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La Liturgia di Domenica 28 Gennaio 2018

26/1/2018

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IV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO B - RITO ROMANO
Grado della Celebrazione: Domenica
Colore liturgico: Verde
COMMENTO AL VANGELO
DEMONI E MAESTRI

Lasciamo le reti, diventiamo pescatori di umanità, allora.
Facciamolo non nel chiuso delle sacrestie ma presso i confini, sulle spiagge che separano la terra certa dal mare tempestoso perché il nostro è il Dio dei confini che inizia la sua predicazione quando tutti dicono di smettere.
Facciamolo sul serio, seguendo il Cristo.
Impariamo a diventare discepoli abbandonando le lentezze, rinnovando le abitudini, risvegliando l'entusiasmo.
Facciamolo in compagnia del Pietro. E, oggi, il primo Pietro, attraverso la penna del suo discepolo Marco evangelista, inizia il racconto della predicazione di Gesù con la più provocante delle provocazioni.
Il primo miracolo dello sconosciuto rabbì avviene a Cafarnao. Guarisce un indemoniato.
Dentro la sinagoga.

Indemoniati
Oggi si parla male e a sproposito del demonio, anche in casa cattolica.
È diventato una specie di eroe romantico, esaltato da alcuni, temuto da altri.
Una figura tragica che suscita curiosità e interesse, innalzato a struggente modello negativo da una forte corrente di pensiero che fa presa soprattutto sugli adolescenti. Spaventa, attira, inquieta.
E tranquillizza le coscienze.
Sì, avete capito bene: l'eccessiva attenzione al demonio paradossalmente lo favorisce e, quel che è peggio, stravolge la visione biblica sulla tentazione. Caricando di eccessiva importanza il male a scapito del bene, rischiamo di deresponsabilizzare la coscienza e la scelta personale.
L'opera del Maligno (che esiste ed è meno goffo e caricaturale di come ce lo immaginiamo) consiste esattamente nell'intorbidire le acque, nel girare la frittata, nell'ingigantire il particolare a scapito della visione d'insieme, nello sminuire o offuscare le conseguenze catastrofiche delle nostre scelte.
Il demonio ci fa credere di essere peggiori di come possiamo essere veramente.
E che tutto ciò sia inevitabile.

Che c'entri con noi?
Uno dei presenti, che fino ad allora non ha dato alcun segno di stranezza, dà in escandescenze e inizia ad urlare. E ciò che dice è la sintesi di come non deve diventare la fede.
Che c'è fra noi e te, Gesù Nazareno?
Cosa c'entra Gesù con l'economia? La politica? Il lavoro? Gli affetti?
Quante persone sento ragionare in questo modo! "Dio c'è ma non mi riguarda, non mi interessa. Se proprio devo, indosso i panni del credente in occasione delle feste grandi, ma lì finisce."
E questo ragionamento, purtroppo, lo sento in bocca non agli atei convinti, ma ai credenti deboli.
A quelli che vogliono sentirsi "a posto" perché non si sa mai.
L'indemoniato frequenta la sinagoga, partecipa alla messa domenicale, col vestito buono, in fondo alla chiesa.
È presente a tutti funerali del paese, fa parte di una antica confraternita e porta la statua del santo a spalle il giorno del santo patrono, destina l' 8x1000 dei propri redditi alla Chiesa.
Ma non vuole avere nulla a che fare con Gesù.

Sei venuto a rovinarci?
Ecco la ragione di tanta lontananza: molti sono convinti che Dio sia un concorrente dell'uomo, un avversario pronto a rovinarci la festa, uno a cui dover rendere conto, mannaggia.
La vita è bella soprattutto se è trasgressiva, godereccia, esagerata, eccessiva, folle.
E Dio, invece, chiede ordine, serietà, senso della misura...
Credere è giusto e doveroso, certo. Ma mortalmente noioso. No: il Dio di Gesù non viene a rovinarci, ma a redimerci. La redenzione, certo, passa attraverso la conversione e la capacità di cogliere cosa ci costruisce e cosa ci distrugge. Ma questo è un passo successivo.
La prima verità che dobbiamo urlare dai tetti delle nostra case è che Dio è un alleato dell'uomo, non un concorrente.

Io so chi tu sei: il Santo di Dio!
L'indemoniato "sa", conosce.
L'arroganza e la supponenza ci tengono lontani dalla verità perché pensiamo di averne a sufficienza in tasca, senza avere bisogno di nessuno.
Oggi circolano molte informazioni, ma pochissime idee.
Molti pensano di conoscere la fede dopo ben tre lunghi anni di catechismo con la suora dell'oratorio! Cosa c'è altro da sapere? E di poter esprimere giudizi dopo aver letto l'ultimo saggio scandalistico sul Vaticano (oggi vende molto sparlare di chiunque).
Non c'è bisogno di sapere altro, non c'è bisogno di informarsi, e ci mancherebbe.
E, così facendo, chiudono gli occhi e si turano gli orecchi.
E se, invece, ci fosse altro, molto altro da sapere? Perché non tentare?
Argutamente sant'Agostino commenta questa pagina: non vantarti della fede, non ti distingui ancora dai demoni.

