna intenzione di dare la parola agli elettori è sempre stato chiaro. E nessuno si stupisce dunque dell’evoluzione attuale della crisi di governo. Ma di fronte al disastro del governo Conte - di cui lo stesso Mattarella porta una pesante responsabilità - e all’evidenza dell’assenza di una maggioranza reale in Parlamento, l’altra sera il presidente ha sentito il dovere di giustificarsi lungamente davanti agli italiani per la scelta di non ricorrere alle urne.

Un discorso paternalistico, insopportabile da parte di chi in questo ultimo anno ha permesso lo scempio rappresentato da un governo di incompetenti e pasticcioni che ha calpestato sistematicamente la Costituzione.
È tempo di crisi, ha detto in sintesi Mattarella, c’è bisogno di un governo forte per prendere decisioni importanti e non ci si può permettere quei quattro-cinque mesi di tempo tecnico necessario per indire le elezioni, fare la campagna elettorale e poi arrivare alla formazione di un nuovo governo. Scusa un po’ patetica e scontata, che da decenni viene usata da quanti si oppongono alle elezioni anticipate: in Italia infatti non è mai tempo di andare a votare, tra crisi economiche e politiche e impegni internazionali. Senza considerare, appunto, cosa è stato quest’ultimo anno, con le libertà costituzionali sospese a colpi di atti amministrativi, quali sono i famigerati Decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri (Dpcm).

Ma la seconda scusa è ancora più stupefacente: non si può andare a votare perché il processo elettorale aumenta i contagi del Covid. Addirittura, ha detto Mattarella per dare più forza al suo argomento, «in altri Paesi in cui si è votato, (…) si è verificato un grave aumento dei contagi». Ed ecco ritirare in ballo la responsabilità dei cittadini: abbiamo tanti contagi perché siete voluti andare al mare d’estate, a fare spese a Natale e anche approfittare dei saldi a gennaio. Adesso siete così irresponsabili da voler andare anche a votare?

Lo spauracchio dei contagi da elezione è l’ennesima arma usata dagli espertoni dei salotti televisivi per infondere paura nella popolazione. Anche il solito professor Massimo Galli, dell’ospedale Sacco di Milano, ha usato questo argomento la scorsa settimana dicendo che le elezioni regionali svoltesi lo scorso settembre potrebbero aver determinato l’aumento dei contagi. Da notare il condizionale: è soltanto un’ipotesi, non c’è alcun dato evidente, ma intanto la si butta lì e fa opinione: le elezioni come occasione prossima di contagio e morti.
E poi magari la riprende il presidente della Repubblica e diventa una certezza. Mattarella ha parlato di altri paesi che hanno votato, ma la sua affermazione è gratuita e non è supportata da alcuna evidenza. C’è infatti chi è andato a verificare i dati (clicca qui), rilevando che dall’inizio della pandemia ci sono state elezioni a livello nazionale in 22 paesi ed elezioni locali in 83 paesi. Ebbene quello che emerge è un quadro in cui non si può fare alcun nesso causa-effetto tra elezioni e contagi: dopo le elezioni, in alcuni paesi i contagi aumentano, in altri diminuiscono. E anche laddove aumentano non c’è alcuno studio che possa legare tale aumento alla partecipazione al processo elettorale: bisognerebbe infatti dimostrare che le persone infettate sono quelle che hanno votato o partecipato ai comizi o che hanno lavorato nei team elettorali o che hanno svolto il lavoro nei seggi elettorali. Ma nulla di tutto questo è disponibile.

Che il presidente della Repubblica, in un discorso ufficiale, si sia fatto megafono di argomenti di propaganda senza alcun riscontro oggettivo, è di una gravità enorme e fa perdere ulteriore credibilità alle istituzioni. E palesa la strumentalità dell’argomento per poter giustificare una soluzione che ha in animo da molto tempo, visto che di Draghi presidente del Consiglio si parla ormai da molto tempo e il suo nome come successore di Conte viene fatto con insistenza da almeno un anno. Il 27 marzo del 2020 la Bussola mise in evidenza l’importanza di un editoriale di Draghi sul Financial Times che suonava come una discesa in campo «che finirà per far tremare i palazzi romani e per orientare il corso della politica italiana dei prossimi mesi». Un vero e proprio discorso programmatico post-pandemia che ora torna prepotentemente d’attualità.

Certo, possiamo anche ritenere che eventuali elezioni non necessariamente chiarirebbero il quadro politico, è successo già altre volte. E magari non eviterebbero un altro governo di “tecnici”. Ma questo non giustifica il fatto che stabilmente da ormai dieci anni si abbiano governi guidati da persone calate dall’alto, non votate dagli elettori. È un fenomeno tutto italiano, che sarebbe inconcepibile in qualsiasi altro paese occidentale e lo è stato anche in Italia nella prima Repubblica.

Dopo Tangentopoli è invece diventato un fenomeno accettato e ora è addirittura diventato la norma. Solo in questa legislatura, prima Conte, uscito da chissà dove, e ora Draghi, l’uomo dei circoli finanziari internazionali, osannato dai media italiani come il salvatore della patria. E gli italiani sembrano ormai rassegnati a questa perdita di sovranità, seppure garantita dalla Costituzione (la sovranità), indifferenti a questo esproprio della volontà popolare, anzi perfino partecipi. Per questo le patetiche giustificazioni di Mattarella non suscitano reazioni. Ormai digeriamo tutto.

da LANUOVABQ.IT
0 Commenti

    Feed RSS

    Archivi

    Gennaio 2022
    Novembre 2021
    Ottobre 2021
    Luglio 2021
    Giugno 2021
    Maggio 2021
    Febbraio 2021
    Gennaio 2021
    Novembre 2020
    Aprile 2020
    Agosto 2019
    Novembre 2018
    Ottobre 2018
    Agosto 2018
    Gennaio 2018
    Dicembre 2017
    Ottobre 2017
    Settembre 2017
    Agosto 2017
    Luglio 2017
    Giugno 2017
    Maggio 2017
    Aprile 2017
    Marzo 2017
    Gennaio 2017
    Dicembre 2016
    Novembre 2016
    Ottobre 2016
    Settembre 2016
    Agosto 2016
    Luglio 2016
    Maggio 2016
    Marzo 2016
    Febbraio 2016
    Gennaio 2016
    Dicembre 2015
    Novembre 2015
    Ottobre 2015
    Settembre 2015
    Agosto 2015
    Luglio 2015
    Giugno 2015
    Maggio 2015
    Aprile 2015
    Marzo 2015
    Febbraio 2015
    Gennaio 2015
    Dicembre 2014
    Novembre 2014
    Ottobre 2014
    Settembre 2014
    Agosto 2014
    Luglio 2014
    Giugno 2014
    Maggio 2014
    Aprile 2014
    Marzo 2014
    Febbraio 2014

Foto