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La Liturgia di Domenica 19 Giugno 2016

17/6/2016

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XII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO  - ANNO C - RITO ROMANO
SE QUALCUNO VUOLE VENIRE DIETRO A ME, PRENDA LA SUA CROCE E MI SEGUA
da Il settimanale di Padre Pio

Meditando il Vangelo di oggi vediamo chiaramente quanto la gente aveva una idea sbagliata di Gesù. Alcuni pensavano che Gesù fosse stato Giovanni il Battista, altri Elia e, altri ancora, uno degli antichi profeti che era risorto. Le folle erano entusiaste di Gesù. Esse in Lui vedevano solo un grande taumaturgo, ovvero un operatore di prodigi, che avrebbe di certo beneficato tutti. Molto probabilmente tutte quelle persone si attendevano da Gesù solo benefici materiali e ne è prova che, dopo aver moltiplicato i pani e i pesci, lo volevano fare loro re. Ben pochi vedevano in Lui il vero Liberatore che avrebbe liberato il popolo, non tanto dall'odiato dominio straniero, ma dal dominio ben più temibile del peccato.

​Anche gli Apostoli non erano di molto differenti. Pietro, illuminato dall'alto, fece una bellissima professione di fede. Quando Gesù chiese agli Apostoli: «Ma voi, chi dite che io sia?», egli rispose prontamente: «Il Cristo di Dio» (Lc 9,20). Con questa risposta, Pietro riconosceva chiaramente Gesù come il Messia atteso da Israele. Sappiamo però dal Vangelo, soprattutto dall'evangelista Matteo (cf Mt 16,21-23), che Pietro stesso si scandalizzò sapendo che Gesù avrebbe dovuto molto soffrire. Egli si attendeva un Messia vittorioso e non certo mite e sofferente. Gli Apostoli giunsero un po' per volta a questa consapevolezza. Fu soprattutto con la Pentecoste che essi compresero pienamente la grande lezione che Gesù impartì loro quel giorno quando chiese loro cosa pensavano di Lui.

Gesù disse: «Il Figlio dell'uomo deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno» (Lc 9,22). Lezione senza dubbio dura che sconvolgeva le aspettative degli Apostoli. Gesù però non fa nulla per mitigare il suo discorso. Non cerca il plauso umano ma intende unicamente insegnare la verità. Subito dopo continua la sua lezione affermando: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. Chi vuole salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà» (Lc 9,23-24).

Con queste due affermazioni Gesù insegnò agli Apostoli che la strada che conduce al Cielo è quella che passa attraverso la croce. Non vi può essere altro cammino. Gesù parla della necessità di prendere «ogni giorno» la propria croce. Ciò significa che, nella nostra vita, non mancheranno mai le prove da superare. Gesù non è venuto per toglierci la croce ma per insegnarci e aiutarci a portarla. Questa è la condizione necessaria per seguire Gesù. Egli percorre la via del Calvario, la via che conduce alla gloria della risurrezione: noi tutti dobbiamo ricalcare le sue orme.

Domandiamoci ora chi è Gesù per noi e che cosa ci attendiamo noi da Lui. Se da Lui ci aspettiamo solo benefici materiali, la nostra fede è ancora immatura. Se, al contrario, speriamo da Lui la grazia di diventare migliori, di essere dei buoni cristiani che sanno portare la propria croce, allora diamo prova di aver fatto ormai molta strada.

Dalla Redenzione operata da Gesù è scaturita la salvezza per il mondo intero. Già la prima lettura di oggi ce lo fa intravedere. Il Signore, per bocca del profeta Zaccaria, ci dice: «Guarderanno a me, colui che hanno trafitto» (12,10). Questa profezia riguarda chiaramente Gesù, il cui Cuore è stato trafitto sulla Croce dalla lancia di Longino. Quel Cuore trafitto è la «sorgente zampillante per lavare il peccato e l'impurità» (12,13), continua la profezia. Il Cuore trafitto di Gesù è la sorgente della grazia.

In questo mese di giugno, consacrato in modo particolare al Sacro Cuore di Gesù, accostiamoci a questa sorgente, avviciniamoci di più all'Eucaristia: solo così la nostra sete di verità e d'amore sarà appagata.

LETTURE DELLA DOMENICA
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Colletta
Dona al tuo popolo, o Padre,  
di vivere sempre nella venerazione e nell’amore  
per il tuo santo nome,  
poiché tu non privi mai della tua guida  
coloro che hai stabilito sulla roccia del tuo amore.  
Per il nostro Signore Gesù Cristo...  

oppure:
Colletta  
Fa’ di noi, o Padre, i fedeli discepoli di quella sapienza  
che ha il suo maestro e la sua cattedra  
nel Cristo innalzato sulla croce,  
perché impariamo a vincere le tentazioni e le paure  
che sorgono da noi e dal mondo,  
per camminare sulla via del calvario  
verso la vera vita.  
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (Zc 12,10-11;13,1)
Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto (Gv 19, 37).

Così dice il Signore: 
«Riverserò sopra la casa di Davide e sopra gli abitanti di Gerusalemme uno spirito di grazia e di consolazione: guarderanno a me, colui che hanno trafitto. Ne faranno il lutto come si fa il lutto per un figlio unico, lo piangeranno come si piange il primogenito. 
In quel giorno grande sarà il lamento a Gerusalemme, simile al lamento di Adad-Rimmon nella pianura di Meghiddo. 
In quel giorno vi sarà per la casa di Davide e per gli abitanti di Gerusalemme una sorgente zampillante per lavare il peccato e l’impurità».

SALMO RESPONSORIALE (Sal 62)
Rit: Ha sete di te, Signore, l’anima mia.

O Dio, tu sei il mio Dio,
dall’aurora io ti cerco,
ha sete di te l’anima mia,
desidera te la mia carne 
in terra arida, assetata, senz’acqua.  

Così nel santuario ti ho contemplato,
guardando la tua potenza e la tua gloria.
Poiché il tuo amore vale più della vita,
le mie labbra canteranno la tua lode.

Così ti benedirò per tutta la vita:
nel tuo nome alzerò le mie mani.
Come saziato dai cibi migliori,
con labbra gioiose ti loderà la mia bocca.

Quando penso a te che sei stato il mio aiuto,
esulto di gioia all’ombra delle tue ali.
A te si stringe l’anima mia:
la tua destra mi sostiene.

SECONDA LETTURA (Gal 3,26-29) 
Quanti siete stati battezzati in Cristo vi siete rivestiti di Cristo. 

Fratelli, tutti voi siete figli di Dio mediante la fede in Cristo Gesù, poiché quanti siete stati battezzati in Cristo vi siete rivestiti di Cristo. 
Non c’è Giudeo né Greco; non c’è schiavo né libero; non c’è maschio e femmina, perché tutti voi siete uno in Cristo Gesù. 
Se appartenete a Cristo, allora siete discendenza di Abramo, eredi secondo la promessa.

VANGELO (Lc 9,18-24) 
Tu sei il Cristo di Dio. Il Figlio dell’uomo deve soffrire molto. 

Un giorno Gesù si trovava in un luogo solitario a pregare. I discepoli erano con lui ed egli pose loro questa domanda: «Le folle, chi dicono che io sia?». Essi risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elìa; altri uno degli antichi profeti che è risorto». 
Allora domandò loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro rispose: «Il Cristo di Dio».
Egli ordinò loro severamente di non riferirlo ad alcuno. «Il Figlio dell’uomo – disse – deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno».
Poi, a tutti, diceva: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. Chi vuole salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà».
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