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16.08.2015 - XX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO B - RITO ROMANO

16/8/2015

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Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna
di Padre Mariano Pellegrini

Il Vangelo di questa ventesima domenica del Tempo Ordinario prosegue il lungo discorso che Gesù fece a Cafarnao, discorso che è riportato dal capitolo sesto del Vangelo di Giovanni e che si incentra sul tema dell'Eucaristia. Gesù proclama solennemente: «Io sono il pane vivo disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per vita del mondo» (Gv 6,51).

I Giudei non compresero il senso di queste parole. Allora Gesù continuò dicendo: «Se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avrete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell'ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda» (Gv 6,54-55).

Queste parole si riferiscono alla verità della Presenza reale di Gesù nell'Ostia consacrata. Anche noi mangiamo la Carne di Gesù e beviamo il suo Sangue, accogliendo in noi la Vita eterna, ogni volta che riceviamo degnamente la Santa Comunione.

La prima lettura anticipa questo discorso sul "pane di vita" parlando del sontuoso banchetto preparato dalla Sapienza, la quale invita tutti a mangiare il pane e a bere il vino: «Venite, mangiate il mio pane, bevete il vino che io ho preparato» (Prv 9,5). In queste parole dell'Antico Testamento si vede chiaramente prefigurato il mistero dell’Eucaristia.

L'Eucaristia è il dono più grande che possiamo ricevere sulla terra, dopo di che non c'è che il Paradiso. Nel brano del Vangelo, Gesù dice: «Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui» (Gv 6,56). Queste parole ci devono riempire di gioia e di consolazione, al pensiero di una grazia così grande. Se si pensasse veramente a queste parole sentiremo molto forte il desiderio di intrattenerci con Gesù subito dopo la Comunione. Per circa un quarto d'ora, ovvero fino a quando perdurano in noi le specie del pane e del vino, Gesù è presente dentro di noi, nel nostro cuore, in Corpo, Sangue, Anima e Divinità. Lui in noi, e noi in Lui. Non c'è momento più bello e prezioso della nostra giornata.

La Chiesa, pertanto, raccomanda di fare il Ringraziamento dopo la Comunione. Guardiamo all'esempio dei Santi: Padre Pio era inesorabile verso tutti quelli che trascuravano di fare il Ringraziamento, e a un sacerdote che diceva essere per lui quasi impossibile, dal momento che subito dopo la Messa doveva riprendere a confessare, Padre Pio rispondeva: «Guarda bene che il non potere non sia il non volere!».

I nostri Ringraziamenti devono essere proprio un "rimanere con Gesù", per parlargli familiarmente di tutto ciò che ci sta a cuore. Quante grazie vanno perdute perché manca da parte nostra questo colloquio pieno di amore e confidenza! Rimaniamo con Gesù! San Giovanni Maria Vianney affermava che dopo la Comunione noi e Gesù siamo come due candele che si fondono insieme e che alimentano una stessa fiamma.

Al momento della Comunione, quando il Signore entra nel nostro cuore, la nostra preghiera si unisce a quella di Gesù, come l'acqua di un piccolo fiume che sfocia nel fiume più grande. Allora la nostra preghiera diventa molto, molto potente e possiamo ottenere tutto ciò che è bene per noi. Le più grandi grazie le riceveremo durante i Ringraziamenti ben fatti. Non sciupiamo un tempo tanto prezioso.

Gesù continua il discorso affermando: «Colui che mangia me, vivrà per me [...] chi mangia questo pane vivrà in eterno» (Gv 6,57-58). Con l'Eucaristia noi abbiamo un pegno della gloria futura. Si racconta che san Piergiuliano Eymard, poco prima di morire, a chi gli chiedeva un consiglio spirituale, disse: «Avete l'Eucaristia, avete tutto!». Se abbiamo Gesù, con Lui abbiamo ogni grazia, e nulla ci potrà mancare.

Se ci nutriamo assiduamente dell'Eucaristia dobbiamo anche ben assimilare l'insegnamento che Gesù ci dona nel suo Vangelo. San Paolo, nella seconda lettura, così ci esorta: «Fate molta attenzione al vostro modo di vivere, comportandovi non da stolti ma da saggi» (Ef 5,15).
Non sarebbe infatti lodevole ricevere spesso l'Eucaristia se da parte nostra non ci fosse anche l'impegno a fare nostro il Vangelo, ad incarnarlo nella nostra vita. Sono due cose che devono andare sempre assieme. La meditazione del Vangelo sarà un'ottima preparazione alla Comunione. In questo modo Gesù ci trasformerà interiormente, e noi diventeremo sempre più simili a Lui.

Chiediamo alla Madonna, a Colei che per prima accolse il Figlio di Dio al momento dell'Annunciazione, la grazia di ricevere sempre degnamente Gesù nel nostro cuore.

Letture della Domenica

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Colletta
O Dio, che hai preparato beni invisibili per coloro che ti amano, infondi in noi la dolcezza del tuo amore, perché, amandoti in ogni cosa e sopra ogni cosa, otteniamo i beni da te promessi, che superano ogni desiderio.  
Per il nostro Signore Gesù Cristo...  

Oppure: 
 
O Dio della vita, che in questo giorno santo ci fai tuoi amici e commensali, guarda la tua Chiesa che canta nel tempo la beata speranza della risurrezione finale, e donaci la certezza di partecipare al festoso banchetto del tuo regno.  
Per il nostro Signore Gesù Cristo…

PRIMA LETTURA (Pr 9,1-6)
Mangiate il mio pane, bevete il vino che vi ho preparato

La sapienza si è costruita la sua casa,
ha intagliato le sue sette colonne.
Ha ucciso il suo bestiame, ha preparato il suo vino
e ha imbandito la sua tavola.
Ha mandato le sue ancelle a proclamare
sui punti più alti della città:
«Chi è inesperto venga qui!».
A chi è privo di senno ella dice:
«Venite, mangiate il mio pane,
bevete il vino che io ho preparato.
Abbandonate l’inesperienza e vivrete,
andate diritti per la via dell’intelligenza».

SALMO RESPONSORIALE
 (Sal 33)
Rit. Gustate e vedete com’è buono il Signore.

Benedirò il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Io mi glorio nel Signore:
i poveri ascoltino e si rallegrino.

Temete il Signore, suoi santi:
nulla manca a coloro che lo temono.
I leoni sono miseri e affamati,
ma a chi cerca il Signore non manca alcun bene.

Venite, figli, ascoltatemi:
vi insegnerò il timore del Signore.
Chi è l’uomo che desidera la vita
e ama i giorni in cui vedere il bene?

Custodisci la lingua dal male,
le labbra da parole di menzogna.
Sta’ lontano dal male e fa’ il bene,
cerca e persegui la pace.

SECONDA LETTURA
 (Ef 5,15-20)
Sappiate comprendere qual è la volontà del Signore

Fratelli, fate molta attenzione al vostro modo di vivere, comportandovi non da stolti ma da saggi, facendo buon uso del tempo, perché i giorni sono cattivi. Non siate perciò sconsiderati, ma sappiate comprendere qual è la volontà del Signore. 
E non ubriacatevi di vino, che fa perdere il controllo di sé; siate invece ricolmi dello Spirito, intrattenendovi fra voi con salmi, inni, canti ispirati, cantando e inneggiando al Signore con il vostro cuore, rendendo continuamente grazie per ogni cosa a Dio Padre, nel nome del Signore nostro Gesù Cristo.

VANGELO (Gv 6,51-58)
La mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda

In quel tempo, Gesù disse alla folla: «Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».
Allora i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?». 
Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. 
Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me. 
Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».

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