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La Liturgia di Domenica 20 Novembre 2016

18/11/2016

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SOLENNITA' DI CRISTO RE DELL'UNIVERSO
XXXIV DOMENICA del TEMPO ORDINARIO - ANNO C - RITO ROMANO
Ultima Domenica dell'Anno Liturgico
​

Grado della Celebrazione: DOMENICA
Colore liturgico: BIANCO
COMMENTO AL VANGELO
RUBARE IL REGNO
di Don Luciano Sanvito

​
Il buon ladrone ci invita ed esorta a rubare il Regno, a strapparlo a questa vita che vuole con la tenebra e le ombre di morte essere regina su di noi.
Ma noi, come il buon ladrone, dobbiamo cogliere l'occasione di strappare il Regno, di rubarlo e portarlo via proprio da quella situazione che sembrava vincere sulla realtà del Regno di Dio: la morte.

E proprio l'occasione della morte ci aiuta e favorisce l'occasione propizia per cogliere l'opportunità di rubare alla morte la realtà più preziosa in quel momento: il Regno di Dio.
Il buon ladrone, di nuovo ci invita e ci invoglia a questo progetto ardito e astuto, fatto di quell'intuizione che solo nel momento cruciale uno può partorire: quello della scelta per la vita...e per di più, eterna.

Quel Paradiso promesso diventa realtà solo alla condizione di stare in croce. Senza questa esperienza ogni paradiso è artificiale, proprio come una droga: bello, ma non vero.
Solo l'esperienza cruciale, ci dice il buon ladrone, ci permette di accedere al regno, di regnare con il Re dei Re, di avere in dono quello che con fatica uno ha cercato per anni e anni, e ora ottiene in un secondo: il riconoscere il Re, e in Lui il Regno.

Basta uno sguardo per avere il Paradiso: ma lo sguardo deve essere ficcato e ben fisso, come i chiodi della croce, nello sguardo del Cristo.

RUBARE IL REGNO E' COSA DI UN ATTIMO:E' DONO DELLA GRAZIA
Foto
LETTURE DELLA DOMENICA
Colletta
Dio onnipotente ed eterno,  
che hai voluto rinnovare tutte le cose  
in Cristo tuo Figlio, Re dell’universo,  
fa’ che ogni creatura, libera dalla schiavitù del peccato,  
ti serva e ti lodi senza fine.  
Per il nostro Signore Gesù Cristo...  

oppure:  
Colletta
O Dio Padre,  
che ci hai chiamati a regnare con te  
nella giustizia e nell’amore,  
liberaci dal potere delle tenebre;  
fa’ che camminiamo sulle orme del tuo Figlio,  
e come lui doniamo la nostra vita  
per amore dei fratelli,  
certi di condividere la sua gloria in paradiso.  
Egli è Dio, e vive e regna con te...

PRIMA LETTURA (2Sam 5,1-3)
Unsero Davide re d’Israele.

In quei giorni, vennero tutte le tribù d’Israele da Davide a Ebron, e gli dissero: «Ecco noi siamo tue ossa e tua carne. Già prima, quando regnava Saul su di noi, tu conducevi e riconducevi Israele. Il Signore ti ha detto: “Tu pascerai il mio popolo Israele, tu sarai capo d’Israele”». 
Vennero dunque tutti gli anziani d’Israele dal re a Ebron, il re Davide concluse con loro un’alleanza a Ebron davanti al Signore ed essi unsero Davide re d’Israele.

SALMO RESPONSORIALE (Sal 121)
Rit: Andremo con gioia alla casa del Signore.

Quale gioia, quando mi dissero:
«Andremo alla casa del Signore!».
Già sono fermi i nostri piedi
alle tue porte, Gerusalemme!

È là che salgono le tribù,
le tribù del Signore,
secondo la legge d’Israele,
per lodare il nome del Signore.
Là sono posti i troni del giudizio,
i troni della casa di Davide.

SECONDA LETTURA (Col 1,12-20) 
Ci ha trasferiti nel regno del Figlio del suo amore. 

Fratelli, ringraziate con gioia il Padre che vi ha resi capaci di partecipare alla sorte dei santi nella luce.
È lui che ci ha liberati dal potere delle tenebre
e ci ha trasferiti nel regno del Figlio del suo amore,
per mezzo del quale abbiamo la redenzione,
il perdono dei peccati.
Egli è immagine del Dio invisibile,
primogenito di tutta la creazione,
perché in lui furono create tutte le cose
nei cieli e sulla terra,
quelle visibili e quelle invisibili:
Troni, Dominazioni,
Principati e Potenze.
Tutte le cose sono state create
per mezzo di lui e in vista di lui.
Egli è prima di tutte le cose
e tutte in lui sussistono.
Egli è anche il capo del corpo, della Chiesa.
Egli è principio,
primogenito di quelli che risorgono dai morti,
perché sia lui ad avere il primato su tutte le cose.
È piaciuto infatti a Dio
che abiti in lui tutta la pienezza
e che per mezzo di lui e in vista di lui
siano riconciliate tutte le cose,
avendo pacificato con il sangue della sua croce
sia le cose che stanno sulla terra,
sia quelle che stanno nei cieli.

VANGELO (Lc 23,35-43) 
Signore, ricordarti di me quando entrerai nel tuo regno. 

In quel tempo, [dopo che ebbero crocifisso Gesù,] il popolo stava a vedere; i capi invece deridevano Gesù dicendo: «Ha salvato altri! Salvi se stesso, se è lui il Cristo di Dio, l’eletto». 
Anche i soldati lo deridevano, gli si accostavano per porgergli dell’aceto e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». Sopra di lui c’era anche una scritta: «Costui è il re dei Giudei».
Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!». L’altro invece lo rimproverava dicendo: «Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male». 
E disse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». Gli rispose: «In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso».
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