30.10.2018
SANTI LUIGI E ZELIA MARTIN
Louis-Joseph-Stanislas Martin nacque a Bordeaux il 22 agosto 1823, figlio di un militare. A vent’anni intraprese la professione di orologiaio. Due anni dopo, nel 1845, chiese di entrare fra i canonici del Gran San Bernardo, ma dovette rinunciare per aver incontrato difficoltà nello studio del latino. Mantenne comunque un carattere riservato e incline alla meditazione.
Marie-Azélie Guérin, detta Zélie, venne invece alla luce il 23 dicembre 1831 a Gandelain, presso Alençon. Si sentiva incline alla vita religiosa attiva tra le Figlie della Carità di San Vincenzo de’ Paoli, ma comprese che non era quella la sua strada. Si dispose quindi a formare una famiglia e divenne un’abile merlettaia, specializzata nel famoso “punto d’Alençon”.
Le strade di entrambi s’incrociarono sul ponte San Leonardo di Alençon: Zélie, favorevolmente impressionata dal contegno di Louis (al quale avevano parlato di lei), sentì dentro di sé una voce che indicava in lui l’uomo giusto per lei. Si sposarono tre mesi dopo, alla mezzanotte del 12 luglio 1858.
Per i primi dieci mesi si astennero da rapporti coniugali, finché l’intervento di un confessore non li aprì a un’altra concezione del matrimonio. La prima figlia nacque nel 1860: le seguirono otto fratelli, due maschi e sei femmine; tutti ebbero come primo nome quello della Vergine Maria, cui per i maschi si aggiunse quello di san Giuseppe. Di essi, solo quattro arrivarono alla maggiore età: Marie Louise, Pauline, Céline e Françoise-Thérèse, l’ultima nata. Quando lei aveva quattro anni, il 28 agosto 1877, Zélie morì, colpita da un cancro al seno.
Dopo la morte della moglie, Louis si trasferì con le bambine a Lisieux, nel villino “Les Buissonnets”. Una dopo l’altra, le figlie manifestarono il desiderio di entrare in convento: Thérèse, a soli quindici anni, raggiunse le sorelle maggiori al Carmelo di Lisieux il 14 settembre 1894, prendendo il nome di suor Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo (canonizzata nel 1925). Céline, invece, rimase accanto al padre, malato di paralisi e arteriosclerosi, insieme a Léonie.
Louis morì nel castello di La Musse, presso Évreux, il 29 luglio 1894. Non molto tempo dopo, anche le altre due figlie divennero monache: Céline al Carmelo dove si trovavano le altre sorelle, Léonie alla Visitazione di Caen (per lei è in corso il processo di beatificazione).
Le cause canoniche di Louis e Zélie furono aperte separatamente, ma solo dalla fase romana, per espresso volere del Beato Paolo VI, procedettero unite. La loro beatificazione si è svolta a Lisieux il 19 ottobre 2008. Sono stati canonizzati il 18 ottobre 2015 a Roma, quasi sette anni dopo, nel corso del Sinodo sulla famiglia. Le loro spoglie riposano nella cripta della Basilica-Santuario di Santa Teresa di Gesù Bambino, a Lisieux.
IL LORO VANGELO
===============
Anche la santità di Luigi e Zelia non è stata qualcosa d’improvvisato nel tempo. Lui sognava un’esistenza eremitica, lei di dedicarsi ai poveri come veri signori, secondo l’insegnamento di san Vincenzo de’ Paoli. Anche una volta sposati, hanno avuto bisogno di un aiuto in più per capire che il dono dei figli è l’auspicato coronamento di un matrimonio felice: è per questo che, oggi, vengono invocati per le coppie con difficoltà a riguardo.
Per sintetizzare la loro vita a due, basta leggere quanto scriveva Zelia a una delle figlie, rievocando il giorno in cui si promisero amore per sempre davanti a Dio, anche se con una cerimonia povera (sono un modello anche in questo!):
Tu che ami tanto tuo padre, mia Paolina, penserai che gli recassi dispiacere e che gliene abbia arrecato il giorno del mio matrimonio. Ma no, egli mi comprendeva e mi consolava del suo meglio, poiché aveva gusti simili ai miei; credo anzi che il nostro reciproco affetto proprio così sia aumentato: i nostri sentimenti sono stati sempre all’unisono ed egli è sempre stato per me un consolatore ed un sostegno.
Oltre che per l’intenzione che avevo formulato quella sera di maggio di tre anni fa, mi viene da invocarli perché mi aiutino ad avere sempre un grande affetto per i miei genitori, che lo scorso giugno hanno festeggiato il loro quarantesimo anniversario, e perché loro continuino a volersi bene davvero.
ANEDDOTO
==========
DELICATEZZA: Quando la futura santa Teresa di Gesù Bambino, quindicenne, domandò al padre il permesso di entrare al Carmelo e lui, per indicare che era d’accordo col volere di Dio su di lei, le diede un piccolo fiore bianco.
