03.09.2014 - San Gregorio Magno
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Grado della Celebrazione: Memoria
Colore liturgico: Bianco
Gregorio (Roma 540 – 12 marzo 604), già prefetto di Roma, divenne monaco e abate del monastero di sant’Andrea sul Celio. Eletto papa, ricevette l’ordinazione episcopale il 3 settembre 590. Nonostante la malferma salute, esplicò una multiforme e intensa attività nel governo della Chiesa, nella sollecitudine caritativa, nella tutela delle popolazioni angariate dai barbari, nell’azione missionaria. Autore e legislatore nel campo della liturgia e del canto sacro, elaborò un Sacramentario che porta il suo nome e costituisce il nucleo fondamentale del Messale Romano. Lasciò scritti di carattere pastorale, morale, omiletica e spirituale, che formarono intere generazioni cristiane specialmente nel Medio Evo.
Antifona d'ingresso
Il Signore ha stabilito con lui un'alleanza di pace;
lo ha fatto principe del suo popolo
e lo ha costituito suo sacerdote per sempre.
Colletta
O Dio, che guidi il tuo popolo
con la soavità e la forza del tuo amore,
per intercessione del papa san Gregorio Magno
dona il tuo Spirito di sapienza
a coloro che hai posto maestri e guide nella Chiesa,
perché il progresso dei fedeli
sia gioia eterna dei pastori.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
PRIMA LETTURA (1Cor 3,1-9)
Noi siamo collaboratori di Dio, e voi siete campo di Dio, edificio di Dio
SALMO RESPONSORIALE (Sal 32)
Rit: Beato il popolo scelto dal Signore
VANGELO (Lc 4,38-44)
È necessario che io annunci la buona notizia del regno di Dio anche alle altre città; per questo sono stato mandato.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù, uscito dalla sinagòga, entrò nella casa di Simone. La suocera di Simone era in preda a una grande febbre e lo pregarono per lei. Si chinò su di lei, comandò alla febbre e la febbre la lasciò. E subito si alzò in piedi e li serviva.
Al calar del sole, tutti quelli che avevano infermi affetti da varie malattie li condussero a lui. Ed egli, imponendo su ciascuno le mani, li guariva. Da molti uscivano anche demòni, gridando: «Tu sei il Figlio di Dio!». Ma egli li minacciava e non li lasciava parlare, perché sapevano che era lui il Cristo.
Sul far del giorno uscì e si recò in un luogo deserto. Ma le folle lo cercavano, lo raggiunsero e tentarono di trattenerlo perché non se ne andasse via. Egli però disse loro: «È necessario che io annunci la buona notizia del regno di Dio anche alle altre città; per questo sono stato mandato».
E andava predicando nelle sinagòghe della Giudea.
Preghiera dei fedeli
Signore Gesù, tu che hai sperimentato il rifiuto da parte dei tuoi, sii vicino a tutti coloro che sono vittime della sopraffazione e della violenza. Preghiamo:
Commento
L'obiettivo di Gesù non si perde per strada.
Gesù guarisce, predica, sta in solitudine.
Ma alla fine tutto rimane un punto fisso: annunziare il Regno di Dio.
Questo punto di orientamento fa essere il cammino di Gesù in tutto e per tutto orientato al Regno.
E a questo obiettivo Egli cerca di far orientare anche chi si rivolge a Lui.
Ma il nostro cammino è di tutt'altro tenore.
Spesso noi ci perdiamo per via, attendendo ora a una cosa, ora all'altra, ora attardandoci per la strada con quella o con quell'altra situazione.
C'è da dire che Gesù dà ad ogni situazione la sua presenza per quello che Lui è, né più né meno.
Che ci sia bisogno di Lui o no, anche quando la richiesta lo pressa attorno da parte della folla, Egli sa portarsi "altrove".
Le sinagoghe della Giudea vengono ripulite dalle ragnatele della legge antica e restaurate con la sua presenza.
Il passaggio di Gesù riordina, ridona valore e pienezza alle leggi antiche, non lascia più le cose di prima come erano prima.
C'è bisogno che Gesù ripassi ancora, sulle nostre strade, insegnando e ponendo segni della sua presenza, senza la quale siamo dispersi.
ANDARE LA' DOVE GESU' SE NE VA, PER ESSERE SEMPRE DI LUI