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20.09.2014 - Santi Andrea Kim Taegon, Paolo Chong Hasang e compagni - Memoria - Rito Romano

19/9/2014

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20.09.2014 - Santi Andrea Kim Taegon, Paolo Chong Hasang e compagni
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Grado della Celebrazione: Memoria
Colore liturgico: Rosso

L’azione dello Spirito, che soffia dove vuole, con l’apostolato di un generoso manipolo di laici è alla radice della santa Chiesa di Dio in terra coreana. Il primo germe della fede cattolica, portato da un laico coreano nel 1784 al suo ritorno in Patria da Pechino, fu fecondato sulla metà del secolo XIX dal martirio che vide associati 103 membri della giovane comunità. Fra essi si segnalano Andrea Kim Taegŏn, il primo presbitero coreano e l’apostolo laico Paolo Chŏng Hasang. Le persecuzioni che infuriarono in ondate successive dal 1839 al 1867, anziché soffocare la fede dei neofini, suscitarono una primavera dello Spirito a immagine della Chiesa nascente. L’impronta apostolica di questa comunità dell’Estremo Oriente fu resa, con linguaggio semplice ed efficace, ispirato alla parabola del buon seminatore, del presbitero Andrea alla vigilia del martirio. Nel suo viaggio pastorale in quella terra lontana il Papa Giovanni Paolo II, il 6 maggio 1984, iscrisse i martiri coreani nel calendario dei santi. La loro memoria si celebra nella data odierna, perché un gruppo di essi subì il martirio in questo mese, alcuni il 20 e il 21 settembre.

Colletta
O Dio, creatore e salvezza di tutte le genti, 
che hai chiamato a far parte 
dell’unico popolo di adozione 
i figli della terra coreana 
e hai fecondato il germe della fede cattolica 
con il sangue dei santi martiri 
Andrea Kim, Paolo Chong e compagni, 
per il loro esempio e la loro intercessione, 
rinnova i prodigi del tuo Spirito 
e concedi anche a noi di perseverare fino alla morte 
nella via dei tuoi comandamenti. 
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (1Cor 15,35-37.42-49)
È seminato nella corruzione, risorge nell’incorruttibilità

SALMO RESPONSORIALE (Sal 55)
Rit: Camminerò davanti a Dio nella luce dei viventi

VANGELO (Lc 8,4-15) 
Il seme caduto sul terreno buono sono coloro che custodiscono la Parola e producono frutto con perseveranza. 

+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, poiché una grande folla si radunava e accorreva a lui gente da ogni città, Gesù disse con una parabola: «Il seminatore uscì a seminare il suo seme. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada e fu calpestata, e gli uccelli del cielo la mangiarono. Un’altra parte cadde sulla pietra e, appena germogliata, seccò per mancanza di umidità. Un’altra parte cadde in mezzo ai rovi e i rovi, cresciuti insieme con essa, la soffocarono. Un’altra parte cadde sul terreno buono, germogliò e fruttò cento volte tanto». Detto questo, esclamò: «Chi ha orecchi per ascoltare, ascolti!».
I suoi discepoli lo interrogavano sul significato della parabola. Ed egli disse: «A voi è dato conoscere i misteri del regno di Dio, ma agli altri solo con parabole, affinché
vedendo non vedano
e ascoltando non comprendano.
Il significato della parabola è questo: il seme è la parola di Dio. I semi caduti lungo la strada sono coloro che l’hanno ascoltata, ma poi viene il diavolo e porta via la Parola dal loro cuore, perché non avvenga che, credendo, siano salvati. Quelli sulla pietra sono coloro che, quando ascoltano, ricevono la Parola con gioia, ma non hanno radici; credono per un certo tempo, ma nel tempo della prova vengono meno. Quello caduto in mezzo ai rovi sono coloro che, dopo aver ascoltato, strada facendo si lasciano soffocare da preoccupazioni, ricchezze e piaceri della vita e non giungono a maturazione. Quello sul terreno buono sono coloro che, dopo aver ascoltato la Parola con cuore integro e buono, la custodiscono e producono frutto con perseveranza.

Preghiera dei fedeli
Aiutaci, o Dio, a custodire la fede!
Quando l'opinione pubblica è più allettante della parola di Cristo. Noi ti invochiamo:

Commento
CONTRO QUEL PICCOLO SEME, C'E' UNA CONTINUA BATTAGLIA  REALTA' PIU' GRANDI LO OSTACOLANO, LO VOGLIONO UCCIDERE

Ostacolato, deportato, mutilato, soffocato, inaridito, abbandonato,...
...ma anche alla fine accolto dalla vita e coltivato nelle sue possibilità.

La seminagione come il persorso del Cristo nella nostra storia: tutti quegli effetti descritti per la libertà umana e la contrarietà del mondo, non avranno mai il potere distruttivo definitivo assoluto: alla fine, il seme raggiunge il suo obiettivo, il suo effetto, e ottiene il suo risultato agognato.

Il Regno di Dio entra così nella storia umana e la salva: attraverso il percorso travagliato e battagliato del seme affidato all'umanità.
In questa immersione e aspersione da parte delle realtà umane, la battaglia della vita assume particolare drammaticità e svonvolge anche chi pare aver accolto quel piccolo segno di vita: ogni ostacolo descritto dalla parabola evangelica non è altro che una potenza battagliera a sfavore della vita.

Ma se il seme conserva la vita, questa arriverà attraverso le strade della purificazione, del confronto e della prova a maturazione e quindi anche alla destinazione.

E IL PICCOLO SEME DELLA VITA VINCE SULLE FORZE CONTRARIE
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