Autorevole
È demoniaca una fede che tiene il Signore lontano dalla quotidianità, che lo relega nel sacro, che sorride benevola alle pie esortazioni, senza calarle nella dura quotidianità.
È demoniaca una fede che vede in Dio un concorrente e che contrappone la piena riuscita della vita e la fede: se Dio esiste io sono castrato, non posso realizzare i miei desideri.
È demoniaca una fede che resta alle parole: il demone riconosce in Gesù il santo di Dio ma non aderisce al suo vangelo.

Liberiamoci da una fede così piccina.
Diamo retta all'unico che ha autorevolezza perché parla di cose che conosce.
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LITURGIA DELLA PAROLA
Colletta
Dio grande e misericordioso,  
concedi a noi tuoi fedeli  
di adorarti con tutta l’anima  
e di amare i nostri fratelli nella carità del Cristo.  
Egli è Dio, e vive e regna con te...  

oppure:  
Colletta
O Padre, che nel Cristo tuo Figlio  
ci hai dato l’unico maestro di sapienza  
e il liberatore dalle potenze del male,  
rendici forti nella professione della fede,  
perché in parole e opere  
proclamiamo la verità  
e testimoniamo la beatitudine  
di coloro che a te si affidano.  
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (Dt 18,15-20)
Susciterò un profeta e gli porrò in bocca le mie parole.

Mosè parlò al popolo dicendo: 
«Il Signore, tuo Dio, susciterà per te, in mezzo a te, tra i tuoi fratelli, un profeta pari a me. A lui darete ascolto. 
Avrai così quanto hai chiesto al Signore, tuo Dio, sull’Oreb, il giorno dell’assemblea, dicendo: “Che io non oda più la voce del Signore, mio Dio, e non veda più questo grande fuoco, perché non muoia”. 
Il Signore mi rispose: “Quello che hanno detto, va bene. Io susciterò loro un profeta in mezzo ai loro fratelli e gli porrò in bocca le mie parole ed egli dirà loro quanto io gli comanderò. Se qualcuno non ascolterà le parole che egli dirà in mio nome, io gliene domanderò conto. Ma il profeta che avrà la presunzione di dire in mio nome una cosa che io non gli ho comandato di dire, o che parlerà in nome di altri dèi, quel profeta dovrà morire”».

SALMO RESPONSORIALE (Sal 94)
Rit: Ascoltate oggi la voce del Signore.

Venite, cantiamo al Signore,
acclamiamo la roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie,
a lui acclamiamo con canti di gioia.    

Entrate: prostràti, adoriamo,
in ginocchio davanti al Signore che ci ha fatti.
È lui il nostro Dio
e noi il popolo del suo pascolo,
il gregge che egli conduce.

Se ascoltaste oggi la sua voce!
«Non indurite il cuore come a Merìba,
come nel giorno di Massa nel deserto,
dove mi tentarono i vostri padri:
mi misero alla prova
pur avendo visto le mie opere».

SECONDA LETTURA (1Cor 7,32-35) 
La vergine si preoccupa delle cose del Signore, per essere santa. 

Fratelli, io vorrei che foste senza preoccupazioni: chi non è sposato si preoccupa delle cose del Signore, come possa piacere al Signore; chi è sposato invece si preoccupa delle cose del mondo, come possa piacere alla moglie, e si trova diviso! 
Così la donna non sposata, come la vergine, si preoccupa delle cose del Signore, per essere santa nel corpo e nello spirito; la donna sposata invece si preoccupa delle cose del mondo, come possa piacere al marito.
Questo lo dico per il vostro bene: non per gettarvi un laccio, ma perché vi comportiate degnamente e restiate fedeli al Signore, senza deviazioni.

VANGELO (Mc 1,21-28) 
Insegnava loro come uno che ha autorità. 

In quel tempo, Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, [a Cafàrnao,] insegnava. Ed erano stupiti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi. 
Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò a gridare, dicendo: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». E Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui. 
Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!». 
La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea.

Preghiera dei fedeli
Gesù è venuto a portare la sua Parola, insegnando con autorità. Preghiamo perché ci aiuti a non chiudere il nostro cuore all'ascolto, anche quando il suo messaggio è impegnativo. 
Preghiamo insieme dicendo: Ascoltaci, o Signore! 

1. Per la Chiesa nel mondo intero: trasmetta con fedeltà e coraggio a tutti gli uomini la Parola di salvezza, preghiamo. 
2. Per coloro che vivono il ministero della Parola: si preparino con cura a leggere e meditare la Bibbia e la trasmettano con entusiasmo e sapienza, preghiamo. 
3. Per chi è sposato e per chi è celibe: in ogni stato di vita si sappia vivere con animo indiviso l'amore di Dio, senza disimpegni o distrazioni, preghiamo. 
4. Per tutti coloro che vivono il sacramento del matrimonio: sappiano rendere grazie per il dono ricevuto e lo alimentino di giorno in giorno, preghiamo. 
5. Per le nostre comunità: la condivisione dell'unico pane eucaristico ci spinga a portare a tutti il messaggio profetico di pace e di liberazione dal male, preghiamo.

Padre, Dio potente e misericordioso, metti a tacere le potenze del male che si agitano nel mondo e donaci un cuore attento e pronto ad ascoltare la voce di Gesù, tuo Figlio e nostro fratello e Signore. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
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