SANTI LUIGI E ZELIA MARTIN
Louis-Joseph-Stanislas Martin nacque a Bordeaux il 22 agosto 1823, figlio di un militare. A vent’anni intraprese la professione di orologiaio. Due anni dopo, nel 1845, chiese di entrare fra i canonici del Gran San Bernardo, ma dovette rinunciare per aver incontrato difficoltà nello studio del latino. Mantenne comunque un carattere riservato e incline alla meditazione.
Marie-Azélie Guérin, detta Zélie, venne invece alla luce il 23 dicembre 1831 a Gandelain, presso Alençon. Si sentiva incline alla vita religiosa attiva tra le Figlie della Carità di San Vincenzo de’ Paoli, ma comprese che non era quella la sua strada. Si dispose quindi a formare una famiglia e divenne un’abile merlettaia, specializzata nel famoso “punto d’Alençon”.
Le strade di entrambi s’incrociarono sul ponte San Leonardo di Alençon: Zélie, favorevolmente impressionata dal contegno di Louis (al quale avevano parlato di lei), sentì dentro di sé una voce che indicava in lui l’uomo giusto per lei. Si sposarono tre mesi dopo, alla mezzanotte del 12 luglio 1858.
Per i primi dieci mesi si astennero da rapporti coniugali, finché l’intervento di un confessore non li aprì a un’altra concezione del matrimonio. La prima figlia nacque nel 1860: le seguirono otto fratelli, due maschi e sei femmine; tutti ebbero come primo nome quello della Vergine Maria, cui per i maschi si aggiunse quello di san Giuseppe. Di essi, solo quattro arrivarono alla maggiore età: Marie Louise, Pauline, Céline e Françoise-Thérèse, l’ultima nata. Quando lei aveva quattro anni, il 28 agosto 1877, Zélie morì, colpita da un cancro al seno.
Dopo la morte della moglie, Louis si trasferì con le bambine a Lisieux, nel villino “Les Buissonnets”. Una dopo l’altra, le figlie manifestarono il desiderio di entrare in convento: Thérèse, a soli quindici anni, raggiunse le sorelle maggiori al Carmelo di Lisieux il 14 settembre 1894, prendendo il nome di suor Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo (canonizzata nel 1925). Céline, invece, rimase accanto al padre, malato di paralisi e arteriosclerosi, insieme a Léonie.
Louis morì nel castello di La Musse, presso Évreux, il 29 luglio 1894. Non molto tempo dopo, anche le altre due figlie divennero monache: Céline al Carmelo dove si trovavano le altre sorelle, Léonie alla Visitazione di Caen (per lei è in corso il processo di beatificazione).
Le cause canoniche di Louis e Zélie furono aperte separatamente, ma solo dalla fase romana, per espresso volere del Beato Paolo VI, procedettero unite. La loro beatificazione si è svolta a Lisieux il 19 ottobre 2008. Sono stati canonizzati il 18 ottobre 2015 a Roma, quasi sette anni dopo, nel corso del Sinodo sulla famiglia. Le loro spoglie riposano nella cripta della Basilica-Santuario di Santa Teresa di Gesù Bambino, a Lisieux.
IL LORO VANGELO
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Anche la santità di Luigi e Zelia non è stata qualcosa d’improvvisato nel tempo. Lui sognava un’esistenza eremitica, lei di dedicarsi ai poveri come veri signori, secondo l’insegnamento di san Vincenzo de’ Paoli. Anche una volta sposati, hanno avuto bisogno di un aiuto in più per capire che il dono dei figli è l’auspicato coronamento di un matrimonio felice: è per questo che, oggi, vengono invocati per le coppie con difficoltà a riguardo.
Per sintetizzare la loro vita a due, basta leggere quanto scriveva Zelia a una delle figlie, rievocando il giorno in cui si promisero amore per sempre davanti a Dio, anche se con una cerimonia povera (sono un modello anche in questo!):
Tu che ami tanto tuo padre, mia Paolina, penserai che gli recassi dispiacere e che gliene abbia arrecato il giorno del mio matrimonio. Ma no, egli mi comprendeva e mi consolava del suo meglio, poiché aveva gusti simili ai miei; credo anzi che il nostro reciproco affetto proprio così sia aumentato: i nostri sentimenti sono stati sempre all’unisono ed egli è sempre stato per me un consolatore ed un sostegno.
Oltre che per l’intenzione che avevo formulato quella sera di maggio di tre anni fa, mi viene da invocarli perché mi aiutino ad avere sempre un grande affetto per i miei genitori, che lo scorso giugno hanno festeggiato il loro quarantesimo anniversario, e perché loro continuino a volersi bene davvero.
ANEDDOTO
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DELICATEZZA: Quando la futura santa Teresa di Gesù Bambino, quindicenne, domandò al padre il permesso di entrare al Carmelo e lui, per indicare che era d’accordo col volere di Dio su di lei, le diede un piccolo fiore bianco.