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24.11.14 - SS. Andrea Dung-Lac e compagni - Memoria Rito Romano

23/11/2014

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24.11.2014 - Santi Andrea Dung-Lac e compagni
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Grado della Celebrazione: Memoria
Colore liturgico: Rosso

Nella regione del Tonchino, Annam e Cocincina – ora Vietnam – ad opera di intrepidi missionari, risuonò per la prima volta nel sec. XVI la parola del Vangelo. Il martirio fecondò la semina apostolica in questo lembo dell’Oriente. Dal 1625 al 1886, salvo rari periodi di quiete, infuriò una violenza persecuzione con la quale gli imperatori e i mandarini misero in atto ogni genere di astuzie e di perfidie per stroncare la tenera piantagione della Chiesa. Il totale delle vittime, nel corso di tre secoli, ammonta a circa 130.000. La crudeltà dei carnefici, non piegò l’invitta costanza dei confessori della fede: decapitati, crocifissi, strangolati, segati, squartati, sottoposti a inenarrabili torture nel carcere e nelle miniere fecero rifulgere la gloria del Signore, «che rivela nei deboli la sua potenza e dona agli inermi la forza del martirio» (M.R., prefazio dei martiri). Giovanni Paolo II, la domenica 19 giugno 1988, accomunò nell’aureola dei santi una schiera di 117 martiri di varia nazionalità, condizione sociale ed ecclesiale: sacerdoti, seminaristi, catechisti, semplici laici fra cui una mamma e diversi padri di famiglia, soldati, contadini, artigiani, pescatori. Un nome viene segnalato: Andrea Dung-Lac, presbitero, martirizzato nel 1839 e beatificato nel 1900 anno giubilare della redenzione da Leone XIII. Il 24 novembre è il giorno del martirio di alcuni di questi santi.

Colletta
O Dio, origine e fonte di ogni paternità,
che hai reso fedeli alla croce del tuo Figlio
fino all'effusione del sangue, 
i santi Andrea Dung-Lac e compagni martiri,
per la loro comune intercessione
fa' che diventiamo missionari e testimoni
del tuo amore fra gli uomini,
per chiamarci ad essere tuoi figli.
Per il nostro Signore ...

PRIMA LETTURA (Ap 14,1-3.4-5)
Recavano scritto sulla fronte il nome di Cristo e il nome del Padre suo.

Io, Giovanni, vidi: ecco l’Agnello in piedi sul monte Sion, e insieme a lui centoquarantaquattromila persone, che recavano scritto sulla fronte il suo nome e il nome del Padre suo. 
E udii una voce che veniva dal cielo, come un fragore di grandi acque e come un rimbombo di forte tuono. La voce che udii era come quella di suonatori di cetra che si accompagnano nel canto con le loro cetre. Essi cantano come un canto nuovo davanti al trono e davanti ai quattro esseri viventi e agli anziani. E nessuno poteva comprendere quel canto se non i centoquarantaquattromila, i redenti della terra. 
Essi sono coloro che seguono l’Agnello dovunque vada. Questi sono stati redenti tra gli uomini come primizie per Dio e per l’Agnello. Non fu trovata menzogna sulla loro bocca: sono senza macchia.

SALMO RESPONSORIALE (Sal 23)
Rit: Ecco la generazione che cerca il tuo volto, Signore.

Del Signore è la terra e quanto contiene:
il mondo, con i suoi abitanti.
È lui che l’ha fondato sui mari
e sui fiumi l’ha stabilito. 

Chi potrà salire il monte del Signore?
Chi potrà stare nel suo luogo santo?
Chi ha mani innocenti e cuore puro,
chi non si rivolge agli idoli.

Egli otterrà benedizione dal Signore,
giustizia da Dio sua salvezza.
Ecco la generazione che lo cerca,
che cerca il tuo volto, Dio di Giacobbe.

VANGELO (Lc 21,1-4) 
Vide una vedova povera, che gettava due monetine. 

In quel tempo, Gesù, alzàti gli occhi, vide i ricchi che gettavano le loro offerte nel tesoro del tempio. 
Vide anche una vedova povera, che vi gettava due monetine, e disse: «In verità vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato più di tutti. Tutti costoro, infatti, hanno gettato come offerta parte del loro superfluo. Ella invece, nella sua miseria, ha gettato tutto quello che aveva per vivere».

Preghiera dei fedeli
Perché in questa nostra società consumistica, i cristiani siano esempio di sobrietà nell'uso del denaro e dei beni della terra. Preghiamo:

Commento
IL TESORO DEL TEMPIO COME RIVELAZIONE DELLA VERA FEDE

Tanti soldi per coprire la mancanza del tesoro del cuore.
Due spiccioli per esprimere la potenza del cuore nella fede.

Quanto sappiamo coprire la nostra poca fede con tante cose!
Con quelle poche cose, la vedova esprime ma sua tanta fede.

Il tesoro del tempio rivela l'attaccamento al tesoro del proprio io.
Il tesoro del tempio dovrebbe invece esprimere la disponibilità a Dio.

Il superfluo che viene gettato nel tempio viene notato dagli uomini.
Il necessario che entra nel tempio viene accolto e notato da Gesù.

Fede superficiale e non interessante espressa dalla ingente quantità.
Fede vera e sincera, interessante, espressa da pochi spiccioli.

Il tanto da parte degli uomini va a scapito di loro stessi e della fede.
Il poco della vedova va a favore di essa e Dio si rivela in quel poco.

Tempio osannato e profanato da cuore chiuso e ipocrisia di vita.
Tempio purificato e rispettato, segnato e sigillato da quel gesto in Dio.

DA UN LATO, I POTENTI PROPRIO COME IL TESORO DEL TEMPIO
DALL'ALTRO, LA VEDOVA CHE VALORIZZA IL CUORE DEL TESORO.
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