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11.08.2015 -  Santa Chiara - Memoria - Rito Romano

11/8/2015

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Immagine
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11.08.2015 -  Santa Chiara
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Grado della Celebrazione: Memoria
Colore liturgico: Bianco

Chiara (Assisi 1193 – 11 agosto 1253) «seguì in tutto le orme di colui che per noi si è fatto povero e via, verità e vita». Fedele discepola di san Francesco, fondò con lui il secondo Ordine (Clarisse). Esercitò il suo ufficio di guida e madre, studiandosi «di presiedere alla altre più per virtù e santità di vita che per ufficio, affinché le sorelle obbedissero più per amore che per timore». Seppe trasformare i suoi lunghi anni di malattia in apostolato della sofferenza. Attinse dalla sua fede eucaristica una forza straordinaria che la rese intrepida anche di fronte alle incursioni dei Saraceni (1230). 


Colletta

Dio misericordioso, 
che hai ispirato a santa Chiara 
un ardente amore per la povertà evangelica, 
per sua intercessione concedi anche a noi 
di seguire Cristo povero e umile, 
per godere della tua visione 
nella perfetta letizia del tuo regno. 
Per il nostro Signore Gesù Cristo, 
tuo Figlio che è Dio, e vive e regna con te, 
nell’unità dello Spirito Santo, 
per tutti i secoli dei secoli.

PRIMA LETTURA
 (Dt 31,1-8)
Sii forte e fatti animo, Giosuè, perché tu condurrai questo popolo nella terra.

Mosè andò e rivolse queste parole a tutto Israele. Disse loro: 
«Io oggi ho centovent’anni. Non posso più andare e venire. Il Signore inoltre mi ha detto: “Tu non attraverserai questo Giordano”. Il Signore, tuo Dio, lo attraverserà davanti a te, distruggerà davanti a te quelle nazioni, in modo che tu possa prenderne possesso. Quanto a Giosuè, egli lo attraverserà davanti a te, come il Signore ha detto. 
Il Signore tratterà quelle nazioni come ha trattato Sicon e Og, re degli Amorrei, e come ha trattato la loro terra, che egli ha distrutto. Il Signore le metterà in vostro potere e voi le tratterete secondo tutti gli ordini che vi ho dato. 
Siate forti, fatevi animo, non temete e non vi spaventate di loro, perché il Signore, tuo Dio, cammina con te; non ti lascerà e non ti abbandonerà».
Poi Mosè chiamò Giosuè e gli disse alla presenza di tutto Israele: «Sii forte e fatti animo, perché tu condurrai questo popolo nella terra che il Signore giurò ai loro padri di darvi: tu gliene darai il possesso. Il Signore stesso cammina davanti a te. Egli sarà con te, non ti lascerà e non ti abbandonerà. Non temere e non perderti d’animo!».

SALMO RESPONSORIALE
 (Dt 32)
Rit: Porzione del Signore è il suo popolo.

Voglio proclamare il nome del Signore:
magnificate il nostro Dio!
Egli è la Roccia: perfette le sue opere, 
giustizia tutte le sue vie. 

Ricorda i giorni del tempo antico, 
medita gli anni lontani. 
Interroga tuo padre e te lo racconterà, 
i tuoi vecchi e te lo diranno.

Quando l’Altissimo divideva le nazioni, 
quando separava i figli dell’uomo, 
egli stabilì i confini dei popoli 
secondo il numero dei figli d’Israele. 

Perché porzione del Signore è il suo popolo, 
Giacobbe sua parte di eredità.
Il Signore, lui solo lo ha guidato,
non c’era con lui alcun dio straniero.

VANGELO
 (Mt 18,1-5.10.12-14) 
Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli. 

In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: «Chi dunque è più grande nel regno dei cieli?». 
Allora chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: 
«In verità io vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. Perciò chiunque si farà piccolo come questo bambino, costui è il più grande nel regno dei cieli. E chi accoglierà un solo bambino come questo nel mio nome, accoglie me.
Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli, perché io vi dico che i loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli. 
Che cosa vi pare? Se un uomo ha cento pecore e una di loro si smarrisce, non lascerà le novantanove sui monti e andrà a cercare quella che si è smarrita? In verità io vi dico: se riesce a trovarla, si rallegrerà per quella più che per le novantanove che non si erano smarrite. Così è volontà del Padre vostro che è nei cieli, che neanche uno di questi piccoli si perda».

Commento

IL PIU' GRANDE… E' IL PIU' PICCOLO
……………………………………………..

Nel Regno dei cieli il più grande è il più piccolo.
Per il Regno di Dio la misura delle cose parte dalla piccolarità.
Il Regno di Dio si attualizza nelle realtà piccole, oggi, qui nel mondo.
L'essere piccoli diventa metro di giudizio e esercizio del Regno dei cieli.

La conversione e il diventare come bambini è atteggiamento del Regno.
La conversione è il diventare come bambini.

Nel mondo di oggi, dove tutto è portato alle grandezze, che senso ha questo richiamo?

Accostare la piccolezza alle grandezze del mondo significa dare un senso nuovo a tutto quello che accade.
Partire dalla rilettura degli avvenimenti come segni e eventi, non è possibile altrimenti se non partendo dall'ottica della piccolezza.
Questa è come una chiave, uno strumento di accesso al Regno dei cieli che si realizza sulla terra.
Con questa dimensione applicata prima a sè (conversione) e poi attorno a sè ecco che il Regno di Dio si realizza qui sulla terra.

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