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1.8.2015 - S. Alfonso Maria de’ Liguori - Memoria - Rito Romano

31/7/2015

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1.8.2015 - Sant'Alfonso Maria de’ Liguori
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Grado della Celebrazione: Memoria
Colore liturgico: Bianco

Alfonso (Napoli 1696 – Nocera de’ Pagani, Salerno, 1 agosto 1787), già avvocato del foro di Napoli, lasciò la toga per la vita ecclesiastica. Vescovo di Sant’Agata dei Goti (1762-1775) e fondatore dei Redentoristi (1732), attese con grande zelo alle missioni al popolo, si dedicò ai poveri e ai malati, fu maestro di scienze morali, che ispirò a criteri di prudenza pastorale, fondata sulla sincera ricerca oggettiva della verità, ma anche sensibile ai bisogni e alle situazioni delle coscienze. Compose scritti ascetici di vasta risonanza. Apostolo del culto all’Eucaristia e alla Vergine, guidò i fedeli alla meditazione dei novissimi, alla preghiera e alla vita sacramentale.

Colletta
O Dio, che proponi alla tua Chiesa 
modelli sempre nuovi di vita cristiana, 
fa’ che imitiamo l’ardore apostolico 
del santo vescovo Alfonso Maria de’ Liguori 
nel servizio dei fratelli, 
per ricevere con lui 
il premio riservato ai tuoi servi fedeli. 
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA
 (Lv 25,1.8-17)
Nell’anno del giubileo ciascuno tornerà nella sua proprietà.

Il Signore parlò a Mosè sul monte Sinai e disse: 
«Conterai sette settimane di anni, cioè sette volte sette anni; queste sette settimane di anni faranno un periodo di quarantanove anni. Al decimo giorno del settimo mese, farai echeggiare il suono del corno; nel giorno dell’espiazione farete echeggiare il corno per tutta la terra. Dichiarerete santo il cinquantesimo anno e proclamerete la liberazione nella terra per tutti i suoi abitanti. Sarà per voi un giubileo; ognuno di voi tornerà nella sua proprietà e nella sua famiglia. 
Il cinquantesimo anno sarà per voi un giubileo; non farete né semina né mietitura di quanto i campi produrranno da sé, né farete la vendemmia delle vigne non potate. Poiché è un giubileo: esso sarà per voi santo; potrete però mangiare il prodotto che daranno i campi. 
In quest’anno del giubileo ciascuno tornerà nella sua proprietà. Quando vendete qualcosa al vostro prossimo o quando acquistate qualcosa dal vostro prossimo, nessuno faccia torto al fratello. Regolerai l’acquisto che farai dal tuo prossimo in base al numero degli anni trascorsi dopo l’ultimo giubileo: egli venderà a te in base agli anni di raccolto. Quanti più anni resteranno, tanto più aumenterai il prezzo; quanto minore sarà il tempo, tanto più ribasserai il prezzo, perché egli ti vende la somma dei raccolti. 
Nessuno di voi opprima il suo prossimo; temi il tuo Dio, poiché io sono il Signore, vostro Dio».

SALMO RESPONSORIALE
 (Sal 66)
Rit: Ti lodino i popoli, o Dio, ti lodino i popoli tutti.

Dio abbia pietà di noi e ci benedica,
su di noi faccia splendere il suo volto;
perché si conosca sulla terra la tua via,
la tua salvezza fra tutte le genti.

Gioiscano le nazioni e si rallegrino,
perché tu giudichi i popoli con rettitudine,
governi le nazioni sulla terra.

La terra ha dato il suo frutto.
Ci benedica Dio, il nostro Dio,
ci benedica Dio e lo temano
tutti i confini della terra.

VANGELO
 (Mt 14,1-12) 
Erode mandò a decapitare Giovanni e i suoi discepoli andarono a informare Gesù. 

In quel tempo al tetrarca Erode giunse notizia della fama di Gesù. Egli disse ai suoi cortigiani: «Costui è Giovanni il Battista. È risorto dai morti e per questo ha il potere di fare prodigi!».
Erode infatti aveva arrestato Giovanni e lo aveva fatto incatenare e gettare in prigione a causa di Erodìade, moglie di suo fratello Filippo. Giovanni infatti gli diceva: «Non ti è lecito tenerla con te!». Erode, benché volesse farlo morire, ebbe paura della folla perché lo considerava un profeta.
Quando fu il compleanno di Erode, la figlia di Erodìade danzò in pubblico e piacque tanto a Erode che egli le promise con giuramento di darle quello che avesse chiesto. Ella, istigata da sua madre, disse: «Dammi qui, su un vassoio, la testa di Giovanni il Battista». 
Il re si rattristò, ma a motivo del giuramento e dei commensali ordinò che le venisse data e mandò a decapitare Giovanni nella prigione. La sua testa venne portata su un vassoio, fu data alla fanciulla e lei la portò a sua madre. 
I suoi discepoli si presentarono a prendere il cadavere, lo seppellirono e andarono a informare Gesù.

Commento

Erode imprigiona Giovanni, ma non lo fa morire.
Lo tiene prezioso e lo ascolta, nonostante la diversità.
Solo per un atto di piacere la morte ha il prevalere sulla situazione.

Erode deve accondiscendere a un desiderio di morte che non approva.
Ma la logica del piacere che ha condotto alla morte ormai lo obbliga.
Nessun tesoro è più grande che non opprimere quello che rovina il proprio tesoro, il proprio piacere, la propria ambizione.
Ecco perché alla richiesta del re, fosse anche la metà del suo regno, si preferisce eliminare la realtà che intacca il nostro piccolo regno.

Tagliare la testa...
Anche agli altri, per noi, diventa occasione per poter agire indisturbati, senza che nessuno ci dia il fastidio della coscienza che può mettere in discussione quello che facciamo.
Tagliare la testa, invece di ascoltare e di rapportarsi con quello che da quella testa esce come provocazione per noi, è la tentazione che anche per noi oggi è attuale e immediata: via da noi tutto quello che ci ostacola!
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