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La Liturgia di Giovedì 8 Dicembre 2016

6/12/2016

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IMMACOLATA CONCEZIONE DI MARIA - ANNO A - RITO ROMANO
Grado della Celebrazione: SOLENNITA'
Colore liturgico: BIANCO
COMMENTO AL VANGELO
''CHE PECCATO...!''
di Don Luciano Sanvito

​
La festa dell'"essere senza peccato"…

* richiama l'attenzione sul peccato dell'uomo come occasione sprecata: 'che peccato...' esprime l'incapacità dell'uomo a causa della propria distrazione, a cogliere le possibilità insite in se stesso, negli altri e nel mondo.

* risveglia il cammino dell'attesa verso la realtà che ci si fa incontro, come proposta da cogliere: ciò che ci viene incontro - 'che peccato' - non sempre viene colto: dunque, stai in attenzione a cogliere l'occasione.

* riesprime il dogma dell'essere senza peccato non come fatto di una persona irraggiungibille e di una situazione impossibile a vivere, ma come possibilità dell'uomo a pesare sempre più il valore della grazia superando così il gravame del peccato, che sempre e comunque ci rimane accanto, ma perdendo peso e valore. 'Che peccato': non diamo ancora questo peso alla grazia!

* ridice il peccato e l'essere peccatore in modo nuovo, in chiave soprattutto positiva: "Là dove è abbondato il peccato, è sovrabbondata la grazia"; "O felice colpa, che ha meritato di avere un così grande redentore". Anche chi è senza peccato passa attraverso la realtà peccatrice e condivide il senso dell'essere alle prese con il peccato, senza mai esserne in schiavitù: e questo è possibile a ognuno.
'Che peccato!'...non lo abbiamo ancora compreso, questo potere.

* ridona la coscienza di poter essere sempre più immacolati, cioè incontaminati e disinquinati dalle superficialità, dalle impossibilità a vivere, dalle paure e desolazioni della tristezza delle luci che nascondono il falso natale, riportandoci alla superiorità sul sè istintivo, distratto, bistrattato e reso disgraziato dalla falsità del sè, degli altri e del mondo. 'Che peccato': questa autenticità è ancora un dono che attende di essere accolto!
LETTURE DELLA SOLENNITA'
Colletta
O Padre, che nell’Immacolata Concezione della Vergine  
hai preparato una degna dimora per il tuo Figlio,  
e in previsione della morte di lui  
l’hai preservata da ogni macchia di peccato,  
concedi anche a noi, per sua intercessione,  
di venire incontro a te in santità e purezza di spirito.  
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (Gen 3,9-15.20)
Porrò inimicizia tra la tua stirpe e la stirpe della donna.

[Dopo che l’uomo ebbe mangiato del frutto dell’albero,] il Signore Dio lo chiamò e gli disse: «Dove sei?». Rispose: «Ho udito la tua voce nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto». Riprese: «Chi ti ha fatto sapere che sei nudo? Hai forse mangiato dell’albero di cui ti avevo comandato di non mangiare?». Rispose l’uomo: «La donna che tu mi hai posto accanto mi ha dato dell’albero e io ne ho mangiato». Il Signore Dio disse alla donna: «Che hai fatto?». Rispose la donna: «Il serpente mi ha ingannata e io ho mangiato».
Allora il Signore Dio disse al serpente:
«Poiché hai fatto questo,
maledetto tu fra tutto il bestiame
e fra tutti gli animali selvatici!
Sul tuo ventre camminerai
e polvere mangerai
per tutti i giorni della tua vita.
Io porrò inimicizia fra te e la donna,
fra la tua stirpe e la sua stirpe:
questa ti schiaccerà la testa
e tu le insidierai il calcagno».  
L’uomo chiamò sua moglie Eva, perché ella fu la madre di tutti i viventi.

SALMO RESPONSORIALE (Sal 97)
Rit. Cantate al Signore un canto nuovo, perché ha compiuto meraviglie.

Cantate al Signore un canto nuovo,
perché ha compiuto meraviglie.
Gli ha dato vittoria la sua destra
e il suo braccio santo.

Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza,
agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia.
Egli si è ricordato del suo amore,
della sua fedeltà alla casa d’Israele.

Tutti i confini della terra hanno veduto
la vittoria del nostro Dio.
Acclami il Signore tutta la terra,
gridate, esultate, cantate inni!

SECONDA LETTURA (Ef 1,3-6.11-12)
In Cristo Dio ci ha scelti prima della creazione del mondo.

Benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo,
che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli in Cristo.
In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo
per essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità,
predestinandoci a essere per lui figli adottivi
mediante Gesù Cristo,
secondo il disegno d’amore della sua volontà,
a lode dello splendore della sua grazia,
di cui ci ha gratificati nel Figlio amato.
In lui siamo stati fatti anche eredi,
predestinati – secondo il progetto di colui
che tutto opera secondo la sua volontà –
a essere lode della sua gloria,
noi, che già prima abbiamo sperato nel Cristo.

VANGELO (Lc 1,26-38)
Ecco concepirai un figlio e lo darai alla luce.

In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te».
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio». 
Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.
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